SFRUTTATA LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI

“LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI”

Nell’attuale equilibratissimo campionato di Super League affrontare l’ultimo in classifica non è sinonimo di vittoria assicurata. Men che meno per una squadra che arrivava da alcune sconfitte evitabili e dalla beffarda uscita ai rigori dalla Conference League.

IL PUBBLICO HA CAPITO IL MOMENTO

Quei 120 minuti nelle gambe appena tre giorni prima e la delusione cocente nella testa rappresentavano un’insidia notevole per Steffen e compagni. La partita col Winterthur era delicata anche per questo. Il pubblico di Cornaredo lo ha capito e ha sostenuto con calore per tutto l’incontro i propri beniamini. Che nel secondo tempo, con un micidiale uno-due di Koutsias, hanno gettato le fondamenta per l’importante ritorno alla vittoria.

MOLTO CONCENTRATI DIETRO

A fine match il tecnico Mattia Croci-Torti se l’è un po’ presa quando un giornalista ha definito “un mezzo disastro” il primo tempo.

“Faccio fatica ad accettare questa definizione quando scagli dodici tiri contro la porta avversaria senza riceverne nemmeno uno. Sicuramente c’era un po’ di comprensibile stanchezza, affrontavamo avversari che difendono basso e non è mai facile stanarli dal guscio. Accetto tutte le critiche rivolte alla mia squadra ma non definirei il primo tempo un disastro anche se non è stato splendido, si è vista la stanchezza ma sono quelle partite nelle quali basta un gol per aprirle. Magari devi avere un po’ più testa e pazienza perché nei momenti in cui sei in sfiducia è facile che queste gare scivolino dall’altra parte. Eravamo per contro attenti e concentrati soprattutto in fase difensiva, ricordando che ultimamente avevamo commesso. Infatti nella pausa ho detto che avevamo iniziato bene ma che negli ultimi dieci minuti iniziavo ad avvertire della stanchezza.”

MANCAVA BRILLANTEZZA

“Dunque da parte mia era necessario dare  nuovi impulsi alla squadra con Macek e  Doumbia elementi che potevano far cambiare passo. La concentrazione c’era ma mancava la brillantezza. Venivamo da una partita tremenda e, oltre alla stanchezza fisica, quando subisci un gol all’88’, la recuperi, vai ai rigori come abbiamo fatto noi giovedì e poi non passi ai quarti è una mazzata mentale. E riuscire oggi a restare concentrati senza dare occasioni all’avversario è già una buona cosa, ricordando che nelle ultime gare avevamo sempre fatto regali già nel primo tempo, penso a Sion, qua con lo Zurigo con errori futili e porte aperte all’avversario.

RABBIA E VOGLIA DI RIVINCITA

-Cosa ti ha dato Macek oltre alla freschezza, verticalità? Lo stai tirando fuori dalla naftalina?

“Quello che sta facendo Roman è allenarsi forte. So che è un centrocampista che gioca in verticale e guarda avanti, altri giocatori hanno altre caratteristiche. Tutti i minuti che ha se li sta guadagnando. Sapevo che oggi avrei potuto fare due scelte: cambiare  diversi elementi rispetto a giovedì per avere maggior freschezza dall’inizio oppure giocare sulle emozioni, la rabbia e la voglia di rivincita di chi ha giocato in Conference e cambiare la partita con gente fresca nel secondo tempo. E’ quello che ho fatto, fortunatamente Macek è entrato e ha messo la freschezza della quale avevamo bisogno.”

"LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI"MACEK E’ CONSIDERATO

-Abbiamo intervistato Roman poco fa e lui ci ha detto si essere fiducioso nelle proprie qualità e di chiedere eventualmente al mister perché ha giocato così poco. La prestazione odierna può cambiare l’idea che hai su di lui e integrarlo ancora maggiormente?

“Premetto che Macek non poteva essere utilizzato in Conference perché non era nella lista UEFA. Per il resto negli ultimi dieci giorni ha giocato titolare a Bienne e a Sion ed è stato il primo cambio contro lo Zurigo e oggi. Stiamo parlando di un ragazzo che gode della mia piena fiducia e che è stato due volte titolare e altre due il primo cambio. Significa che nelle nostre rotazioni è il primo perché se l’è meritato e deve andare avanti a lavorare come sta facendo. Sono una persona che come tutti gli allenatori vogliono vincere le partite, non lavoro per fare regali a qualcuno. Faccio giocare chi nella mia testa mi aiuta maggiormente se nelle ultime quattro partite extra Europa ho ritenuto che Roman fosse quel giocatore l’ho schierato senza nessun tipo di remora.”

