CRUS: SE VUOI PRIMEGGIARE DEVI CERCARE SEMPRE I 3 PUNTI
In vista del match di domenica contro l’YB il Lugano ha svolto venerdì mattina a Cornaredo il penultimo allenamento. Sabato, prima della partenza per Berna, è in programma la rifinitura.
VALENZUELA ANCORA OUT
Contro i campioni svizzeri il tecnico bianconero non potrà avere a disposizione Aliseda e Marques che verrà sottoposto in giornata a risonanza magnetica per fare il punto sulla riabilitazione. Non ci sarà neppure Milton Valenzuela, già a riposo sabato scorso per un problema al flessore sinistro. Sono per contro guariti dall’influenza sia Zanotti sia El Wafi.
IN CASA E’ UN YB DIVERSO
Nella conferenza stampa della vigilia a Mattia Croci-Torti è stato inizialmente chiesto se il brusco stop di domenica a Winterthur, dopo tre vittorie consecutive e 11 reti segnate in due incontri al Wakdorf, abbia reso l’YB ancora più pericoloso da affrontare.
“Non so se sia più o meno pericoloso. In casa hanno una maniera di giocare efficace, cercano di metterti pressione sul loro sintetico dove riescono sempre a trovare le migliori sensazioni sin dai primi minuti. Difficilmente nel loro stadio lasciano punti, le trasferte come quella a Winterthur possono presentare delle trappole com’è successo sabato scorso. Se lo Young Boys fosse stato in vantaggio per 3-0 nei primi dieci minuti non ci sarebbe stato niente da dire. Dopodiché il Winterthur è riuscito a prendere fiducia e li ha messi in difficoltà. Ma c’è un YB quando giocano in casa e uno quando sono in trasferta”.
ATTENZIONE AI LORO ESTERNI
-Il Winti ha altre caratteristiche rispetto a voi ma riguardando la partita della Schützenwiese c’è qualcosa che può tornarti utile, qualche punto debole dei campioni svizzeri?
“Ogni partita ha i suoi binari ma le caratteristiche dell’YB al momento sono queste. Giocano un calcio diverso dal solito, non schierano più due attaccanti perché Fassnacht va dove vuole e non da punti di riferimento là davanti. Anche la nostra maniera di difendere contro una squadra che non propone due punte fisse deve essere un’altra. Però Fassnacht è uscito sabato con un problema muscolare e sarà Contini a decidere come affrontarci sul piano offensivo. Comunque la caratteristica di questa squadra, rispetto a quella di Rahmen a inizio campionato, è di valorizzare al meglio gli esterni come Monteiro e Virgilius a cui non rinuncia mai, mentre prima i vari Males, Imeri e Ugrinic entravano in mezzo al campo. L’accento ora è più orientato al passato con gli esterni in grado di farti male e di ripartire sempre perché giocano alti. E’ lì che dovremo prestare molta attenzione”.
LUKAS FATTORE IMPORTANTE
-Recentemente sei passato alla difesa a tre un po’ per contingenze e per assenze.Pensi che possa essere un cambiamento che diventa stabile o adatterai il modulo in base ai giocatori a disposizione e all’avversario?
“Penso che la difesa a tre non sia stata introdotta per defezioni o altro ma per meriti personali. Alla fine bisogna cercare di mettere in campo gli elementi migliori e chi dimostra in allenamento di essere più presente. Come tante volte succede nel calcio ci sono giocatori che vivono momenti di appagamento, in questa fase invece Lukas Mai ha fatto sì che io abbia cercato di trovare altre soluzioni perché sta diventando un fattore importante se non dominante della nostra squadra. Nonostante abbiamo una squadra costruita per giocare in modo magari più offensivo con solo quattro dietro, in tante circostanze la difesa a tre può essere utile. In questo momento nel quale avevamo bisogno di ritrovare la solidità difensiva, è stato un bel segnale quello che i giocatori hanno voluto darmi sabato scorso. E può darsi che possa essere costretto a riproporla. A parte i tre difensori centrali e a El Wafi che ha fatto vedere quest’anno di poter disputare partite importanti, abbiamo sugli esterni giocatori che fanno sì che sia una difesa a tre un po’ mascherata. Se schieri esterni Cimignani o Mahou che sono due ali o dall’altra parte Zanotti che è quasi il nostro giocatore offensivo più pericoloso, è segno che puoi fare tante cose con gli elementi a disposizione.”
