Tramezzani: a Lucerna sereni e attenti

La settimanale conferenza stampa del FC Lugano, alla vigilia della trasferta di Lucerna, ha visto presentarsi ai giornalisti il tecnico Paolo Tramezzani. Le prime domande hanno riguardato le esternazioni del presidente al termine della partita casalinga contro lo Young Boys. Come le ha vissute l’allenatore?

“Proseguo nella mia linea coerentemente come ho fatto da quando sono qui a Lugano. Di conseguenza ritengo che quelli che sono stati gli eventuali scambi di opinione tra me e Angelo Renzetti debbano rimanere tra di noi, almeno per quello che mi riguarda. Come avevo già detto il 5 gennaio in sede di presentazione non commento quello che dice il presidente e avevo motivato anche la decisione: lui è il presidente e ha tutti i diritti di esprimere giudizi e opinioni. Io personalmente preferisco parlare direttamente con lui e confrontarmi con lui.”.

-C’è stato in questi giorni un faccia a faccia tra lei e il presidente?

“Non non c’è stato bisogno. Mi sono visto con il presidente al termine della partita, abbiamo parlato, toccando vari punti. Abbiano entrambi esaminato alcune situazioni e quindi non c’era secondo me bisogno di rincontrarci. L’avevamo fatto, eravamo stati molto chiari entrambi. Quel giorno per me è finito. Immediatamente dopo essere uscito dagli spogliatoi ho continuato a fare quello che sto facendo da quando sono qua. Pensare al lavoro, agli allenamenti, a organizzare tutto quello che quotidianamente devo fare  e che per ruolo, per voglia, per interpretazione del mio lavoro cerco di fare al meglio tutti i giorni. Non è cambiato assolutamente niente e non credo che ci sia bisogno di riprendere o ricominciare un certo discorso perché non mi sono mai fermato; ho proseguito normalmente a fare il mio lavoro che è il più bello del mondo, me ne rendo conto ogni giorno. Se oggi dovessi dare una mia valutazione personale e molto obiettiva di quello che la società nella persona del presidente hanno fatto nei miei confronti sino devo ringraziarli a prescindere da come possa andare il futuro.  Devo dire un sincero grazie perché mi è stata data una grande opportunità di poter iniziare una sfida nuova e questa è una cosa importante e lo sarà sempre a prescindere da quello che sarà il futuro mio legato a questa società. Devo tanto al Lugano, al mio presidente e alla società e cercherò di fare tutto quello che posso. E sotto questo punto di vista credo -per impegno, dedizione e voglia- di essere già a buon punto.”

-Torniamo al ritiro in Liguria. Su cosa avete lavorato e come avete preparato la partita con il Lucerna?

“Avevamo già programmato da un mese di approfittare di questa sosta per andare a Diano Marina. Tendenzialmente, per come siamo abitati noi a lavorare,  con i carichi importanti durante la settimana normale (6, 7 allenamenti, con una o due doppie sedute) approfittiamo della pausa per lavorare ma anche per cercare di recuperare una determinata condizione. Ne abbiamo approfittato non per fare un grande lavoro a livello tattico perché mancavano i giocatori convocati con le rispettive nazionali e altri hanno dovuto fare un lavoro a parte per recuperare da infortuni, ma per fare soprattutto lavori  specifici e individuali. Nella settimana in cui siamo tornati a Cornaredo abbiamo optato per un lavoro tattico a reparti provando la difesa a tre, a quattro e a cinque. Stiamo cercando di portare avanti anche quello che è un discorso tattico generico importante. Di risposte positive ne ho già avute sotto questo punto di vista nella partita contro lo Young Boys in cui i ragazzi a mio avviso hanno fatto molto bene determinate cose. Quindi  non è escluso che al di là di alcune assenze, per infortunio o squalifica, questa squadra possa continuare a giocare come avete visto in occasione dell’ultima gara interna.”

-Che tipo di partita ti aspetti domenica a livello tattico?

“Loro hanno sempre giocato a tre dietro, con l’infortunio di Lucas contro il Sion al 63′ sono passati a quattro per la prima volta. Visto che il difensore centrale, che è un giocatore importante, sarà fuori per un po’ è possibile che riprovino a giocare a quattro dietro. Ho visto comunque una squadra  che indipendentemente da come è schierata, mi piace, ha buone qualità davanti con due punte importanti e due terzini che specie in casa fanno gli esterni offensivi. Quindi una squadra che cercherà di essere padrona del gioco. Io penso che la mia squadra, per come l’ho vista ultimamente, possa esprimersi su buoni livelli. Certo per fare risultato positivo o vincere là dobbiamo fare un’impresa, per impresa intendo che tutti i ragazzi giochino al massimo di quello che è nelle loro possibilità. Ogni tanto succede ci stiamo preparando per quello, ogni tanto magari facciamo ancora qualche passo indietro. Credo che questo sia abbastanza lineare con quello che è un percorso quantomeno iniziale, ogni tanto capita di fermarsi. Credo meno al fatto che un percorso nasca e finisca bene: un cammino senza pause e senza difficoltà lo ritengo meno duraturo. L’importante -ed è la cosa fondamentale- è che di fronte a momenti negativi e l’ho detto recentemente, noi si sappia reagire e trovare le contromisure nell’arco dei 90′, rialzare la testa perché questa è una squadra che ha giocatori importanti e che possono fare bene. Mi aspetto che domenica si possa continuare quello che stiamo facendo di positivo sino a questo momento. Nelle sette partite del girone di ritorno abbiamo fatto 10 punti, il Lucerna 8, quindi questo per noi è un motivo di orgoglio: giocare in casa loro l’ottava partita, la quinta in trasferta, avendo fatto più punti dell’avversario. Questo ci dovrebbe dare anche quella tranquillità e serenità che ci consentano di migliorare nella gestione della partita, vedere che canale sta prendendo e cercare di essere più cattivi e incisivi nelle occasioni in cui abbiamo l’opportunità di mettere in difficoltà l’avversario.”