REAGITO ALLE DIFFICOLTA’

SFRUTTATA LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI 2-Se aveste perso questa partita andare alla pausa per le nazionali sarebbe stato probabilmente devastante. Invece è arrivata una vittoria e non è tanto importante il come ma la concretezza dei tre punti…

“Sarebbe stata un’ulteriore mazzata perdere con l’ultima in classifica. Non siamo qua a festeggiare, non dobbiamo farlo ma essere contenti che nelle difficoltà abbiamo reagito. Non è mai scontato. Dico sempre che nel calcio, come nello sport e nella vita, momenti di difficoltà capitano. Quest’anno li ha passati anche il Manchester City, l’anno scorso il Servette, primo in classifica, perse quattro incontro di fila. Sono circostanze che nessun allenatore o tifoso vorrebbe vivere ma che purtroppo accadono. Bisogna restare concentrati e non perdere la testa cambiando tutto e mettendo in discussione il lavoro fatto fino a quel momento. Bisogna accettare la situazione, cercando di ricompattarsi. Oggi la squadra mi è piaciuta perché è rimasta compatta per 94 minuti e ha concesso poche occasioni da goal rispetto a quello che era ingenuamente successo nelle ultime settimane.”

KOUTSIAS E’ NAZIONALE GRECO

"LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI" 1-A Cornaredo circolano sempre osservatori di altre squadre  per Zanotti, per Hajdari, in passato per Aliseda. Adesso chi viene chiama e chiede notizie sul “greco che gioca davanti”. Non lo conoscevano, che sia lui il nuovo uomo-mercato del Lugano per monetizzare?
“Dipende se sanno quanto è stato pagato da Chicago due anni or sono. Koutsias non è uno sconosciuto, è titolare nella nazionale greca U21. E’ stato pagato una discreta somma da Chicago ma non è riuscito a esplodere definitivamente in MLS. Quando mi venne proposto la prima volta, a fine agosto, poi era arrivato solo in inverno, eravamo tutti contenti. Perché lui ha caratteristiche diverse dalle nostre altre punte, attacca la profondità.”

MANCAVA IL SOSTEGNO
SFRUTTATA LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI 4
Lugano: Calcio, campionato Super League FC Lugano – FC Winterrthur. Nella foto,
© Ti-Press / Samuel Golay

“Non mi pare, e penso di non essere smentito, di aver mai chiesto alla società un numero nove. Sono sempre stato contento dei ragazzi della mia rosa, quello che mancava semmai è avere a disposizione elementi da schierare a fianco di Koutsias e che solitamente hanno fatto la differenza. Penso  agli Aliseda, agli Steffen (che è stato assente un mese), a Bottani che quando non c’è manca, ai Mahou che quando entra a partita in corso riesce a dare quel cambio di passo che hanno in pochi. Ecco in questo 2025 sono mancati tanti giocatori da affiancare al numero nove. Ma non ci siamo lamentati, né preso scuse, ma adesso che Renato inizia a stare molto meglio, cominciamo a vedere la differenza. Speriamo adesso di non perdere per troppo tempo Mattia Bottani perché per Mahou e Aliseda ci vorrà ancora un mesetto prima di poterli riavere a disposizione.”

PRZYBYLKO MOLTO PREZIOSO

-Dallo scenario che stai prefigurando sembra che ci sia sempre meno posto per Przybylko?

“Non è vero. Kacsper è un giocatore che è stato attaccato e criticato in maniera feroce dopo la partita di giovedì a Thun. Nessun ha considerato che ha giocato per soli 45” in undici contro undici. Rifarei 250 volte la mia scelta perché l’ultimo mio pensiero e incubo avrebbe potuto essere che all’88’ saremmo rimasti in dieci e con un rigore a favore degli avversari. Non succede mai quando devi gestire una partita e purtroppo Przybylko ha dovuto in pratica solo difendere e l’ha fatto in maniera eccezionale. E’ un elemento che quando abbiamo bisogno di qualcuno che nel box le prende tutte di testa ci ha sempre dato una mano. Ha fatto prestazioni importanti a Basilea e qui contro l’YB, dunque lungi da me parlare male di lui. Sono convinto che ci darà ancora una grossa mano.”

