Quando le immagini parlano (a chi le vuol vedere)
Se già il Blick, mai tenero con i ticinesi, aveva scritto immediatamente di due regali fatti al San Gallo, si poteva comprendere l’enormità di quanto successo a Cornaredo. Solo qualche protagonista del giornalismo nostrano ha preferito svicolare: era più importante attaccare pretestuosamente il presidente Renzetti per presunte ingerenze tecniche, mai avvenute e comunque non pertinenti nella circostanza. Si fossero messi d’impegno a guardare le immagini anche questi imbonitori nostrani si sarebbero accorti di quanto è stato sotto gli occhi di tutti gli spettatori presenti domenica allo stadio.
- Nella distribuzione dei cartellini gialli sono stati utilizzati due pesi e due misure. Padalino (dopo 3’40”) e Rossetti (13′) sono ad esempio stati ammoniti per dei falli per i quali i giocatori sangallesi (vedi il capitano Toko dopo 7′) sono al massimo stati sanzionati con il calcio di punizione.
- La norma del vantaggio è stata applicata secondo le convenienze. A un certo punto, nel primo tempo, un giocatore del San Gallo ha fatto un’entrata da arancione a metà campo: l’arbitro Klossner ha giustamente fatto proseguire l’azione ma poi si è…dimenticato di ammonire l’autore del fallo. Nel secondo tempo c’è stato un fallaccio su Rey e la palla era ancora ai bianconeri ma l’arbitro ha interrotto il gioco, senza però ammonire Bunjaku autore dell’entrata. Un mancato vantaggio che è costato l’espulsione al tecnico Andrea Manzo.
- Il contatto, con palla lontana, tra Ajeti e Sulmoni è un altro episodio che merita un’analisi. L’arbitro era voltato e il quarto uomo stava seguendo lo sviluppo dell’azione. L’unico ad aver visto quanto è successo è stato il secondo assistente Köbeli. Che però si è dimenticato di riferire all’arbitro che il difensore del Lugano ha reagito a un colpo di testa all’indietro in pieno volto. Sarebbe dovuto essere sanzionato quindi anche Ajeti. Sul successivo rigore non si sa ancora bene oggi come siano andate le cose. L’assistente era a 40 metri dal punto. Gli altri non hanno visto. La panchina del San Gallo si è messa a rumoreggiare chiedendo il penalty…che è stato concesso. Mentre le immagini tv confermano che l’episodio è avvenuto fuori area.
- Nel finale nell’area sangallese è successo di tutto sotto lo sguardo dell’arbitro Klossner che ha deciso di non intervenire. Prima ancora Ajeti è cascato nella finta di Padalino e l’ha steso. Tre minuti dopo, su un bel centro di Mariani, all’altezza del rigore Rosseti è stato agganciato e affondato. Si era nella stessa area nella quale un intervento molto ma molto più veniale di Rouiller era costato il penalty che aveva permesso al Basilea di pareggiare. Ma domenica evidentemente a favore del Lugano non dovevano essere fischiati rigori.
Qualcuno si chiederà a questo punto come mai tutti questi episodi sono stati mostrati da Tele Ticino e non dalla RSI. Misteri del calcio e del giornalismo.