Manita del Lugano contro il GZ 1

“S’è vista la gran voglia di Europa”

A caldo non si sa quando è stata l’ultima volta che il Lugano ha messo a segno cinque reti. Mai in Super league dal 2015 in ogni caso. La partita contro il Grasshopper è stata eccezionale con una prestazione maiuscola che ha annichilito gli avversari. Manovra fluida, grande ritmo, pressing asfissiante e conclusioni micidiali. Questo il succo di un match che passerà alla piccola grande storia bianconera. Con le doppiette di Amoura e Aliseda e la rete di Celar, che era entrato in campo da appena 35 secondi. Mattia Croci-Torti, prima del fischio d’inizio, aveva confidato ai più intimi di essere certo della vittoria. E i fatti gli hanno puntualmente dato ragione. Logico che nella conferenza-stampa dopo il match si sia presentato con la soddisfazione dipinta sul volto.Queste le domande che gli sono state rivolte.

Eravamo sotto pressione

-Tre partite in sei giorni con altrettante vittorie, 9 gol segnati e solo 2 subiti. Un bilancio sontuoso…

“Diciamo che sette giorni fa a quest’ora eravamo sotto pressione. Ero cosciente che tutti i pareggi inanellati avevano fatto sì che la squadra avesse grosse certezze, che poteva andare in giro in questo campionato senza problemi perché in un torneo così difficile non abbiamo mai mollato né sbandato. Però sapevamo anche che perdere con il Sion avrebbe significato andare a meno quattro e si sarebbe dovuto a quel punto guardarci dietro. Era il momento di fare risultati ma vincere non è mai facile. La squadra questa settimana ha dimostrato, oltre al carattere, che aveva tanta voglia di arrivare in Europa, di giocarsela fino in fondo. Dunque sono molto orgoglioso di quello che i ragazzi hanno mostrato in questi sei giorni. Non era evidente, né facile; quando sei sotto pressione puoi fare due cose o affondare o non mollare ed è quello che abbiamo fatto”.

Ho detto: basta regali

-Con che spirito sei andato alla pausa dopo il loro 1-1 che sembrava veramente un risultato totalmente bugiardo e contro quello che si era visto nei primi 45 minuti?
“I primi 35 minuti il Lugano mi è piaciuto tantissimo, abbiamo cercato sin dal calcio d’inizio di imporre il gioco. Poi Contini ha  cambiato sistema e si è messo a 3-4-3 completamente a specchio contro di noi. Gli ultimi minuti abbiamo fatto fatica ad uscire e stavo già pensando a cosa fare nel secondo tempo per continuare a metterli in difficoltà. In una partita disputata veramente  bene abbiamo avuto quella sola scelta completamente sbagliata nel minuto di recupero. C’era una punizione per noi e non possiamo mai subire un contropiede che poi ha portato al loro gol. Abbiamo sbagliato, facendo una “cazzata” e passatemi il termine. Alla squadra ho semplicemente detto che il regalo al Grasshopper lo avevamo già fatto e dunque che era il momento -con un piccolo cambio tattico- di continuare a controllare la partita e di batterli.”

Bravo Espinoza

-A riscattarsi è stato anche Amoura con una doppietta dopo aver fallito alcune occasioni. Anche Aliseda ha messo a segno una doppietta, ma vorrei chiederti qualcosa su Espinoza che stasera ha messo il piede in tre delle cinque reti. Come si costruisce un giocatore per portarlo a questo livello?

“John è un ragazzo che nell’ultimo anno a Chicago aveva grandi difficoltà, aveva giocato poco. Però nelle mie scelte invernale ero convinto che a questa squadra mancasse un elemento che potesse fare il quinto di destra quando la squadra aveva bisogno di schierarsi a tre in difesa. L’assenza di Lavanchy s’era fatta sentire perché Arigoni, che a me piace tantissimo, lo vedo più terzino o centrale di una difesa a tre. Con Carlos da Silva abbiamo puntato su Espinoza, nonostante ci fossero altre cinque o sei profili in ballo. A volte bisogna scovare e valorizzare questi ragazzi che hanno tanta voglia di riscatto. Lui è arrivato e sta giocando in un ruolo che non ha mai ricoperto. Ma è giocatore che ha fisico, qualità e soprattutto quella voglia che cercavamo. Grazie a lui ho più soluzioni e penso che la squadra ne stia traendo beneficio.”