-Cosa pensi di Marco Schneuwly: lo faresti giocare nella nazionale svizzera?

“Penso che sia molto bravo e intelligente a interpretare le gare; gioca con un compagno  di reparto come Juric che ha caratteristiche completamente diverse e secondo me i due insieme formano un’ottima coppia. Quanto alla nazionale, per come ho visto io la Svizzera quando ha giocato contro l’Albania,  per caratteristiche forse Schneuwly in questo momento sia un po’ più indietro rispetto ad altri, per come gioca la nazionale, con inserimenti da dietro dei trequartisti e degli esterni d’attacco. C’è probabilmente bisogno di un giocatore che si muova un pochettino di più, che crei maggiormente spazi e corridoi per i compagni. Da questo punto di vista Seferovic, ad esempio, anche se non è un finalizzatole che ti garantisce tanti gol, c’è sempre come presenza a sostegno dei compagni e questo è un aspetto molto importante. Tornando al Lucerna e al suo capocannoniere è chiaro che dovremo cercare di evitare alcune giocate sistematiche che loro hanno e che li rendono estremamente pericolosi negli ultimi 30 metri.”

-Com’è tornato Sadiku dagli impegni con la nazionale albanese?

“Armando è entrato  nella ripresa venerdì scorso a Palermo. Dopo un paio di minuti in una progressione ha avuto un fastidio muscolare al flessore. Ha terminato la partita poi è stato fermo 5 giorni. Sia il medico della nazionale sia i fisioterapisti dopo gli esami fatti là hanno evidenziato un ematoma. Ieri ha fatto una risonanza magnetica tramite il nostro staff e pochi minuti fa abbiamo avuto i risultati: sembrerebbe che ci sia una piccola lesione.  A prescindere dall’esame avevo già deciso di lasciarlo a riposo perché non voglio assolutamente rischiarlo e non averlo per il resto della stagione. Credo che dalla partita interna con il Sion torni a disposizione. Al suo posto giocherà Mizrachi.”

-E gli altri infortunati come stanno?

“Stiamo recuperando molto bene rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali Steve Rouiller. Dopo aver svolto un lavoro differenziato in Liguria si è aggregato al gruppo a inizio settimana. Ponce è rientrato giovedì dal Venezuela. Bisogna tener presente che chi va in nazionale e non gioca, lo so per esperienza diretta, si allena poco. Tenendo presente che sono 13 giorni che è là e ha fatto due viaggi molto lunghi con un fuso orario diverso, anche lui sarà difficilmente presentabile: valuterò con il ragazzo. Inoltre abbiamo due squalificati (Rey e Padalino).”

-Ad oggi il Lugano è una squadra che può guardare davanti a sé o deve limitarsi a pensare alla salvezza?

“Dico che siamo ancora in una situazione in cui dobbiamo guardare prima di tutto quello che succede dietro di noi, in linea con quelli che erano gli obiettivi che ci eravamo prefissi con la società a gennaio al momento in cui sono arrivato. Guardando la classifica l’aspetto positivo è che qualche punto quantomeno dall’ultima l’abbiamo guadagnato. Considero fondamentali le prossime tre gare per capire se si può ritenere più o meno chiusa la lotta per la salvezza, se saremo ancora in questa posizione, se le avversarie dietro avranno recuperato qualche punto. Poi guardare avanti può far bene, il pensare di poter migliorare la nostra situazione attuale anche, però dobbiamo cercare di farlo senza perdere quelle caratteristiche, quegli aspetti che ci hanno consentito di fare dei buoni risultati nell’ultimo periodo. Un mix di cose che poi danno anche una consapevolezza di quanto può essere cresciuta questa squadra e i miglioramenti che potrebbe avere in futuro. La speranza è essere qui tra un mese e poter guardare ancora le squadre che abbiamo davanti a noi”.

Altri articoli

NewsPrima SquadraCalcio Svizzero
Buon compleanno Jonathan
NewsPrima SquadraCalcio Svizzero

Commenta l'articolo