Sabba: un giorno unico nella mia carriera
I festeggiamenti per Jonathan Sabbatini, che ha disputato la partita numero 412 in bianconero, su operando René Morf ed entrando di diritto nella storia del club, sono stati un momento di forti emozioni. Con giocatori e staff stretti attorno al capitano, ma anche con tutti i dipendenti della società sul terreno con la maglietta commemorativa, il pubblico in piedi ad applaudire e la curva ad esporre una bella gigantografia.
Troppe ingenuità
Al termine della partita col Basilea Sabbatini si è presentato in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti cominciando dal commento sulla sconfitta. “Sono amareggiato, abbiamo commesso degli errori ingenui che ci sono costati cari. Purtroppo ogni volta che festeggio un traguardo col Lugano succede qualcosa (l’altra volta venni espulso).”
Non avrei mai immaginato
-Comunque per te, al di lâ del risultato è un evento importante?
“Si, è un giorno unico nella mia carriera. Quando sono arrivato qui mai avrei pensato di restare così a lungo in questa bellissima città e portare questa gloriosa maglia per questo lunghissimo periodo”.
Contento di essere qui
-Non ti sei pentito di essere rimasto non accettando magari offerte di altre squadre?
” Ho avuto tante richieste ma ho sempre optato per rimanere e ne sono fiero. Sono stati anni indimenticabili, ringrazio tutti i tifosi che mi hanno sempre supportato al massimo. Grazie a loro mi sono sentito a casa. Sono felice di aver trascorso tutti questi anni qui e spero di continuare.”
Non sarò un problema
-L’obiettivo adesso è 450 presenze, non ci arriverai questa stagione ma la prossima…
“L’ho ripetuto mille volte. Il giorno che vedrò che non sarò più in grado di competere alla pari con i ragazzi sarò il primo ad alzare la mano e dire è ora di smettere. Come abbiamo discusso tante volte anche col mister se mi dovesse capitare di restare fuori, sarei il primo tifoso. Ci tengo a questo club e la mia esclusione non sarebbe mai un problema. Penso solo al bene della squadra, quindi aiuterò il mister, lo staff e i compagni a cercare di raggiungere gli obiettivi fissati ad inizio stagione”.
Tanto amore
-Hai parlato molto di questa serata, se dovessi riassumere tutto in una parola quale sarebbe?
” Non saprei. Mi passano tantissime cose per la testa. Ho dormito poco, è stata una giornata lunga. Vorrei dire “unica”. Tutte le cose che ho vissuto in questi anni non saprei spiegarle, tante emozioni e le parole che mi vengono sono “unico” e “amore” perché c’è anche quello. Tutta la gente che mi circonda, giocatori, tifosi, staff mi hanno dato tantissimo e quindi sono davvero grato a tutti.”.