
“SE NON LA SBLOCCHI DEVI ALMENO NON SUBIRE GOL”
Il vento è stato uno dei protagonisti della partita tra Lugano e Servette. Favorevole ai bianconeri nel primo tempo, conclusosi però col vantaggio ospite, ha ostacolato nella ripresa l’assalto di Koutsias e compagni alla porta ottimamente difesa da Joel Mall.
IL DOPPIO DEI LORO TIRI
Nella conferenza stampa del dopo partita il tecnico Mattia Croci-Torti ha così analizzato il match: “E’ una sconfitta che fa male, in casa ci teniamo a vincere tutte le partite. Oggi siamo entrati in campo per cercare i tre punti, abbiamo avuto un buon impatto sulla contesa ma poi alla prima occasione, dopo 30 minuti, abbiamo subito il gol. Loro hanno avuto grande efficenza e noi no per tutta la partita. Hanno difeso forte mentre noi in occasione delle due reti lo abbiamo fatto in maniera non corretta e questo ha provocato la differenza. L’attitudine e l’atteggiamento sono stati buoni sino alla fine, abbiamo cercato e ancora cercato ma non siamo riusciti a trovare le soluzioni che potessero far male agli avversari. Abbiamo scagliato il doppio dei loro tiri e usciamo sconfitti, dobbiamo recriminare e essere arrabbiati.”
BUONA ATTITUDINE E PRESSING
-Hai descritto la sconfitta ma come la spieghi?
“Abbiamo lasciato solo Crivelli alla prima occasione e ha fatto gol. Sono stati bravi ma -ripeto- l’atteggiamento della mia squadra è stato buono, abbiamo pressato il Servette, loro giocano un buon calcio ma siamo andati a prenderli alti. Abbiamo conquistato diverse palle ma poi non siamo stati brillanti nello sfruttarle. Abbiamo cercato prima di andare in vantaggio e poi di pareggiare ma non siamo stati incisivi come loro. Nella prima mezz’ora, a parte due sprazzi di Kutesa, non avevano fatto niente eppure siamo andati alla pausa sotto di una rete. E’ sempre difficile poi recuperare il risultato contro una squadra formata da gente esperta che sa gestire queste situazioni.”
MANCATO QUALCOSA DAVANTI
-Sul piano del gioco si è visto un progresso rispetto alle ultime settimane, un Lugano più convincente ma ciò non ha portato al risultato. Sei più arrabbiato o deluso, ci vuole una scossa forte?
“Onestamente in questo momento parlare di scossa non mi sembra appropriato. Mi pare un termine sbagliato per una squadra che ha sempre cercato di reagire in tutte le situazioni, nei momenti di difficoltà. Anche oggi era una squadra sveglia, non certo bisognosa di una scossa. Chiedo spesso tanto ai ragazzi e pure stasera l’ho fatto. Ma alla fine non è dando una scossa che negli ultimi 30 metri riusciamo a essere più bravi. Non è che domani andando a gridare all’allenamento cambi qualcosa, visto che l’atteggiamento non era sbagliato. Di solito intervieni quando qualcosa non ti piace, lasci l’iniziativa all’avversario, in casa ti nascondi dall’inizio, ma tutto questo non è successo. Abbiamo cercato di vincere la partita, semmai dobbiamo diventare più aggressivi là davanti e cercare il gol con maggior cattiveria. Il Servette, con i quattro giocatori offensivi, ha dimostrato perché é nettamente primo in classifica. E perché delle ultime sette partite ne hanno vinte sei! Sanno gestire questo tipo di gare mentre noi sotto questo aspetto dobbiamo crescere, essere più pericolosi e affamati. Quando parlo di là davanti non penso solo agli attaccanti ma faccio un discorso complessivo. Se calci nove corner e non sei mai pericoloso, hai quattro o cinque punizioni laterali già nel primo tempo e non li metti in difficoltà, significa che è mancato qualcosa”.
NON ANDIAMO MAI IN VANTAGGIO
-Parlavo di scossa perché al di là della buona prestazione gli errori difensivi si ripetono mentre davanti non sfruttate le occasioni che create…
“Non bisogna ripetere come un mantra che prendiamo troppe reti rispetto all’anno scorso. Il problema è un altro: non riusciamo mai ad andare in vantaggio. La scorsa stagione subivamo meno gol perché segnavamo per primi, poi ci chiudevamo e ripartivamo forte. E’ questa la grande differenza fatichiamo ad andare in vantaggio. Cerchi sempre di pressare e fare gol ed è normale che puoi concedere qualcosina. Non mi ricordo nell’ultimo mese e mezzo quando abbiamo avuto la possibilità di difendere il risultato: forse solo col Winterthur. Oggi l’impatto era buono ma non siamo riusciti a sbloccarla e abbiamo subito il loro gol e non siamo stati bravi né nell’impedire il cross di Stevanovic né nel marcare Crivelli in area”.
