“E’ la partita più importante della stagione”
In cinque partite si deciderà il destino delle sei squadre che nel Championship Group mirano al titolo di campione svizzero e ai posti in Europa. Il Lugano affronterà nell’ordine San Gallo (in casa), YB (a Berna), Winterthur (casa) Zurigo (al Letzi) e Servette (Cornaredo).
Contano i tre punti
L’esordio nel girone è previsto per le 20.30 di sabato contro la squadra di Zeidler. Tutti i giocatori della rosa bianconera, ad eccezione di Hajrizi, dovrebbero essere a disposizione dello staff. L’allenamento di rifinitura si svolto venerdì mattina sul campo principale di Cornaredo. Al termine della seduta il tecnico Mattia Croci-Torti ha risposto alle domande dei giornalisti. “Arrivate da dieci vittorie e un pareggio. Sei di queste affermazioni sono giunte con partite disputate il sabato sera. pensi che questa circostanza sia di buon auspicio anche per domani?”
“Le partite disputate al sabato sono particolari perché se desideri vivere una buona domenica con la famiglia devi vincerle per forza. Le mie figlie mi mettono pressione per vincere al sabato così che l’indomani sia di buon umore. Scherzi a parte penso che giocare il sabato sera garantisca un certo fascino, c’è spesso la diretta tv e tutti i ragazzi ci tengono a far bene. In questo momento della stagione cambia comunque veramente poco scendere in campo sabato, domenica o lunedì: ciò che conta è il risultato finale”.
Cercano vendetta
-In questo caso, come accaduto nelle ultime settimane, potrebbe esserci un po’ di pressione sulla?YB in caso di una vostra ulteriore vittoria?
“Affrontiamo un avversario difficile, una squadra che nelle ultime due partite ha ritrovato le giuste sensazioni, grazie anche al recupero di tutti i giocatori. Prima di pensare a mettere pressione sui campioni svizzeri dobbiamo riuscire a concentrarci al meglio sulla partita col San Gallo. Sarà una sfida difficile, loro hanno il dento avvelenato perché quest’anno siamo riusciti a vincere due volte a casa loro e poi abbiamo battuti anche nell’unico match disputato a Cornaredo. Siamo a tre vittorie a nostro favore e conoscendoli scenderanno in Ticino con questo sentimento di vendetta.”
Mai sfide noiose
-Le sfide tra te e Peter Zeidler a bordo campo sono sempre una partita nella partita. Le prime tre sfide in assoluto tra voi si erano concluse con tre pareggi e tre sconfitte, finale di Coppa esclusa. Ma proprio quella partita potrebbe aver decretato questa sorta di sorpasso psicologico tuo nei confronti del tecnico avversario. Da lì non hai quasi più perso contro il San Gallo.
“Speriamo di non perdere nemmeno domani. Sinceramente la finale di Coppa vale dieci partite di campionato, è una sfida secca, diversa dalle altre. Più che una sfida Croci-Torti/Zeidler sono sempre confronti tra due squadre che vogliono la vittoria. Difficilmente ho assistito a un Lugano-San Gallo noioso. Loro spingono sempre, noi ultimamente cerchiamo di non solo difendere ma di attaccarli. Ne sono uscite partite spettacolari, l’ultima terminata sul 3-2 a nostro favore, l’altra 4-1. Mi ricordo il match dell’anno scorso, che ci aveva fatto svoltare la stagione, con vittoria in rimonta grazie a Amoura e Bislimi. Anche domani sera nessuna delle due contendenti penserà a tenere il risultato sul pareggio. Noi sappiamo cosa ci giochiamo e loro, se vogliono venire a riprenderci, devono vincere a tutti i costi. Se infatti i tre punti li conquistassimo noi il gap sui sangallesi sarebbe tale che per noi significherebbe sicuramente uno dei primi tre posti. Se invece vincessero loro, sapendo che poi la settimana successiva noi andiamo a Berna, avrebbero ancora qualche chances. Comunque il Lugano farà di tutto per mettere pressione al San Gallo cercando di lasciarli fare il meno possibile il loro gioco che si basa sul pressing e su verticalizzazioni improvvise per Geubbels e Akolo che stanno facendo molto bene. Poi c’è un elemento che, secondo me, ultimamente sta dando una grossa mano ai sangallesi ed è il ritrovato Victor Ruiz. Quando gioca così bene tra le linee migliora anche le prestazioni di compagni come Görtler, Witzig e Quintillà. Un elemento come Ruiz a metà campo ti costringe sempre a dipendere in maniera po’ diversa”.
