Pier Tami: sono sicuro che ci salveremo

Pier Tami: sono sicuro che ci salveremo

Domenica alle 16 a Cornaredo sarà di scena il Basilea. I bianconeri si sono allenati venerdì in mattinata e effettueranno la rifinitura nella giornata di sabato. Intanto nella pausa di mezzogiorno di venerdì il tecnico Pier Tami ha incontrato i giornalisti. E ha parlato inizialmente del momento della squadra e del match contro i campioni svizzeri.

“In allenamento, se vedete le sedute, i ragazzi si dannano l’anima, si impegnano, gli riescono anche determinate cose, poi è nella partita che dobbiamo capitalizzare questo lavoro, altrimenti diventa difficile sempre trovare delle giustificazioni. Il Basilea è l’avversario forse migliore che può capitarci in queste situazioni. Può sembrare assurdo perché è una squadra più forte tecnicamente, con più esperienza e qualità della nostra, è attualmente la seconda forza del campionato, sapendo che  a maggior ragione contro avversari del genere gli errori li puoi pagare più a caro prezzo. Devo dire che già durante la partita di domenica scorsa a Losanna, che era importante, non ho visto giocatori che avevano timore a giocare la palla, a muoversi, eccetera. Ho visto cose buone che vengono però cancellate dalle distrazioni ed è peccato perché sappiamo come vogliamo giocare e lo facciamo. Più si avvicina la fine del campionato, anche se manca l’ultimo quarto (nove partite), mi rendo conto che nessuno ci ha messo sotto: dobbiamo fare quei risultati che ci possano garantire l’obiettivo minimo. Ho sempre detto che i conti si tirano in maggio. Con il Basilea dobbiamo stare sul pezzo e non voglio più vedere buone prestazioni non supportate dal risultato, non ha più senso.”

-A livello di  comunicazione con i giocatori, che risposte hai avuto a livello di atteggiamento dai ragazzi e penso specialmente ai leader dopo le ultime prestazioni?

“Delle risposte ottimali. Massima disponibilità e impegno, d’altronde queste sconfitte sono tutte diverse. Le prime due della serie sono frutto di errori grossolani. A Zurigo abbiamo sbagliato 20′, la squadra ha sempre una sua identità. Abbiamo giocato meglio degli avversari sia col Lucerna (che pure va a mille) sia a Losanna. Ma ripeto quando la forza di tiro davanti non è all’altezza e prendi gol dietro, già all’andata ci era successo di prendere gol alla prima occasione. Ne siamo usciti perché abbiamo cominciato a passare in vantaggio e poi a difenderlo con attenzione.”

-Vedi analogie tra l’attuale striscia negativa e quella del girone di andata?

“Le vedo nei risultati, nella mancanza di precisione sotto porta e in qualche distrazione difensiva. Anche allora le prestazioni erano state di un certo livello, mai la squadra è stata allo sbando salvo che nel 4-0 con il Basilea. E anche adesso, salvo l’inizio del match di Zurigo, ci siamo sempre stati. E’ vero che da San Gallo in poi, tra infortuni e squalifiche, abbiamo sempre dovuto cambiare la squadra. Adesso quasi tutti stan tornando, anche se domenica ci mancherà un elemento importante come Mariani.”

-Che dici di Janko, sul quale ci sono tante critiche?

“Sul giocatore vi sono moltissime attese. Viene da otto o nove mesi con problemi e senza giocare. L’ultimo periodo è stato anche difficile sul piano personale perché si allenava da solo. E’ lui il primo che nota le difficoltà che ha a raggiungere il suo livello e lo vedo talvolta nervoso perché non gli riesce quello che di solito faceva e bene. Gli ho parlato spiegandogli che ci sono evidentemente molte aspettative verso di lui, sono quelle dei ricordi di due anni or sono, ma è normale che anche un giocatore di grande esperienza possa trovarsi in difficoltà perché vuole aiutare la squadra e dare di più ma ha bisogno di tempo. Per me è un’ottima alternativa in caso di bisogno ma è ancora indietro rispetto agli altri. Lui si allena con grande dedizione e fa anche carichi supplementari, forse gli manca anche un po’ di fiducia ed è normale che sia così.”.

-Questa contro il Basilea può essere la sua partita?

“Deve essere la partita di tutti non solo di Janko. Dobbiamo portare in campo il furore agonistico e la rabbia che è giusto che una squadra abbia dopo un periodo dove non raccoglie i punti che merita, pur non  andando a cercare alibi e scuse. Tutti dobbiamo fare qualcosa di più, non si può accettare passivamente questa situazione. In allenamento i ragazzi stanno rispondendo alla grande, penso che siamo vicini a svoltare, non so se riusciremo a farlo già contro il Basilea che è un avversario tostissimo.”

-Ricapitolando: quanto ti preoccupa la situazione del Lugano che non raccoglie quanto semina?

“Se vedessi una squadra allo sbando sarei molto più preoccupato. La scia negativa è frutta di situazioni diverse. Poi quando qualche elemento perde un po’ la fiducia ha bisogno del tempo per ritrovarla. Ma la squadra c’è. Adesso prepotentemente è ritornato il discorso della permanenza in Super League. Noi ci salviamo ne sono certo. Ma dobbiamo rovesciare la situazione, le buone prestazioni non bastano più. Qualcuno deve tramutarle in soldoni sonanti.”

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