Samuel: a San Gallo per i tre punti

In assenza del tecnico Pier Tami, impegnato a Tenero in un corso di formazione con altri istruttori SFL, alla settimanale conferenza stampa del FC Lugano ha presenziato il suo assistente Walter Samuel. La prima domanda ha riguardato i giocatori disponibili per la partita di San Gallo, a parte Golemic squalificato e Crnigoj che dovrebbe riprendere da lunedì con il gruppo.

“Novità non ce ne sono. Bottani e Yao  si sono allenati regolarmente questa settimana, mentre Padalino è infortunato.”

-Come sono andate le due settimane di allenamenti in questa pausa?

“Per lo staff si tratta di momenti importanti perché ti danno la possibilità di esercitare situazioni  tattiche e palle ferme e anche la parte fisica può essere curata maggiormente rispetto ai periodi quando giochi ogni tre giorni.”

-In particolare contro il San Gallo, che è un avversario che alterna grandi prestazioni a prove normali, che tipo di lavoro avete fatto?

“E’ una squadra pericolosa che ha un gioco diretto. Stanno bene e anche se hanno perso a Lucerna godono di una classifica molto buona. Come hai detto non sono forse molto regolari ma noi pensiamo al nostro gioco. Vogliamo andare lì e fare la nostra partita e vincerla. Vogliamo cominciare e finire al meglio in tutte e tre le competizioni il ciclo di otto partite che si apre domani.”

-Loro puntano molto sul recupero palla nella vostra metà campo per poi colpire con le punte veloci che hanno a disposizione.

“Li conosciamo, vengono a pressarti alto, certe volte anche il trequartista viene a pressare i nostri centrali. Se riusciamo a saltare quella linea sarebbe molto importante, ma più che altro dobbiamo pensare di vincere.”

– Ultimamente Da Costa è un po’ sotto pressione: ha fatto qualche errore di troppo. Come si risolve una situazione del genere: con il tempo o con un cambiamento immediato?

“Penso che più che altro il caso è stato mediatico. David ha sempre giocato con noi, poi ci sta che uno commetta un errore, come lui stesso ha ammesso. Non abbiamo dubbi su Da Costa né su Kiassumbua, né sul terzo portiere Muci. Abbiamo tre portieri importanti e ci fidiamo ciecamente di loro.”

-In queste due settimane avete provato anche varianti tattiche o avete svolto solo lavoro fisico?

“Abbiamo lavorato molto per reparti, a orari diversi. Ci siamo concentrati quindi sui blocchi e poi con tutta la squadra, esercitando diverse soluzioni per fare bene domani e nelle partite successive. Abbiamo bisogno di tutti i giocatori perché è importante arrivare al 16 dicembre nella maniera migliore. Dal punto di vista fisico il preparatore Dyon ha potuto recuperare qualche acciaccato e far riprendere gente che aveva giocato tanto.”

-Nell’ultimo periodo ti abbiamo visto sempre più coinvolto anche durante le partite. Ti chiedo come stia andando l’esperienza luganese, come sei stato accolto nello staff e se ti rendi conto di essere sempre più importante?

“Sempre mi sono sentito importante, tutti mi hanno accolto benissimo, sia il mister sia gli altri collaboratori.  Mi sento coinvolto e mi incavolo come tutti in panchina, mi sembra normale, sono abbastanza sanguigno e forse talvolta sbaglio. La mia squadra adesso è il Lugano e sono tifoso del Lugano, speriamo di fare risultati. I ragazzi sono bravi, si allenano forte e penso che meritino di togliersi belle soddisfazioni”.

-La difesa pensi che stia imparando dai tuoi insegnamenti e dalla tua esperienza?

“Bisognerebbe chiedere a loro. Cerco qualche volta, non sempre perché non mi piace mettermi davanti, di far valere la mia esperienza in certe situazioni dicendo come cercavo di risolverle io. Ma sono loro che vanno in campo, io faccio un altro ruolo, cerco solo di trasmettere quello che facevo nel migliore dei modi e che si capisca.”

-Avete fissato  un obiettivo di punti da raggiungere da qui alla pausa?

“Sinceramente non abbiamo fatto tabelle. Abbiamo parlato di cercare di fare un salto per uscire dalla zona rossa, la settimana in cui ci era riuscito eravamo tutti contenti, ma è durata poco. Vogliamo uscire da lì e andare avanti sia in Europa League sia in Coppa svizzera. Abbiamo belle partite da disputare e non deve essere una pressione ma un’opportunità. I ragazzi si sono guadagnati l’Europa League e stanno avanzando in Coppa e se le devono giocare, sempre cercando di fare il risultato”.

-La classifica nella parte bassa è ancora abbastanza corta.

“Sì, mi pare che ci siano cinque squadre in tre punti. Quindi tutto può cambiare. Noi già da domani dobbiamo cercare non il  punticino ma i tre punti, poi se capita il pareggio bisogna vedere com’è la partita. Ma noi andiamo a cercare di vincere sia a San Gallo sia poi in casa con l’YB. Poche squadre ci hanno messo sotto e quindi possiamo giocarcela con chiunque”.

-Sportivamente dovete riscattarvi anche dalla beffa dell’andata con la pioggia che ha interrotto il match quando vincevate 1-0 e con l’immeritata sconfitta nella ripetizione?

“E’ vero: ho scoperto qui la regola che le partite vanno rigiocate per intero, sinceramente in tutto il mondo mi sembra diverso. Ma uno si deve adattare. Certo ci è dispiaciuto soprattutto per i giocatori perché avevano giocato uno dei migliori primi tempi di tutta la stagione e ci sembrava ingiusto. Ma le regole ci sono per essere rispettate. Ma è un episodio dimenticato, non va preso sul personale, loro volevano e vogliono vincere e noi pure”.

-Dopo l’ultima pausa avevate  ripreso con la partita con il Basilea con una brutta sconfitta che aveva fatto arrabbiare l’allenatore. Hai visto in queste due settimane un altro atteggiamento da parte dei ragazzi?

“Sono momenti diversi, ora veniamo da un filotto di partite positive. La squadra si era allenata bene anche l’altra volta solo che in partita non si era visto quello che avevamo preparato. Stavolta sarebbe stato bello non fermarci perché stavamo crescendo e attraversavamo un buon momento. Ma il gruppo è coeso e tutti si allenano bene,  anche quelli che giocano meno. Abbiamo chiesto uno sforzo ulteriore per quest’ultimo mese che ci aspetta, di curarsi e riposare bene perché in queste otto partite ci giochiamo molto. Bisogna sempre essere positivi continuando sul cammino che avevamo lasciato”.

-Hai detto prima che l’Europa League è una competizione che i ragazzi devono godersi,  però a Pilsen sono successe parecchie cose anche fuori dal terreno di gioco. Hanno lasciato il segno nei ragazzi, come se la ricorderanno quella trasferta?

“Quando dico che bisogna godersela, intendo che deve essere un orgoglio partecipare e metterci tutta l’energia e l’impegno. La partita di Pilsen se la riguardate e studiate le statistiche è stata brutta nel risultato ma non sul piano del gioco. Abbiamo creato tante situazioni e se il primo tempo fosse terminato sul 2-1 ce la saremmo giocata. Poi ci sono state situazioni e discorsi sulla stampa ma noi guardiamo avanti e pure i ragazzi”.

 

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