La Coppa stimolo positivo
-Sieti reduci da una partita emozionalmente molto forte come la vittoria in semifinale di Coppa svizzera. Quanto è semplice mantenere alta la tensione del gruppo dopo una sfida simile. O il fatto che si inizi il girone finale garantisce di per sé il massimo della concentrazione nei giocatori?
“Penso che arrivare in finale di Coppa voglia dire aggiungere una partita e aggiungere concentrazione alla squadra. Sotto l’aspetto nervoso questo evento motiva tutti, anche gli infortunati (come Hajrizi) a cercare di recuperare al più presto. Induce i giocatori che hanno avuto meno minuti a crederci fino in fondo. L’essere riusciti ad aggiungere questa partita, e l’ho imparato negli scorsi anni, in un sol colpo crea clamorose dinamiche positive nello spogliatoio. Tutti si vogliono far trovare pronti sino alla fine. Anche noi dello staff siamo stati chiari: sappiamo a cosa andiamo incontro nei prossimi 30 giorni, ci sarà anche una settimana con tre partite. Dunque per poter competere abbiamo veramente bisogno di tutto il gruppo. Poi la finale sarà un po’ come la ciliegina sulla torta. Ma adesso concentriamoci sul campionato: io ci credo fortemente. So benissimo che in caso di vittoria domani sera faremmo un salto clamoroso verso i primi tre posti che era uno degli obiettivi stagionali e potremmo mettere un po’ di pepe sulla stagione e giocarci qualcosa di eccezionale sabato prossimo. Però, e non voglio ripetermi, dobbiamo veramente stare attenti alla partita di domani perché affronteremo un San Gallo veramente in salute”.
Sabbatini sempre sul pezzo
– Si parla tanto in queste settimane dell’eventuale rinnovo contrattuale di Sabbatini. Tu che lo alleni quotidianamente lo vedi sereno, può essere condizionata dalle speculazioni?
“Delle ultime cin que partie Joanathan ne ha disputate tre da titolare e quando non lo è stato, è entrato in maniera intelligente (come lui sa fare) dalla panchina. E’ uno che ha idee chiare nella sua testa. Sul rinnovo, so che in questi giorni si sono parlati apertamente con la società, vedremo cosa succederà. Lui fa capitano sa quanto sia delicato e importante questo periodo della stagione ed è sicuramente in grado di anteporre la squadra ai problemi individuali.Anche lui Sto arrivando! di essere vicino a qualcosa che a Lugano non era mai successo. Se battessimo il San Gallo sarebbe la prima volta negli ultimi vent’anni che andremmo a giocarci, a quattro giornate dalla fine, il campionato. La partita con il San Gallo è la più importante dell’anno, l’ho fatto capire alla squadra martedì. Vincere vorrebbe dire fare qualcosa che in campionato non ci era mai riuscito e cioè giocare uno scontro diretto a poche giornate dal termine con un obiettivo importante. E’ il messaggio che ho cercato di far passare. Sabbatini, che è qua da tanti anni, vuole anche lui essere protagonista sino alla fine, questa settimana si è allenato in maniera serena, molto concentrata, mettendomi sempre in difficoltà.”
Qualità e carattere
-Per la prima volta dall’inizio dell’anno avrai a disposizione tutta la rosa. Quanto sei contento di essere così “in difficoltà” nel decidere la formazione?