ALTRE DUE PARTITE DIFFICILI
-Ti preoccupa la classifica?
“Mi preoccupa dalla prima giornata, non posso dire che mi limitavo a guardare davanti a noi. Cerco di prendere partita per partita e di cercare di aggiudicarsene il maggior numero possibile. Ho sempre detto che è un campionato straequilibrato nel quale è difficile vincere contro chiunque, vedi l’esempio del match col Winterthur. Sarà difficile anche martedì ad Yverdon e domenica a Basilea”.
MANCATE LE FIAMMATE FINALI
-Ieri avevi definito la partita come importantissima visto il suo peso specifico per la classifica. In tribuna tra qualche tifoso ho iniziato a percepire un pochino di scoramento. Come per dire “sarà per l’anno prossimo” forse perché avevano percepito l’importanza dei tre punti in palio stasera. Vuoi inviare questi fans a pensarla differentemente?
“Questo sentimento deriva dal fatto che nell’ultimo quarto d’ora non siamo riusciti a mettere sotto l’avversario come facciamo di solito. Oggi purtroppo avevamo in panchina altre caratteristiche e non siamo riusciti a proporre il solito for check-in finale complice anche il forte vento che ci impediva di mettere palla alta verso la loro area. Abbiamo dovuto tenere il pallone rasoterra ma loro erano chiusi e non abbiamo visto le solite fiammate, poi è arrivato il raddoppio che ci ha tagliato le gambe. Forse quei tifosi avevano negli occhi il finale con l’impressione di uno scacco ma noi ci abbiamo provato. Oggi penso che avremmo potuto stare qua quattro ore e non avremmo fatto gol”.
META’ DELLA SOLITA QUALITA’
-Era una partita che avreste potuto e dovuto vincere nel primo tempo, viste anche le condizioni in rosa attualmente complicate. Basti dire che hai dovuto inserire Marques in un ruolo non suo ed è stata un po’ l’immagine di una squadra che avrebbe dovuto chiuderla prima e poi non aveva i mezzi per recuperare lo svantaggio.
“Come ho detto prima se non riesci a chiuderla almeno non devi andare sotto nel risultato. Sullo zero a zero puoi avere in panchina anche i giocatori con queste caratteristiche. Ne abbiamo parlato ieri: oggi avevamo una squadra con la metà della qualità che ha di solito. Non cerco scuse e non piango ma lo si è visto alla fine. Avevamo cercato di indirizzare la partita sotto un certo aspetto, di solidità, senza subire gol e pronti a ripartire. Vedendo le caratteristiche dei ragazzi in campo abbiamo giocato anche più del solito. Sarebbe bello riuscire sempre a inserire elementi che sbloccano e fanno vincere le partite. Abbiamo messo anche Przybylko e Vladi ma il vento ci ha impedito di servirli a dovere. Non piangiamoci addosso anche con questi giocatori abbiamo comunque disputato una discreta partita pur se siamo completamente mancati davanti”.
MAI INFERIORI AL SERVETTE
-A fine partita abbiamo intervistato Zanotti il quale ha dato la sensazione di non essere abbattuto, ha parlato di buona partita e ha dichiarato che già martedì a Yverdon si può cercare il riscatto. Pensavo di trovare giocatori giù di morale e invece non è il caso?
“I ragazzi sanno che partita hanno disputato, non penso che nemmeno un secondo stasera si sono sentiti inferiori al Servette. A parte due o tre volte Kutesa che ha fatto giocate superiori, a livello di intensità e di atleticità non ho visto un avversario superiore. E’ stato semplicemente più efficiente. Fatico a venire qui a colpevolizzare qualche mio giocatore o a dire che qualcosa non è andato, anzi hanno fatto una discreta partita ma non è bastato. Dobbiamo cercare di crescere e migliorare ulteriormente e soprattutto recuperare gli infortunati. Quando Belhadj ha dovuto uscire sono appunto stato costretto a inserire Marques in un ruolo non suo.”