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Janko: non sono una star ma parte del gruppo

Dopo aver sottoscritto il contratto che lo legherà al FC Lugano sino al giugno 2019, Marc Janko martedì pomeriggio ha svolto il primo allenamento con i nuovi compagni (Foto TiPress). Al termine è stato presentato in un’affollata conferenza stampa.

L’ha aperta il direttore Michele Campana che ha spiegato come si sia trattato di una trattativa complessa, viste le diversità giuridiche e tributarie e le parti coinvolte,  alla quale hanno partecipato 15 persone di quattro diversi paesi. Il presidente Angelo Renzetti ha affermato che il Lugano ha colto l’opportunità di poter ingaggiare un elemento di caratura internazionale. L’ha potuto fare grazie ad un accordo particolare con lo Sparta Praga e a condizioni di pagamento a lungo termine. Il presidente ha aggiunto che non bisognerà aver fretta di mandare Janko in campo, “abbiamo il tempo di farlo rendere al meglio in funzione dei bisogni della nostra squadra. La gente deve capire che non è che uno arriva e mette subito la palla in porta: ci vuole un minimo di adattamento ambientale. Sono comunque stato contento della sua volontà e dell’entusiasmo di venire da noi: questa è la benzina importante che ci vuole per far bene”. Per finire Renzetti ha raccontato un aneddoto: “l’anno scorso quando giocammo a Basilea Janko uscì prima della fine e io, che ero nel sottopassaggio, gli ho chiesto se veniva a Lugano.Il sogno si è avverato”.

Dal canto suo Marc Janko ha detto: “La prima impressione è stata molto buona, sono molto contento di essere arrivato in  un ambiente che mi apprezza. Dal primo istante il mio sentimento è stato positivo. È come essere in una grande famiglia”.

Quanto alla partita giocata dai bianconeri domenica a Basilea, che ha seguito in streaming, il centravanti austriaco ha affermato di essere “rimasto impressionato dal gioco espresso dalla squadra che  ha grande potenziale. Il primo obiettivo sarà la salvezza, ciò che verrà dopo è un’aggiunta”.

-Sente la pressione visto che i tifosi si aspettano tanto da lui?

“ In tutti i club in cui ho giocato, la gente si aspettava gol da parte mia. Gli ultimi sei mesi ho visto poco il campo. Chiedo un po’ di pazienza nei miei confronti, però voglio essere parte del team il più in fretta possibile. Non voglio essere la star della squadra, gli obiettivi si raggiungono tutti insieme”.

Quanto alla sfortunata esperienza in terra ceca Janko ha spiegato di essere stato colpito da un virus appena giunto a Praga. Ciò gli ha impedito di effettuare l’intera preparazione.  Ha quindi saltato le partite più importanti (quelle che avrebbero potuto far  proseguire lo Sparta in Europa League). In seguito lo hanno schierato tre volte e ha segnato due gol, ma poi la società ha deciso di ridurre il budget  e lui è finito in tribuna. “Ma non ho disimparato a giocare a calcio e spero di poterlo dimostrare con la maglia del Lugano.”

-Che ricordi ha del Lugano quando giocava nel campionato svizzero?

“Le partite con i bianconeri, ai tempi del Basilea, erano sempre complicate. Impressione confermata dopo aver visto la vittoria di domenica. Come squadra dobbiamo sempre cercare di giocare come al “St. Jakob-Park”: solo così potremo raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

 

 

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