Conference: Lugano-Bruges 2

Errori, episodi e consapevolezza di potercela fare

La caratura internazionale di alcuni elementi e la maggior esperienza nelle coppe europee del Bruges si sono fatte sentire nel terzo match di Conference League. Non dimentichiamo che anche in trasferta la squadra belga si è sempre fatta rispettare già in Champions League dove negli ultimi anni ha vinto a Lipsia e a San Pietroburgo e ha strappato pareggi contro PSG, Real Madrid, Galatasaray e Lazio. Al Letzigrund, davanti a 1400 sostenitori, il Lugano comunque non ha fatto da vittima sacrificale. Si è battuto con grande ardore sino alla fine ed è stato ancora una volta sfavorito dagli episodi. 

Ce la giochiamo con tutti

Nella conferenza stampa di fine partita il tecnico Mattia Croci-Torti manifesta orgoglio nonostante la sconfitta. “Ce la siamo giocata fino all’88’. Non abbiamo disputato un grande primo tempo ma non è che loro avessero fatto molto di più. C’è rammarico per le reti che subiamo, ma sono orgoglioso per quello che i ragazzi hanno fatto specialmente nel secondo tempo. Non hanno mai mollato, ci hanno creduto sino al fischio finale, poi è questione di episodi. Avremmo potuto veramente girare un’altra volta la partita, negli ultimi 20 minuti i belgi si sono messi in cinque dietro e quattro a centrocampo, hanno cambiato tattica e uomini perché facevano fatica a prenderci. Il che significa che abbiamo disputato un’ottima seconda parte di gara. C’è rammarico, però oggi i ragazzi devono uscire da qua con la consapevolezza che nelle prossime tre partite non dobbiamo avere paura di nessuno. Anche se gli avversari hanno quattro volte il nostro budget dobbiamo guardarli diritti negli occhi e giocarcela fino in fondo.”

Ci fosse stato il rosso

-Partita decisa dagli episodi, uno poteva essere l’espulsione per doppio ammonimento di Thiago al 40′ del primo tempo. Cosa ne pensi?
“La cosa clamorosa è che in tutta quella situazione l’unico che ha preso il giallo sono stato io. Penso che le immagini parlino molto chiaramente, mi sono morso la lingua più del solito a metà tempo perché quando ho visto il replay ho capito che eravamo stati penalizzati. Giocare per 55 minuti con un uomo in più, voleva dire che magari stasera parlavamo di qualcosa di diverso come esito. Però siamo il piccolo  Lugano e dunque non creiamo polemiche. Ma sicuramente quando qualcuno degli avversari commette un errore, come l’entrata del loro attaccante su Hajrizi, e non viene punito, vuol dire che lui e la sua squadra hanno avuto tanta ma tanta fortuna oggi.”

Privati di Bottani

-Come mai nel primo tempo non avete reso come al solito?

“I primi dieci minuti non sono stati giocati così male da parte nostra. Poi è arrivato il fallo su Bottani che ha handicappato il nostro giocatore. Di fronte a un avversario di questa caratura  privarci dei guizzi di Mattia ci ha penalizzato ed ha privato Steffen e Celar di una spalla fondamentale. Nel secondo tempo -anche grazie al contributo dei nuovi entrati, da Cimignani a Vladi, Marques a Belhadj  -abbiamo lottato alla grande e, se gli episodi fossero girati a nostro favore (ricordiamo anche il palo di Bislimi) avremmo potuto riagguantare il Bruges. Usciamo a testa alta da una sfida contro una delle cinquanta migliori squadre europee.” 

Concedere meno

-Le reti sono arrivate ancora da un cross, su un tiro dalla distanza e da una palla ferma. Errori individuali, episodi, che dici?. Se guardi ad esempio il primo gol c’è Lukas Mai che guarda e si fa superare da Balanta. Come si può intervenire su queste situazioni?