PRUDENZA CON STEFFEN
-A proposito di scelte, la settimana scorsa avevi dichiarato di aver faticato a dormire per il dubbio riguardante la rinuncia iniziale a Mahou. La gestione di Steffen per la partita di domenica ti toglie il sonno, sei già sicuro di che squadra manderai in campo?
“Mi avevano tolto il sonno le defezioni dell’ultima ora di Zanotti, Valenzuela ed El Wafi. Questa settimana il gruppo è partito al completo e le idee sono abbastanza chiare, penso e spero di poter dormire ancora due notti tranquille. Renato ha fatto la prima settimana col gruppo e siamo abbastanza in chiaro su quello che vogliamo. Potrebbe giocare dal primo minuto o subentrare a partita in corso. Sappiamo che avremo sette partite in 21 giorni e che abbiamo a che fare con un ragazzo che ha svolto una settimana di allenamento al top, bisogna essere molto intelligenti. Steffen -e i discorsi con lui sono chiari- è un elemento importante che non possiamo permetterci di perdere ancora. Dunque se non si vuole perdere un giocatore bisogna usare la testa e saper gestire gli sforzi in maniera intelligente”.
INTERPRETAZIONE PIU’ CHE MODULO
-Lo schieramento difensivo a cinque farebbe cambiare anche il ruolo di Steffen, lo vedi giostrare nella posizione che ha ricoperto Bottani nelle ultime uscite e cioè dietro alla punta?
“Penso che nelle ultime gare abbiamo sempre giocato col 3-4-2-1 con Botta e Bislimi dietro la punta e in precedenza anche Renato aveva tante volte occupato quella posizione con Aliseda o con lo stesso Bottani e con Bislimi più arretrato. A volte siamo andati a giocare un po’ più offensivi con Steffen esterno. Alla fine il calcio è questo: dipende dove vai a fare le chiusure difensive, se le fai a sinistra puoi schierare a destra un elemento più avanzato e viceversa. Non è il modulo che conta ma l’interpretazione.”
IL GIRONE FINALE CAMBIA TUTTO
-Si va dicendo da tempo che l’YB è ancora in corsa, ma quello di domenica potrebbe essere lo spartiacque stagionale; se il Lugano fosse capace di andare a vincere a Berna lascerebbe i campioni a 11 punti ciò significherebbe che i bernesi sarebbero fuori dalla lotta per il titolo?
“Fino a due anni fa ti avrei risposto di sì, con la nuova formula ti dico di no. Potrebbero essere tanti punti ma con tutti gli scontri diretti nel girone finale se dimostrassero di essere imbattibili potrebbero ancora dire la loro. La squadra con maggior carattere è quella che potrebbe vincere. Il problema è entrare nei primi sei cosa non facile per nessuno e lo dico anche per noi. Non è scontato e pensiamo di voler rimanere il più a lungo possibile in vetta, quest’anno che abbiamo la fortuna di esserci. Senza mai dimenticare però che se perdi 5 o 6 punti ti trovi subito in affanno”.
NON FIRMEREI PER IL PAREGGIO
-Ti andrebbe bene tornare da Berna domenica con l’YB ancora a 8 punti?
