“Volevamo vincere e l’abbiamo fatto alla grande”
Sono trascorsi quasi quattro mesi e sette partite dall’ultima vittoria del Lugano a Cornaredo. Guarda caso fu proprio il Basilea a essere sconfitto (era il 29 novembre 2020) con una rete di Mattia Bottani nei minuti di recupero. Sabato sera l’affermazione è stata ancora più netta ed è arrivata al termine di un match combattuto ma anche dominato, specie nel secondo tempo, da Sabbatini e compagni. In sala stampa il tecnico Maurizio Jacobacci (TiPress) prende atto che il grande Basilea è uscito sconfitto per la terza volta consecutiva dallo stadio ticinese.
“La prima cosa che devo fare è un grande complimento ai ragazzi: disputare una partita come la nostra oggi contro un avversario che ha in campo qualità importanti è una vera impresa. Abbiamo iniziato la partita forte con due o tre tiri nei primissimi minuti. Poi abbiamo avuto un piccolo sbandamento e Baumann è stato bravo a tenerci in partita. Il loro gol su angolo avrebbe potuto ammazzarci, fino a lì eravamo stati superiori. Ma abbiamo reagito bene, c’è stata la rete di Ardaiz, un gran gol, peccato per il fuorigioco di poco. La squadra ha continuato a macinare gioco e già prima della pausa avevamo mostrato belle cose. Con l’infortunio di Kecskes avevo due possibilità: rientrare con Daprelà al posto del centrale ungherese o passare alla difesa a quattro. Ho optato per questa seconda soluzione per poter inserire un secondo attaccante, come avevamo fatto a Vaduz, con Bottani dietro le due punte. E’ stata una mossa importante perché la difesa ha retto molto bene, anche con quattro elementi ha tenuto testa ottimamente a giocatori veloci come Cabral, Males, Zhegrova e Kalulu con Kasami dietro a loro. Un gran lavoro difensivo con l’aiuto dei centrocampisti e degli attaccanti. Abbiamo creato tanto, ma è importante sottolineare come la squadra abbia mostrato un gran calcio con fraseggi a centrocampo a due tocchi, si passava sulla fascia, si girava facendo correre l’avversario. Un secondo tempo dominato da un grande Lugano. I due gol sono arrivati da ottime azioni. Alla fine ci voleva anche un pizzico di fortuna ed è stato bravo Baumann sulla rovesciata di Cabral al 92′. Un elogio a tutta la squadra. Volevamo assolutamente i tre punti a Cornaredo, era da tanto che non li ottenevamo. Sapevamo anche cosa avrebbe rappresentato una vittoria per la classifica.”
-Chi ti ha dato questo coraggio e la consapevolezza di schierare Bottani dietro due punte anche contro il Basilea, che con tutto il rispetto non è il Vaduz?
“Ho visto che la squadra stava tenendo bene il campo soprattutto in difesa e non soffrivamo, quindi ho ritenuto di potermi prendere il rischio di passare al 4-3-1-2 per poter avere maggior profonditi davanti con elementi come Abubakar che insieme ad Ardaiz avrebbe potuto mettere in difficoltà i loro centrali che non sono velocissimi. Inoltre Bottani, nel suo attuale stato di forma, tra le linee può creare problemi a chiunque e infatti è andato in gol.”
-A proposito di Mattia in passato l’abbiamo visto raggiungere questo livello e poi fermarsi per qualche problema. Quello di queste settimane è forse il miglior Bottani di sempre?
“L’ho conosciuto a Wil e l’avevo visto giocare nel Lugano in precedenza e dopo quell’esperienza. Un Bottani così è un atout importante per il gruppo. Ma Mattia può giocare in questo modo anche grazie ai compagni che gli permettono di fare certe cose. La qualità di Bottani può crescere se anche gli altri capiscono e assecondano le sue giocate. Il nostro livello è veramente alto.”
-Mister dopo due vittorie consecutive quanto dà fastidio doversi fermare per la pausa delle nazionali e interrompere quindi il ritmo?
“Penso che i giocatori siano contenti di poter tirare il fiato e ricaricare le batterie. Certo era fondamentale poter andare alla pausa con una vittoria come quella di stasera. Ci permette di lavorare tranquillamente, di abbassare un attimo l’intensità delle sedute e di poterci preparare al meglio per la prossima partita. Il giorno di Pasqua contro il Servette sarà un altro match molto delicato, contro i secondi in classifica. A Ginevra abbiamo finora sempre fatto bene ma sappiamo cosa ci aspetta.”