RIFAREI IL CAMBIO DI THUN

-Koutsias ha segnato un’altra doppietta a tre giorni di distanza ma oggi è rimasto in campo e si vedeva che aveva anche ora energie per cercare  il terzo gol…

“Sono molto onesto e sincero. Tutti mi hanno chiesto come mai l’abbia tolto dal campo a Thun. Ma è troppo facile parlare a partita conclusa.  A due minuti dal termine, con gli sloveni che avevano in campo sei giocatori più alti di un metro e 90, l’unica cosa alla quale dovevamo pensare era difendere il risultato e passare ai quarti di finale. Non potevo certo immaginare che saremmo rimasti in dieci con un rigore contro, quello ha cambiato tutto. Se Przybylko fosse stato in campo in undici contro undici ci avrebbe dato una mano differente. Poi in trenta minuti ha solo dovuto difendere, si è trovato a calciare il rigore e purtroppo l’ha sbagliato cosi come Baggio e altri giocatori importanti anche qui nella storia del Lugano. Dunque l’ultima cosa da fare è crocifiggerlo; siamo una squadra e Kacsper  è in grado di difendere cento volte meglio di Koutsias su palle ferme che era forse l’unica maniera con la quale il Celje avrebbe potuto metterci in difficoltà nel finale, se fossimo stati intelligenti cosa che non siamo stati”.

UN ALTRO  GOL COME A SION

-Hai parlato prima delle sbavature difensive delle scorse settimane, oggi sono state ridotte praticamente all’osso salvo forse che nel finale. Quanto hai temuto anche considerando il gran tiro di Di Giusto (deviato da Saipi) negli ultimi secondi?

“Il tiro del loro numero dieci è arrivato dalla disperazione del Winterthur con tutti che si sono gettati in avanti. Semmai non avremmo dovuto subire il gol su calcio d’angolo per l’ennesima volta, stiamo appellando di un’altra rete a pochi minuti dal termine, sono queste cose che non devono più succedere. Doveva finire 3-0 ed eravamo tutti contenti. Il gol preso su corner è lo stesso subito a Sion, quindi sicuramente non posso essere contento. Però in questo momento avevamo bisogno di una prova di carattere e penso che comunque l’abbiamo fornita. Abbiamo avuto pochi momenti nei quali abbiamo lasciato spazio al Winterthur che ha pur sempre giocatori che sanno disputare queste partite, penso ai vari Zuffi, Frei, Di Giusto e altri”..

DEDICATA A ROBY MORININI

“Bravo Lugano e permettetemi di dire che stamattina avevo ricevuto un messaggio da parte di una persona che mi ricordava che oggi ricorre il tredicesimo anniversario dalla scomparsa di Roberto Morinini, Questa vittoria è anche dedicata a lui perché come allenatore è forse il mio più grande esempio. Una persona che ho stimato tantissimo e che ho avuto la fortuna di avere come guida da giocatore. Quando siedo sulla panchina di Cornaredo penso sempre a lui che a questa maglia ha tenuto tantissimo e spero che ci dia una mano da lassù”.

YB RIMANE IL GRANDE FAVORITO

-Una vittoria importantissima anche per la classifica alla luce dei risultati maturati ieri e alla vittoria odierna dell’YB a Basilea. Un’eventuale sconfitta avrebbe potuto mettervi in difficoltà, mentre i tre punti vi riavvicinano alla vetta…

“Questo è un campionato completamente equilibrato. C’è solo un club che può fare nettamente la differenza ed è l’YB che ha due squadre a disposizione e che in casa, sul sintetico, impongono sempre la loro forza e che una volta usciti dalla Champione League hanno dimostrato di essere superiori a tutte le avversarie di SL. Lo dico da sempre e non ho problemi a ripeterlo ogni settimana. Poi ci sono tante altre squadre che se riescono a giocare con la testa, hanno qualità sufficienti per non mollare e mettere in difficoltà sino alla fine i campioni svizzeri. Noi vogliamo essere tra queste.”

PERCORSO ALTALENANTE PER TUTTE

“Tutte hanno avuto finora un percorso altalenante, la sconfitta casalinga ieri del Servette è clamorosa. Avevano sei punti di vantaggio su di noi ed è difficile pensare che potessero perdere con l’Yverdon. Il GC non molla, col Sion ha preso un altro punto, l’Yverdon da quando c’è Tramezzani in casa è diventata una sentenza, il Winterthur non è morto e lo ha dimostrato oggi, il Losanna, che nel 2025 aveva conquistato meno punti, è andata a vincere a San Gallo. C’è grandissimo equilibrio e per noi adesso è importante recuperare energie e giocatori e crederci Sono convinto che il match odierno ha mostrato che il Lugano vuole rimanere attaccato alla vetta e cercherà di farlo sino all’ultimo.”