“Più che contento io penso che lo siano i tifosi. Quando la rosa è al completo, la squadra può a volte permettersi anche di sbagliare l’inizio di una partita, visto che girandomi verso la panchina so di avere gente che può fare la differenza. Poi in realtà si sta creando una competizione interna che fa sì che difficilmente nelle ultime partite abbiamo sbagliato l’approccio. Non avere infortunati è un piacere perché, come ho sempre detto, questa è una squadra forte e lo sta dimostrando. Ha tanta qualità ma anche tanto carattere.”
Non voglio distrazioni
-Un po’ in tutta la Svizzera nelle ultime settimane si è scoperto e sottolineato il buon lavoro svolto da Croci-Torti. Hai avuto contatti, richieste da parte di altre squadre?. Come ti comporterai se dovessi riceverle? Ti aspetti anche da parte del Lugano una proposta di prolungamento del contratto che scadrà l’anno prossimo?
“Da parte mia, quando siamo a un passo da qualcosa di incredibile, sarebbe sciocco sprecare energie pensando a quello che succederà tra 35 giorni. Già non è facile rimanere concentrati e sul pezzo essendo un tecnico ticinese che lavora qui. Ho almeno ancora un’ottantina di messaggi ai quali rispondere dopo la vittoria di Sion. Chiunque mi incontra per strada mi parla della finale. Io devo solo concentrarmi a essere il più sereno possibile perché in pochi giorni ci saranno tante partite e tutte importanti e non dobbiamo fare scelte sbagliate con i giocatori. Devo far capire a chi non è al 100 per 100 che a volte non deve giocare perché non possiamo permetterci infortuni adesso. In questo momento non devo proprio pensare ad altro che non siano le partite da disputare. Cerchiamo di stare vicino alla storia di questo club e di continuare a fare qualcosa di importante. Poi a mente fredda vedremo, ma non è così facile neanche per me in questi giorni riuscire a essere tranquillo e sereno. L’entusiasmo che si crea in Ticino grazie alla finale di Coppa l’ho già vissuto nelle ultime due stagioni, so che devo staccarmi un attimo e restare da solo. Così come i miei giocatori devo alzare anch’io il livello della concentrazione per fare meno sbagli possibili”.
Ancora vinto niente
-Percepisci però dall’esterno e soprattutto dalla Svizzera interna maggior interesse verso te a la squadra?
“Sinceramente ti rispondo che non mi ha chiamato nessuno. Ho visto la statistica che dice che era dal 1940 che un allenatore non andava tre volte di fila in finale di Coppa svizzera. Lo staff ed io abbiamo sicuramente fatto qualcosa di importante, ma non è il momento di prenderci meriti. Se abbiamo quello che abbiamo è grazie a una squadra veramente forte che ci segue. E’ il momento di rimanere uniti e di non andare a cercare complimenti e celebrazioni perché la verità è una: non abbiamo ancora vinto niente. Dobbiamo essere contentissimi del percorso fatto finora ma il bello arriva adesso”
Rapporti schietti col club
-Confermi di non avere un agente? E come mai?
“Non penso di averne bisogno. Se devo rinnovare il contratto con il Lugano so come farlo. Ho rapporti schietti e diretti con chi gestire la società”.
15 punti per il titolo
-Se conquisterete 15 punti diventate campioni svizzeri?
“Penso di sì.”
“El segna semper lu”
-In dialetto mo-mo come si scrive “siamo sempre qui”?
“Credo “sem sepro qui”. Ma al di là dei modi di dire l’importante è essere arrivati alla finale. Ho letto un po’ di polemiche ma io a Lugano, diversi anni fa, ho giocato con un compagno (Maurizio Ganz) al quale dicevamo che segnava “semper lu” e ne aveva fatti tanti di gol quell’anno ma anche in precedenza a San Siro.”