Tami: dobbiamo cambiare registro

Comprensibile l’amarezza che si respirava nel clan bianconero alla fine della partita. Perdere per 3-0 una partita nella quale si è cercato per 90′ di far gioco a fronte di un avversario che è perlopiù stato a guardare (66 a 34% il possesso palla), suona come una beffa. Ma il presidente Renzetti ammonisce: “Ormai tutti hanno imparato   ad affrontarci mettendosi in difesa ed aspettando un nostro errore: è tempo e ora di trovare contromisure a questo stato di cose”.

Il tecnico Pier Tami a chi gli chiede se ci sia un colpevole di questo brutto momento risponde: “Non vedo perché si debba dare la colpa a qualcuno in particolare, tutti sono coinvolti nelle sconfitte come nelle vittorie. Ho detto alla squadra che anche oggi dove c’è stata una partita dominata sul piano territoriale usciamo con uno 0-3, questo significa che non va bene e che dobbiamo assolutamente cambiare le cose. Non possiamo essere così ingenui di spianare sempre la strada agli altri per fargli fare gol mentre noi dobbiamo sudare mille camice per creare qualche occasione. Sono amareggiato perché sul piano del gioco la squadra ancora una volta fa, fa, fa, ma nelle situazioni che determinano il risultato siamo meno bravi dell’avversario.”

-Il problema è in zona gol quindi?

“Per la verità abbiamo anche preso tre reti. Per vincere le gare non puoi dover fare quattro gol. Non abbiamo solo il problema in zona gol ma  anche nel prendere reti. Tra attenzione ed errori individuali  continuiamo a regalare reti. Dobbiamo essere coscienti che, come avevo previsto prima del campionato, mantenere il posto in Super League deve essere l’obiettivo primario, però qui c’è gente che pensa che ci siano altri obiettivi. Ma ho sempre detto che sarà una stagione complicata e che le squadre che lottano per salvarsi devono avere la giusta cattiveria nelle situazioni importanti. Penso un po’ a tutto l’ambiente. Ci sono aspettative forse troppo alte, non si è capito che gli impegni sono tanti e  importanti e che dobbiamo restare uniti, solidali e giocare da squadra che deve mantenere il posto nella categoria. Non dobbiamo dominare gli avversari -se lo facciamo tanto meglio- ma alla fine interessa  il risultato. Avere il 70% di possesso palla è una bellissima cosa ma dovrebbe trasformarsi in gol e in risultati e così non è. Dovremo correggere qualcosa perché che oggi il Grasshopper esca da Cornarerdo con una vittoria per 3-0 ha dell’incredibile.”

-Il presidente ha detto che da quando il Lugano è in Super League non ha mai avuto una rosa così buona e che forse non è scoccata la scintilla con lo staff?

“Non so come faccia a dire questo. Sono molto contento della rosa a mia disposizione, se quella dell’anno scorso fosse più debole non lo so. Mi limito a guardare l’attuale. Come ho detto ai ragazzi il percorso fatto nel primo quarto di campionato è sufficiente da un lato ma estremamente insufficiente dall’altro. Dobbiamo cambiare registro ma  essere anche consapevoli, tutti quanti, di quello che ci aspetta. La salvezza la otterrai il mese di maggio: siamo pronti a lottare ogni partita per raccogliere i punti necessari? Se qualcuno non è pronto dobbiamo essere attenti.”.

-Vuoi dire che il limite nella squadra è mentale?

“Se avessimo trasformato quella grande occasione di Gerndt finita sulla traversa, probabilmente  il GC avrebbe dovuto cominciare a far qualcosa e non solo a difendersi (perché quando mi dicono il 3-4-3 delle cavallette io ho visto un 5-4-1) ora saremmo qui a esaltare, come abbiamo fatto in altri momenti, il gioco del Lugano. Dobbiamo essere veramente molto più cinici. mentalmente la squadra era pronta, ha fatto la partita. Ma questi errori di cosa sono figli? Li analizzeremo e vedremo.  A me non è piaciuto anche il secondo gol, mancavano ancora 15′ ed eravamo tutti nell’area avversaria. I rischi li aveva già presi  io mettendo quattro punte in campo perché ce lo potevamo permettere avendo il controllo del gioco. Ma buttarci tutti in avanti è una delle ingenuità che poi paghiamo a carissimo prezzo.”

-C’è un problema di comunicazione visto che certi concetti li ripeti da inizio stagione?

“No, penso che se qualcuno ha delle aspettative diverse magari non si è ancora calato nella difficoltà delle cose. Dobbiamo lavorare duro, essere sempre sul pezzo e non pensare troppo in là. Ci aspetta una stagione difficile che si sta rivelando come la pensavo. Tutti insieme possiamo uscirne: questo gruppo ha dei valori forti e sul piano del gioco dico che qualcosa stiamo facendo, bisogna cambiare un po’ registro, ogni tanto dobbiamo essere un po’ più furbi e non concedere così facilmente determinate situazioni agli avversari”.

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