Adesso molte scelte

-Espinoza è ancora una riserva o ormai è un titolare?

“In questa squadra tanti giocatori devono sentirsi titolari e giocatori importanti. Per me -e ci pensavo all’84’- arriva una bella settimana nella quale fare delle scelte comunque importanti. Oggi Bottani non poteva giocare ed è un elemento importantissimo; Celar scalpitava in panchina e la  prossima settimana ci sarà dal primo minuto. Abbiamo giocatori come Mahou pronti al rientro. La squadra una volta recuperati gli infortunati è tosta, non deve avere paura di nessun avversario ma provare a giocarsela sempre. Ben vengano queste prestazioni che mi mettono in difficoltà, ben venga vedere quei giocatori che avevano meno possibilità  nel girone di andata, penso ad Hajrizi e a Macek, giocare in questa maniera e con questa fiducia. Quel periodo di grosse difficoltà numeriche ha veramente compattato il gruppo e mi trovo ora nel rush finale con una squadra che può dire la sua. E che ora deve preparare una partita che, se quella di oggi valeva doppio perché il GC ci avrebbe raggiunto, quella di domenica a Lucerna varrà ancora di più. Bello avere questa rosa a disposizione e potere fare delle scelte, poi vediamo chi sarà titolare.”

Filotto da entusiasmo

-La sensazione è che questa settimana vi abbia permesso di fare il break e di essere in “pole position” per un posto in Europa. Concordi?

“Sicuramente ero convinto di poter fare almeno 7 punti. Qui in casa non era impossibile battere Sion e GC; sapevo inoltre che quest’anno il San Gallo ha delle difficoltà e quindi pareggiare si poteva. Sette punti sarebbero stati necessari per poter sognare l’Europa. E’ un campionato difficile, lo dico sempre, abbiamo perso tante energie mentali e fisiche per poter arrivare in finale di Coppa. Dopo quelle sfide abbiamo sempre avuto partite difficili con molti infortunati. Adesso siamo lì in maggio a potercela giocare con i due obiettivi a disposizione. Spero che il filotto di questi giorni porti tantissimo entusiasmo, tanta energia e convinca ancora più gente possibile a venire con noi a Berna per la finale. Bello stasera, bello!.”

Società ambiziosa

-Faccio un po’ di nomi: Macek, Espinoza, Celar, Valenzuela, Hajrizi. Chiunque gioca nel Lugano fa bene. Qual è il segreto: sei tu?

“Non penso di essere io. Abbiamo  una società che lascia lavorare i ragazzi con calma, ma che quest’anno ha voluto dare degli obiettivi ambiziosi. A gennaio abbiamo organizzato una conferenza stampa, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che avremmo dovuto provare a entrare in Europa. Tutti sanno che non giocavamo per salvarci, forse oggi abbiamo raggiunto la salvezza matematica. Che in un campionato dove lo Zurigo campione uscente, il Sion e il San Gallo sono ancora tutte lì a cercare di evitare lo spareggio  significa che abbiamo già compiuto il primo passo importante. Però quello che mi piace di questi giocatori è che non hanno voluto mollare, non è facile rimanere in panchina -lo sappiamo- bisogna rispettare delle scelte. L’unica cosa che ho fatto in questo periodo è non aver mai fatto pesare le assenze ma aver dato fiducia a tutti i giocatori quando venivano chiamati in causa. Oggi ad esempio sono contento di aver schierato Nkama che è un ragazzo che ha tenuto alta l’intensità degli allenamenti e si è meritato di entrare in campo. L’importante è sempre il gruppo, capire le dinamiche. Sono contento per questi giocatori e alla fine sono delle soddisfazioni che un allenatore ha.”

Sabbatini squalificato 

-Il pubblico non ha gradito la gestione dei cartellini da parte dell’arbitro…

“Ero talmente concentrato che non ho badato ai cartellini. Ultimamente non mi focalizzo tanto sui cartellini, guardo cosa sta succedendo in campo. So solo che è stato ammonito Sabbatini che dunque salterà la sfida di Lucerna. Lui è il mio capitano, un giocatore fondamentale, ma vedremo di trovare altre soluzioni: Bislimi, Belhadj, Macek e Bottani sono tutti elementi che non vedono l’ora di giocare questa partita. Vediamo cosa fa il Lucerna domani con l’YB e prepariamo la sfida che diventa veramente importante.”

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