ORTELLI: HANNO SFRUTTATO TUTTI I NOSTRI ERRORI
Tre reti al passivo con un rigore, cinque ammoniti contro uno. Non è stata giornata per il Lugano che è uscito sconfitto dal match casalingo contro lo Zurigo.
MOMENTO MOLTO DELICATO
A Carlo Ortelli, che ha sostituito in panchina lo squalificato Mattia Croci-Torti, in conferenza stampa è stato chiesto se questo sia il momento più complicato della stagione bianconera. “Diciamo che è un momento molto delicato. Siamo reduci da una sconfitta come quella di Berna, dopo una prestazione superlativa ma conclusasi come sappiamo, poi c’è stato il passaggio a vuoto di Bienne in Coppa dove è mancata la luciditâ e la concretezza sotto porta. Anche per oggi si potrebbe dire la stessa cosa, penso che il risultato sia un po’ severo. Se guardiamo le statistiche abbiamo avuto una buona percentuale di possesso palla e di occasioni create. Ma anche stavolta non siamo stati concreti in fase realizzativa e non siamo stati bravi nemmeno nei momenti in cui la partita era sotto controllo commettendo errori grossolani che sono stati sfruttati al 100 per cento dallo Zurigo. Occorre dare merito agli avversari che ha saputo approfittare dei nostri errori e ingenuità, portando il match nella direzione che avevano preparato”.
MANCANO UOMINI DI RIFERIMENTO
-Ha ancora senso parlare di titolo come obiettivo e inoltre è la seconda partita nella quale le seconde linee tradiscono in termini di qualità?
“La nostra rosa resta di qualità perché anche in momenti difficili nella prima parte di campionato tutti sono stati impiegati e quelli che oggi chiamate le seconde linee in quelle circostanze hanno sempre offerto ottime prestazioni. Questo è un momento particolare anche perché mancano dei giocatori di riferimento se pensiamo a Grgic, che è il geometra della squadra, a Steffen che è l’elemento che ha giocate sopra la media, e ai vari Bislimi e Aliseda. Questo ci deve portare a profonde riflessioni e alla conclusione che ci resta solo di continuare a lavorare duramente. Quello che abbiamo fatto fino a oggi non basta più, quindi dovremo cambiare qualcosa nella pianificazione settimanale e dare tutti di più. Non penso che il discorso titolo debba essere accantonato. Se vogliamo puntare a questo traguardo dovrà però uscire la forza e la determinazione di tutta la squadra”.
MAHOU SAREBBE STATO PREZIOSO
-All’ultimo momento è venuto a mancare anche Mahou che sembrava tra i più in forma. Cosa è successo?
“Il dolore al flessore avvertito da Mahou in fase di riscaldamento ha scombussolato parecchio i piani della partita. Lui in questo momento è una freccia interessante al nostro arco. Considerato anche come è schierata la difesa avversaria lui sarebbe stato una bella spina nel fianco dello Zurigo. E’ stata una brutta perdita. Ha un risentimento m muscolare e domani valuteremo con i sanitari la situazione”.
CI GUARDIAMO SEMPRE ALLE SPALLE
-C’è il rischio che una sconfitta del genere vi ridimensioni e vi costringa a guardarsi alle spalle?
“E’ chiaro che, come dicevo prima, l’espressione numerica del risultato odierno è severa. Guardarsi indietro nella situazione attuale lo facevamo già prima perché la classifica è talmente corta e tutte sono lì. Commettere due passi falsi ti mette in una situazione pericolosa quindi dobbiamo stare attenti e reagire in fretta per non andare incontro a sorprese.”
TROPPE OCCASIONI NON SFRUTTATE
-Nella ripresa sembravate un po’ anche in debito d’ossigeno?
“Non abbiamo avuto tante occasioni ma quando arrivava una di queste per riaccendere la partita non siamo stati bravi a sfruttarla. E avremmo potuto farlo a più riprese. Avremmo anche potuto andare in vantaggio nel primo tempo. Poi strada facendo c’è stata una mancanza di determinazione al contrario di quanto ha fatto lo Zurigo”.
ZURIGHESI SEMPRE PER TERRA
-Mi sembra di poter dire che nel secondo tempo non si sia più giocato, quelli dello Zurigo erano sempre a terra, l’arbitro fermava sempre il match dicendo che poi avrebbe recuperato. Poi sul 3-0 ha deciso di recuperare solo 4′ ma avrebbero dovuto essere almeno dodici. Che ne pensi?
“E’ una strategia anche quella, non corretta ma praticata da molti. Magari gli arbitri dovrebbero intervenire per evitare queste pause e rallentamenti. Purtroppo succede. Il rallentamento tecnico-tattico c’è sicuramente stato. Noi abbiamo subito la situazione giocando in modo diverso da quello che avevamo preparato subendo un contraccolpo incredibile. Poi nel finale una volta subita la terza rete non c’è stato più nulla da fare”.
DOUMBIA LAVORA PER RITROVARSI
-Doumbia sembra un giocatore in grande difficoltà, non avete pensato di sostituirlo dopo i primi 45 minuti?
“E’ vero che non sta attraversando un gran momento di forma però sta lavorando tanto per ritrovare la sua dimensione. Un cambio al 46′ non l’avevamo pensato ma già a fine primo tempo qualche ragionamento c’è stato per cercare di porre dei correttivi a centrocampo”.
MOLTE EMOZIONI PRIMA DEL FISCHIO
-Come hai vissuto la partita da responsabile tecnico?
“E’ stata una giornata molto impegnativa anche perché sappiamo tutti come sia difficilissimo sostituire Croci-Torti. E’ un gran condottiero e un punto di riferimento per tutti noi. Lo sapevo e lo sentivo. Mi sono ritrovato in piedi davanti alla panchina dopo decenni ed è chiaro che un po’ di ruggine addosso ce l’hai e questo ti porta a vivere emozioni forti. Le ore di avvicinamento al match per me sono state molto state forti a livello emozionale. Poi una volta arrivato nello spogliatoio e l’arbitro ha fischiato è come se mi fosse scivolato tutto da dosso e ho cercato di dirigere la squadra nel miglior modo possibile. Evidentemente la mia natura è diversa da quella del mister però i giocatori devo dire che hanno seguito bene le nostre indicazioni anche se siamo stati penalizzati da alcuni errori evitabili.”
COL CRUS ERA TUTTO CHIARO
Vi siete sentiti con Croci-Torti durante la partita?
-Con il Crüs ci siamo visti sino a poche ore dall’inizio della partita e abbiamo pianificato tutto, con le diverse variabili tattiche e altro. Poi non l’ho più sentito, non so cosa mi dirà tra poco. Non penso che abbia seguito la partita da casa ma non so dove si sia sistemato”.