-A Mjiat Maric, anche lui presente alla conferenza stampa, viene chiesto: dove può arrivare il Lugano dopo questa vittoria?
“L’unica cosa che abbiamo in mente è la partita di Ginevra contro il Servette. E’ quello che ci ha tenuto in vita in queste settimane e che nel momento di difficoltà ci ha permesso di tornare dove volevamo essere, abbiamo sempre avuto la testa rivolta solo al prossimo match e basta. Eravamo consapevoli di stare attraversando un momento delicato ma siamo stati uniti, sapevamo che prima o poi saremmo tornati a fare risultati. Queste due vittorie fanno del bene a tutti. Ne parlavamo anche prima della partita: il Lugano sta crescendo come società e come squadra. Oggi è arrivato il Basilea ma eravamo convinti di voler e poter vincere e non è una circostanza evidente. Si sta muovendo qualcosa. Adesso è importante restare con i piedi per terra e continuare ad allenarci come stiamo facendo e ponendo la giusta attenzione su ogni partita.”
-Quanto è importante essere tornati a vincere a Cornaredo?
“E’ importantissimo. L’anno scorso in casa eravamo veramente forti e quest’anno invece abbiamo steccato un paio di sfide. Anche il mister prima della partita ci ha spronato a tornare a essere padroni del nostro terreno e quale partita migliore di questa per ritornare a fare i tre punti?”
-Da quando sei tornato in campo dopo l’infortunio il Lugano ha vinto tre volte su quattro e ha subito solo due reti sempre su palle ferme. Sei contento di come hai ritrovato la tua difesa?
“Sono contento e anche di essere tornato in forma abbastanza in fretta ciò che non era evidente dopo cinque partite senza giocare. Il campo mi mancava e sono soprattutto contento della reazione della squadra che non si è lasciata abbattere dai risultati che non arrivavano e da qualche gol subito troppo facilmente. Siamo rimasti uniti e questa è la cosa che mi ha fatto maggiormente piacere. Con Ziegler l’intesa funziona. Conoscono Reto da anni è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore, avevamo militato assieme nella nazionale U21. E’ un valore aggiunto per questa squadra.”
-Nelle ultime settimane Baumann era stato criticato tra l’altro per il gol subito contro lo Zurigo ma stasera si è riscattato alla grande.
“Noam ha risposto presente. Conosciamo tutti l sue qualità e vorrei sottolineare la sua forza mentale. Non è evidente per un giovane occupare un ruolo delicatissimo come quello del portiere, quando poi fai un errore e perdi la partita potresti abbatterti. Ma lui è rimasto concentrato e con la mentalitâ positiva. L’ho sempre sentito presente. Sta facendo grandi progressi non solo sul piano tecnico ma anche su quello mentale e per un portiere è fondamentale.”
-Come fai a essere leader in una squadra dove ci sono altri leader e giovani che scalpitano, magari consigliati male dai procuratori, e talvolta commettono degli errori?
“Mi metto a disposizione. Sono stato giovane anch’io e ho commesso parecchi errori e quindi posso dare consigli. Sono stato in basso e poi sono risalito fino a conquistare Coppe importanti. So cosa prova un giovane a non essere convocato. E’ successo con Guidotti che è passato dalla tribuna a titolare nel giro di tre giorni e psicologicamente per un ragazzo di 20 anni non è facile, ma sono esperienze che ti fanno crescere. C’è bisogno di molta comunicazione, le parole fanno bene ma devi sentirle sulla tua pelle. E’ un mix tra il cercare di capire i consigli del giocatore di esperienza e al contempo la situazione. Abbiamo la fortuna di avere ragazzi intelligenti in squadra, si mettono a disposizione e sanno di dover essere sempre pronti. Per loro la situazione non è evidente, è un peccato che solo in Svizzera ormai possano andare in panchina unicamente 18 giocatori.”
-Su questo tema mister Jacobacci aggiunge:
” Bisogna anche tener conto che chi non è convocato merita gli stessi elogi degli altri. Se la qualità del gruppo continua a crescere è merito anche dei giovani che in settimana aiutano ad alzare il livello e l’intensità degli allenamenti. Loro aiutano il gruppo a crescere perché portano qualità, che poi permette di disputare partita come quella odierna. Questi ragazzi non devono lasciarsi andare e continuare a fare quello che stanno facendo, è importante.”