“Siamo forti e ci proveremo fino in fondo”

Era tutto pronto al Wankdorf per festeggiare il titolo numero 17 di campione svizzero. Ma la festa è stata rovinata dal Lugano che a sua volta voleva cancellare immediatamente l’amaro della sconfitta contro il San Gallo. I ragazzi di Croci-Torti hanno svolto al meglio il compito riuscendo a tornare a vincere  nello stadio nel quale la vittoria mancava dal 23 aprile 2017. Ovvio che al fischio finale la soddisfazione di Sabbatini e compagni sia stata grande con festeggiamenti sotto la curva dei tifosi bianconeri.

Personalità e grande carattere

Mattia Croci-Torti è un tecnico felice. Ai giornalisti che sottolineano come tra i campioni svizzeri e i bianconeri non si sia vista in campo alcuna differenza risponde: “ieri alla squadra avevo chiesto di non andare in difficoltà nei primi trenta minuti, non limitandosi a difendere ma cercando di fare qualcosa di importante con la palla. E i ragazzi hanno avuto un coraggio grandissimo e mi sono piaciuti tantissimo per la personalità messa in campo. Sono stati bravi poi negli ultimi 50 minuti a difendere con ordine. Vincere qua è molto difficile e non c’eravamo mai riusciti. Sono contento per loro perché, come avevo detto prima del match, la sconfitta di sabato scorso col il San Gallo l’avevamo subita e questa vittoria ha fatto vedere che il Lugano degli ultimi due mesi è un squadra forte, che se la può giocare contro tutti e che ci proverà fino in fondo.”

Guardo tutte le partite

-Come riesci dal profilo tattico a incartare sempre gli allenatori avversari che nei primi 15, 20 minuti non ci capiscono mai niente?
“Forse sono l’allenatore che conosce meglio il calcio svizzero di tutti. Bisogna studiare, sapere quello che succede. Sovente l’YB per metterci in difficoltà ci aveva affrontato con un 4-3-3 e dunque ce l’aspettavamo. Ho provato diverse cose in settimana.  Io sono svizzero, guardo tutte le partite, a volte sono un po’ malato e tolgo troppo tempo alla mia famiglia. E’ una vita fatta di sacrifici ma bisogna studiare, non ci si può far trovare impreparati. Sono contento che le mie squadre mi seguono;  la cosa importante è come mettono in pratica gli insegnamenti. Sono ragazzi fantastici anche stasera ci hanno messo tanta qualità. Poi c’è il carattere che non è una cosa che gli da l’allenatore ma che hanno dentro loro. E’ stato bello vederli soffrire insieme come una vera squadra”.

Potevamo chiuderla

-Se si volesse trovare il pelo nell’uovo bisognerebbe parlare della mancanza di conclusioni dai 15, 20 metri. E’ un Lugano bello sino al limite dell’area ma che poi calcia poco verso la porta avversaria?

“Lì facciamo un po’ fatica. Nel primo tempo si sono create cinque o sei situazioni nelle quali si sarebbe dovuta chiudere l’azione in qualche maniera, con un tiro in porta suscettibile di una deviazione o quant’altro. Nel secondo tempo ci è mancato l’ultimo passaggio, ci sono state almeno cinque o sei imbucate che non abbiamo trovato. Soffrire così sino al 95′ -quando hai la possibilità di riuscire a chiudere la partita con questi contropiedi -è peccato, Lo Young Boys veniva uno contro uno su tutto il campo e c’era la possibilità di fargli male. Ma nella partita di stasera questo è veramente il pelo nell’uovo.

Peccato per i punti col San Gallo

“Oggi penso che il calcio ci abbia ridato quello che ci aveva tolto sette giorni fa. Peccato per quei tre punti persi che ora pesano come un macigno”.