IL GRUPPO DAVANTI A TUTTO
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Lugano: Calcio, campionato Super League FC Lugano – FC Winterrthur. Nella foto,
© Ti-Press / Samuel Golay

-Rispetto a giovedì è cambiata la tua narrazione all’interno dello spogliatoio, sei sempre stato protettivo rispetto alla squadra e ai giocatori. Ti succede anche di andare direttamente a confronto con chi commette determinati errori?

“Sono una persona protettiva perché sono certo che nessuno faccia apposta a commettere errori. Può succedere ad ognuno, l’importante è che la squadra cerchi di rimediare all’errore del proprio compagno. Sono queste le squadre che alla fine hanno successo. Non pratichiamo uno sport individuale, nessuno commette errori volontariamente però tutti sono lì per aiutare gli altri, più errori si correggono e maggiori sono le possibilità di vincere una partita. Tanto sono buono in pubblico, quanto posso essere lucido e severo davanti a un’analisi video. Tutti devono sapere che errore hanno commesso,  perché se vuoi migliorare devi avere il coraggio di dire le cose in faccia alle persone. Abbiamo dei mezzi di analisi che ti fanno capire ed è giusto, a mente fredda, analizzare quanto è successo in campo, senza paura di dire le cose in faccia né al tuo capitano né all’ultimo esordiente. Sotto questo aspetto la mia narrazione non è cambiata e andrà avanti così. La cosa più importante è il gruppo, non si  deve mai additare il colpevole, è impossibile.”

SAIPI DEVE MATURARE

SFRUTTATA LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI 3-Saipi è un portiere giovane ed è sicuramente un prospetto. Cosa ti aspetti da lui?

“Il problema di Amir è che ha raggiunto un buon livello ma in questo momento vive un po’ di alti e bassi. Ne abbiamo parlato con lui individualmente, desideriamo che finiscano e lavoreremo corna maggiormente con Di Benedetto per portarlo a essere un top portiere che non commette errori. Però la sua crescita è stata costante, non ho mai pensato ti togliergli la fiducia. Troppe volte ci si dimentica di quante volte abbia aiutato la squadra oltre che della sua giovane età. Sicuramente non ha ancora raggiunto la sua maturità”.

ZANOTTI ESEMPIO IN CAMPO
"LA RABBIA DEI REDUCI E LA FRESCHEZZA DEI SUBENTRATI" 2
Lugano: Calcio, campionato Super League FC Lugano – FC Winterrthur. Nella foto,
© Ti-Press / Samuel Golay

-Zanotti sembra un vero leader all’interno dello spogliatoio. Lo è davvero?

“In tutti gli spogliatoi ci sono diversi tipi di leader, di personalità, tecnici, di aggressività. Lui è un ragazzo che non molla mai e che ci da tantissimo sotto l’aspetto caratteriale in campo. Il suo linguaggio del corpo è sempre di un giocatore che vuole mettere in difficoltà gli avversari sino alla fine. E’ da otto  mesi con noi e si fa sentire più che con la voce, sul campo. Siamo stati pronti a riconoscere queste doti, l’anno corso è stato uno dei migliori terzini di Super League e quest’anno si sta confermando ogni giorno. E’ un leader di competitività del quale abbiamo bisogno per trascinare la squadra.”

ARRABBIATO PER LA SCONFITTA DI BIENNE

-Mi dici una cosa che ti ha fatto veramente arrabbiare nelle ultime tre settimane?
“L’unica cosa che  mi ha fatto arrabbiare è non aver mostrato il nostro vero valore a Bienne in Coppa svizzera. Siamo una squadra che ha delle qualità che devono emergere in questi campi. Non l’abbiamo fatto e questo mi ha fatto male, non è stata questione di atteggiamento o di attitudine ma non abbiamo mostrato il nostro valore ed ero molto dispiaciuto.”

GRANDE SOSTEGNO DA PERLZER

-In questo momento di risultati negativi la società ti ha detto qualcosa, erano arrabbiati, Pelzer ti è stato vicino?

“E’ stato un rapporto che mi ha fatto molto piacere, ho avvertito sempre grande sostegno. Sebastian è una persona che  anche fisicamente mi è stata vicina, certi abbracci non li dimentico e devo ringraziarlo. Se oggi ero completamente concentrato sulla partita e l’abbiamo giocvata con grande carattere  coraggio è stato anche perché non mi è mai stato fatto mai mancare il sostegno. Anzi c’è sempre stata una grossa spinta da parte sua sia prima sia dopo i match. Come accadeva in passato succede anche in questo momento di avere alle spalle persone che non ci mettono pressione ma ci sostengono e che sono ambiziose, questo mi fa piacere. Quando c’è questo sentimento non bisogna mai essere contenti quando le cose non vanno come dovrebbero”.

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