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“Orgoglioso del coraggio della mia squadra”

Dopo le belle parole di Mourinho nella sala stampa dell’  Ulker Fenerbahçe Sükrü Saracoglu Stadium si presenta Mattia Croci-Torti al quale vengono riferiti i complimenti del tecnico avversario.

Tristezza per gli episodi 

“Onestamente degli elogi stasera non ce ne facciamo niente. Siamo scesi in campo in questo grande stadio perché volevamo vincere la partita. Siamo consapevoli di essere una buona squadra e in questo momento c’è tanta tristezza. Purtroppo negli episodi sull’arco delle due sfide il Fenerbahçe si è dimostrato squadra più forte di noi. Mi prendo la grande consapevolezza della crescita di questo gruppo. Se penso ai preliminari di EL dello scorso anno contro l’Unione Saint-Gilloise e li paragono alla partita di stasera non c’è storia a livello di personalità. Questa consapevolezza deve trascinarci verso i nostri veri obiettivi stagionali che sono rimanere in Europa e fare qualcosa di importante in campionato.”

Dzeko fuori categoria

-Il secondo tempo ha cambiato l’inerzia del match e tutto è riconducibile, tra virgolette, a un’ingenuità del singolo (Aliseda) che ha reagito a un intervento e ha concesso la punizione dalla quale è nato il pareggio. E’ cambiato qualcosa altro nella ripresa?
“L’intensità della mia squadra è un po’ calata, avevo chiesto all’inizio di andare ad aggredirli alti e di cercare di non farli giocare. Com’è umano e ovvio alla distanza siamo un po’ calati e abbiamo permesso al Fenerbahçe di crescere. Però fino al gol di testa di Dzeko di grandi occasioni i turchi non ne avevano avute. Siamo stati molto bravi a controllare i loro attacchi, peccato che a livello di individualità Dzeko in queste due partite ha dimostrato di essere un giocatore di un’altra categoria. Non dimentichiamoci che 15 mesi fa ha giocato da titolare una finale di Champions League tra Inter e Manchester City: è un attaccante di un livello ancora troppo alto, peccato. E’ vero che poi nel finale avevamo meno forze per riuscire a reagire. Sono comunque soddisfatto per quello che abbiamo fatto. Sono orgoglioso soprattutto di come i ragazzi hanno interpretato la partita dal primo minuto con grande coraggio.”

Mou colto di sorpresa

Che tipo di esperienza anche personale hai vissuto con sull’altra panchina un allenatore dal carisma e dal palmares di Josè Mourinho che probabilmente era anche nervoso visto come stava andando la partita e come il Lugano, specie nel primo tempo, la stava conducendo?

“Penso di aver gestito molto bene le emozioni durante tutti questi 180 minuti. Sapete che per me Mou è un personaggio particolare vista la mia fede interista. Se guardo a quello che abbiamo fatto nelle due partite, essere riusciti con la mia squadra a mettere in difficoltà, in maniera palese, il Fenerbahçe, è stato qualcosa di grande, Non credo che il tecnico portoghese si aspettasse l suo esordio qui a Istanbul  un Lugano che avrebbe fatto la partita. Sicuramente -e l’avevo detto ieri- volevamo innervosire i turchi giocando e il piano è funzionato. Il rapporto con Mou è stato bello e le parole che mi ha detto al fischio finale le terrò nel cuore a partire da domani quando l’arrabbiatura e la tristezza andranno via”.

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