“No. Partiamo da qua cercando di andare a imporci, poi non saremo noi che butteremo un punto al Wankdorf. Ma l’abitudine e l’attitudine deve essere quella di una squadra che deve andare là per cercare di restare prima in classifica. Se cominciamo a pensare di essere contenti del pareggio vuol dire che abbiamo l’atteggiamento sbagliato, da perdente. Chi vuol primeggiare deve essere sicuro sin dal lunedì di voler andare a conquistare i tre punti, cercando sempre la vittoria. Poi saremo i primi che se l’YB ha giocato meglio o alla pari, ad accettare il risultato come abbiamo sempre fatto. Ma mentalità ed attitudine devono sempre essere quelle di una squadra che ha voglia di divorare l’avversario, penso che il termine sia quello. Se vuoi vincere il campionato devi essere in grado di andare a Berna a vincere, poi talvolta a fine stagione si impone chi è capace di prendere punti dovunque. Forse a bocce ferme potrebbe essere un buon punto ma adesso non firmerei per un pareggio”.
NESSUN SOSTITUTO PER ALISEDA
-Il mercato è definitivamente chiuso?
“Abbiamo provato fino all’ultimo a prendere un giocatore, sia la società sia il sottoscritto eravamo interessati a ingaggiare un elemento che avesse le caratteristiche di Aliseda. Di altre caratteristiche non abbiamo bisogno in questo momento. Le trattative non sono andate in porto e rimaniamo così. Con la convinzione che il gruppo a disposizione è importante, il nuovo acquisto sarebbe arrivato solo perché sappiamo di essere ancora in corsa per tre competizioni e crediamo di poter andare avanti almeno per un po’ in tutte.”
GRAZIE A DA SILVA
-A proposito della separazione da Carlos Da Silva, quando sono stati informati squadra e staff e dome hanno reagito i giocatori specie di quelli che erano stati portati a Lugano da lui?
“Siamo stati avvisati prima della stampa nella giornata di martedì. E’ una decisione della quale dobbiamo prendere atto. Colgo l’occasione per ringraziare Carlos perché se siedo su questa panchina è anche grazie a lui. Era uno dei tre che mi avevano scelto ed era l’unico che mi conosceva. Quindi se ho la fortuna e l’orgoglio di allenare il Lugano è anche grazie a lui. In questi tre anni se abbiamo ottenuto determinati risultati è perché siamo sempre riusciti ad andare d’accordo, ho tanta riconoscenza e posso solo ringraziarlo. Le reazione dei giocatori è quella che avviene in tutte le squadre di calcio, quando parte qualcuno nell’immediato è sempre un colpo poi bisogna reagire perché gli obiettivi sono grandi e non possiamo permetterci distrazioni. Bisogna pensare al campo e soprattutto all’YB che andiamo ad affrontare in uno scontro diretto. Il primo posto in classifica fa sì e ci costringe ad alzare ulteriormente l’asticella sotto l’aspetto mentale, dobbiamo stare sul pezzo e concentrarci veramente sull’avversario di domenica in una partita che sarà tutto meno che facile”.
FOCALIZZARSI SUL CAMPO
-Ti ha sorpreso la separazione da Carlos in questo momento?
“Sicuramente sì. Non ti aspetti mai una partenza così all’improvviso. Abbiamo preso atto della scelta societaria. Ma sono in questo mondo da tanto tempo per non sapere che queste cose possono accadere. E’ necessario reagire subito e focalizzarsi sull’ottenimento dei risultati che è quello che ci chiedono i tifosi tutti i giorni.”
CELJE AVVERSARIO TOSTO
-L’ultima domanda ha riguardato le due possibili avversarie nel sorteggio di Conference League. Alle 14 dalle urne è uscito il nome degli sloveni del Celje. Di seguito il giudizio del mister sulla squadra slovena.
“Ieri ho guardato entrambe le partite. Il Celje mi ha dato l’impressione di essere una squadra veramente forte sul piano tattico specie sul piano difensivo concedendo poco o nulla fuori casa all’Apoel Nicosia. Hanno ottime individualità soprattutto davanti. Dovremo studiarla ulteriormente ma è certamente una squadra tosta.”