“Sono mancate qualità e precisione”
Un tifoso bianconero uscendo dallo stadio a fine partita ha commentato: “incredibile abbiamo perso una partita nella quale il nostro portiere non ha dovuto effettuare nemmeno una parata”. Sintesi un po’ brutale dell’incredibile serata di Cornaredo dove il San Gallo ha difeso vittoriosamente il vantaggio trovato dopo appena sei minuti. Nella sala stampa il tecnico Mattia Croci-Torti ammette che “oggi il San Gallo ha meritato di vincere, sono entrati in campo con qualcosina in più, noi non siamo riusciti a trovare precisione e qualità per l’intera partita. A volte bisogna essere tranquillamente onesti e chiari, ci è mancato soprattutto quello non per pochi minuti ma sull’arco del match. Abbiamo molta più qualità di questa; sia chiaro non è tutto da buttare. Al San Gallo abbiamo concesso un solo tiro in porta ma abbiamo sbagliato sull’azione del loro gol e non abbiamo mai trovato la chiave della partita. Ho cercato di girarla in qualche maniera più volte, non ci sono riuscito, è una mia responsabilità quando la squadra non trova la chiave giusta. Ci è mancata -ripeto- la solita qualità precisione ed è in questo che bisogna dar merito agli avversari, che ci hanno aggrediti costantemente. Giù il cappello a loro, non ci fasciamo la testa non è il caso, cerchiamo di ritrovare subito il coraggio e la positività che ci hanno sempre contraddistinto.”
-E’ mancata qualità ma anche un po’ di lucidità complice il pizzico di nervosismo di alcuni giocatori: non tutti sono sembrati serenissimi stasera?
“Non posso venire qui a dire che sia stata una settimana facile, sono successe delle dinamiche che solitamente non avvenivano in questo momento della stagione. Sta anche a noi di cercare di viverle in una maniera diversa dal solito. I rinnovi di contratto avvenivano di regola a fine stagione ma la proprietà ha deciso di parlarne adesso ed è giusto che capiamo e accettiamo al più presto questa situazione. Sono le dinamiche che succedono in tutti i grandi club e non dobbiamo prendere questa situazione come alibi o una scusa ma va accettata. Sono situazioni a volte piacevoli e a volte no che succedono nel calcio e dobbiamo quindi rialzare subito la testa e togliere il pizzico di nervosismo che c’è stato. Il grosso del nervosismo in queste partite lo creano sempre i giocatori sangallesi per il loro modo di giocare sporco e noi ci siamo un po’ cascati. Ma quando prendi un gol così ad inizio gara talvolta non riesci a girarla, sono cose successe più volte. Se avessimo preso un’imbarcata sarei stato qui con un altro aspetto e linguaggio del corpo. Se loro hanno avuto un espulso è perché noi eravamo lì e cercavamo di raddrizzarla. Poi è vero che nell’arrembaggio finale ci è mancato qualcosa”.
-A proposito di questo capitolo hai visto Lavanchy e Custodio un po’ diversino dal solito?
“Ho fatto un discorso generale non sui singoli. Se la società ha ritenuto di gestire in questo modo la situazione io non ho nulla da dire. Come ho sempre sostenuto sono qui per allenare e il mio compito è anche cercare di tenere tutti tranquilli e pronti a remare sulla stessa barca. Bisogna sapere accettare le decisioni. Io odio le scuse e gli alibi, se abbiamo perso è stato perché il San Gallo si è dimostrato più forte e non per colpe esterne. Sono qua che ci metto la faccia e mi prendo le responsabilità”.
-Se mancano idee è colpa di chi va in campo o del tecnico o è magari merito degli avversari?
“Come ho detto ho cercato di studiare al meglio la partita. Poi il loro gol ha fatto sì che le dinamiche siano cambiate. Non bisogna stare qui a cercare colpevoli, mi sono preso la responsabilità e non voglio darla sicuramente ai giocatori. Ho cercato di cambiare a metà tempo un giocatore e il sistema, abbiamo messo in atto l’arrembaggio finale ma si vede che non sono riuscito a trovare la chiave giusta. Chi ha visto tutte le partite tra Lugano e San Gallo può testimoniare che quella di stasera è forse stata una delle meno nervose. Mi fa strano che si parli di nervosismo collegato ai rinnovi quando in passato le due panchine hanno litigato spesso e dunque è un classico contro di loro. Inutile cercare peli nell’uovo: stasera non ce ne sono. Per il resto bisogna saper accettare che Lavanchy non rimarrà a Lugano e in lui c’è sicuramente dispiacere e bisogna capire le emozioni dei giocatori.”
-Avresti avuto bisogna di qualcosa in più di davanti?
“Non siamo qua a cercare ancora una volta la polemica sul fatto che non sia arrivato un attaccante. L’infortunio di Amoura ha complicato le cose, è un giocatore che nel girone di andata ci ha dato tanto. Era il jolly che entrava a scardinare le cose, purtroppo gli infortuni fanno parte del calcio. Stiamo cercando a poco a poco di far entrare in forma Aliseda. Cerchiamo di fare sempre il massimo.”
-Non perdevi una partita contro una squadra che non fosse tra le prime tre, dal mese di ottobre.
“Prima o poi doveva succedere.”
-A proposito della fase offensiva è venuto a mancare l’apporto di Lovric, che ne pensi?
“Sono venuto qua a dirvi che stasera sono mancate qualità e precisione, più di così non posso aggiungere. Ho detto la verità, l’imprecisione ci è costata cara. Soprattutto a livello di attenzione non dovevamo subire il primo gol, poi sono stati bravi loro a difendere. Tante volte siamo bravi altre volte meno. Sono arrabbiato perché abbiamo perso due partite di seguito, non vedo l’ora di giocare contro il Servette settimana prossima. Stasera dovremo fare le giuste riflessioni”
-Hai visto il contatto in area su Hajrizi nel finale: sembrava rigore?
“Non l’ho rivisto non so se c’era. Non sto qui ad attaccarmi al rigore.”
-Al capitano Sabbatini, presente anche lui alla conferenza stampa, viene chiesto se sia stata dura prendere in mano le redini del gioco?
“Come ha detto il mister ci sono state poche idee e questo ha fatto sì che il risultato sia stato negativo. Possiamo metterci il cuore e dare il massimo come attitudine ma nel calcio -e lo sapete bene- se non ci sono idee è difficile ottenere un risultato positivo. Questa è stata la differenza tra noi e loro. Poi può darsi che sia stata una partita molto nervosa ma il problema non è stato quello. Semmai è a livello tecnico che non siamo stati bravi”.