“Sicuramente devo lavorare meglio io come allenatore,  mi devo assumere queste responsabilità. Se prendiamo gol nella stessa maniera su errori individuali non bisogna prendersela una volta con Hajdari, una con Mai, con Hajrizi, con El Wafi o con Arigoni. E’ un problema comune;  dobbiamo cambiare, non tanto il modo di allenarsi su queste situazioni, ma la mentalità da avere quando difendiamo nei sedici metri. C’è poco da allenare, dobbiamo lavorare con la testa e capire che in area non dobbiamo concedere un solo centimetro ed è quello che devo fare ancora in questi giorni, mostrando le immagini perché ancora una volta abbiamo subito un gol troppo banale. Ho parlato anche con Mai ed era dispiaciuto. Non è normale subire queste reti che poi indirizzano la partita in un certo modo tanto più che non avevamo iniziato male.”

S. Olsen fuoriclasse

-Quando avete subito il raddoppio la squadra ha avuto un attimo di smarrimento, poi sono arrivati i cambi e i nuovi entrati -com’era successo contro il Besiktas-  non avevano subito lo choc del gol e hanno trascinato i compagni a rimanere in partita. Addirittura quando l’arbitro ha indicato il dischetto tutti hanno pensato che si stava ripetendo il miracolo di Istanbul.

“Alla fine il calcio è come la vita. Quando prendi botte o delusioni non è facile reagire immediatamente, specie contro avversari di un certo calibro che dopo aver segnato si tirano indietro, mentre in Svizzera spesso si continua a macinare davanti. Noi ci siamo lasciati un attimo andare ma l’importante è che poi ci siamo ripresi, in questi casi è facile soccombere. Ma oggi si è vista una squadra che ha cercato in tutte le maniere di riprendersi il risultato, peccato perché un’altra volta siamo andati sotto; è un po’ che subiamo noi il primo gol e questa è una cosa su cui dobbiamo lavorare. Ma stasera non posso venire qui ed essere troppo triste. A volte giochiamo partite delle quali non posso essere contento. Domenica scorsa abbiamo disputato un buon match contro il Grasshopper ma ci è mancato qualcosa. Oggi con l’avversario che avevamo di fronte i ragazzi hanno risposto colpo su colo, poi qualcosa devi concedere a squadre come il Bruges. Quello di Skov Olsen è un gol realizzato da un giocatore che ha grande talento e che gioca in Belgio solo perché, dopo che ha fatto impazzire mezza serie A con la maglia del Bologna, è andato in  tilt. E’ un attaccante che se faceva vedere quello che ha mostrato agli Europei due anni fa non giocava certamente nel Bruges.”

Prepararsi per l’YB

-Sono tre sconfitte di fila e domenica a Cornaredo arriva l’YB. Sei preoccupato per il momento che state vivendo dal profilo dei risultati?

“Non sono preoccupato, ogni volta che scendiamo in campo sappiamo che possiamo anche uscire sconfitti. Sarei stato più preoccupato se la mia squadra fosse apparsa “morta”, invece è viva. Abbiamo incassato tre sconfitte, ci manca sicuramente qualcosa, non sono contento, ma non ho visto un gruppo rassegnato, ma una squadra che ci crede sempre e che gioca, non si nasconde mai. E’ una squadra che non mi dispiace però manca qualcosa ed è per quello che anche stasera non dormirò tranquillo. Adesso bisogna recuperare in fretta tutte le energie mentali e fisiche perché sappiamo chi andiamo ad affrontare domenica. Ieri tutti abbiamo visto la partita di Champions: loro se la sono giocata sino all’80’ contro il Manchester City e questo fa capire quale sia il calibro del nostro prossimo avversario. Noi faremo le solite rotazioni per avere qualche forza fresca in più e cercare di mettere in difficoltà i campioni svizzeri che lontani dal loro campo solitamente concedono qualcosina in più”.

Letzigrund stregato

-E’ magari il Letzigrund che non vi porta fortuna, è la quarta partita in questa stagione che uscite senza vincere ?

“L’anno scorso avevamo vinto quattro partite di fila contro lo Zurigo, quest’anno finora il Letzi non ci porta bene. Speriamo di ribaltare la sfortuna nell’ultima partita contro il Besiktas che sarà quella decisiva. Oggi il campo era in condizioni super e non possiamo dire niente, la squadra ha potuto giocare bene. Dobbiamo saper perdere, prendiamo gli zero punti odierni e li portiamo a casa sotto forma di esperienza. E consapevolezza che possiamo giocarcela contro avversari che sicuramente hanno un blasone superiore al nostro”.

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