CROCI-TORTI: "VOGLIAMO L'EUROPA PER IL QUARTO ANNO"

Il Lugano ha svolto venerdì mattina l’ultimo allenamento di questa lunga stagione. Sabato alle 18 a Cornaredo vi sarà il congedo ufficiale con la partita contro l’YB.

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DUE ASSENTI 

Due saranno i giocatori bianconeri non a disposizione. Lo squalificato Martim Marques e Mattia Bottani che soffre per un problema al polpaccio.

CON L’YB SEMPRE BUONE PARTITE

Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico Mattia Croci-Torti ha così presentato il match: “il quarto posto è un nostro grande obiettivo. Non c’è tanto da aggiungere a livello di motivazioni: vogliamo l’Europa e questo passa dalla partita di domani. Non conta quello che abbiamo fatto prima o dopo. Quest’anno con l’YB abbiamo sempre disputato buone partite, le ultime due in trasferta non siamo riusciti a trovare il gol mentre a Cornaredo in ottobre avevamo offerto una buona prestazione. Ripartiamo dalle motivazioni che abbiamo più ancora che dall’avversario che andremo ad affrontare”.

IN CASA MOTIVAZIONI MAGGIORI

-Al di là delle motivazioni e alla luce delle ultime prestazioni, meglio confidare che Basilea e Servette domani facciano il loro contro Lucerna e Losanna o sei convinto che potete fare il risultato contro l’YB?

“Parto dal  primo tempo disputato contro il Basilea il 6 aprile. Qui in casa e davanti ai nostri tifosi abbiamo delle motivazioni interne che devono saltar fuori. Tornando a quella sfida  primi dieci minuti del secondo tempo e la tripletta di Shaqiri, ci hanno sicuramente assestato un brutto colpo, ma nessuno può venirmi a dire che nei primi 45′ si era vista una squadra morta. Eravamo vivi e abbiamo messo i futuri campioni in difficoltà su tutti i fronti. E’ quello che proveremo a fare anche domani sera, dunque non ci aggrappiamo alle altre però sappiamo che il punto conquistato domenica scorsa a Losanna è importante perché costringe i nostri concorrenti diretti a fare risultato contro avversari che hanno ancora qualcosa da dire. Il Basilea, ha già vinto il campionato, ma in un St. Jakob tutto esaurito non credo che non si impegni anche se manca solo una settimana alla finale di Coppa e soprattutto dopo il cattivo risultato di sette giorni fa con l’YB.”

UN PUNTO CHE CI HA FATTO BENE

-Hai ripetuto due o tre volte il concetto di motivazione, questo perché percepisci che a livello di brillantezza atletica non ci siete più?

“Assolutamente no. A volte le gambe e i muscoli dipendono dalla testa come sanno tutti coloro che hanno praticato sport di squadra. Sono convintissimo che se non avessimo avuto quei dieci minuti di black out contro il Basilea, non avremmo visto le prestazioni  opache di Ginevra e quella di Losanna dove la squadra aveva sicuramente dei timori. Ma sono altresì certo che il punto conquistato allo Stade de la Tuilière ci abbia fatto bene e ci ha permesso di ricaricare le batterie. Le due trasferte in Romandia non erano facili per via di tantissimi elementi ma il punto in più che abbiamo in classifica rispetto a Losanna e Lucerna ci ha consentito di allenarci con grande convinzione e siamo tutti convinti di poter disputare un’ottima partita domani sera contro un avversario che è certamente all’altezza della situazione “.

GIOCARE COME GRUPPO SINO ALLA FINE

-Motivazioni fa rima con emozioni, quella contro l’YB sarà l’ultima partita in maglia bianconera per diversi giocatori. E’ qualcosa su cui fare leva?

“No perché abbiamo delle motivazioni che vanno oltre quelle individuali. Domani non ci si aggrappa a uno che è all’ultima partita o quant’altro. Dobbiamo giocare come gruppo sino alla fine, poi le emozioni verranno fuori al novantesimo. Non possiamo stare qui a fare riflessioni su chi non ci sarà più: è una partita che dobbiamo vincere con i migliori giocatori schierabili dall’inizio e con i migliori subentranti. Non dobbiamo sbagliare nessun tipo di scelta, le emozioni sicuramente ci saranno poi al fischio finale. Le mie scelte iniziali non dipenderanno insomma dalle notizie sulle partenze.”

MENO ROMANTICO E PIU’ PRAGMATICO

-Pensavo che potesse essere un’arma in più per spingervi?
“Non sono più romantico come quando ho iniziato ad allenare. Adesso sono più pragmatico come un allenatore deve essere perché alla fine quello che conta è ciò che si fa quando si è in campo e dunque  domani sarà importante non iniziare con dei discorsi di addio, ma con la volontà di una squadra che deve essere viva sino alla fine”.

VARIE RAGIONI DIETRO LE PARTENZE

-Indipendentemente dalla partita, rispetto alle sei partenze annunciate, sei sorpreso, quando ti sono state comunicate, hai avuto la tua da dire sulle decisioni?

“Sono questioni soprattutto societarie, sono decisioni che, come hai detto, lasciano emozioni. Però sono ormai abituato, da quando sono in questa squadra, a vivere dei momenti nei quali ci sono tanti pensieri ed emozioni del genere. Ricordo con i vari Gerndt e Sulmoni quando ero ancora assistente allenatore, oppure con Maric, Lovric, Daprelà, Custodio e Lavanchy, gente che ha dato tantissimo a questa maglia. Per non parlare di Sabbatini l’anno scorso. E’ un momento speciale che si ripropone a fine stagione, ma dietro ci sono tante analisi e discussioni sul piano individuale e collettivo con valenze societarie, economiche e sportive.  La definizione delle partenze è stata completata questa settimana”.

MAI E STEFFEN TRA I CONVOCATI

CROCI-TORTI: "VOGLIAMO L'EUROPA PER IL QUARTO ANNO" 1-Mai e Steffen, che non hanno disputato le ultime partite, tornano a disposizione. Sono pronti a essere schierati dall’inizio o solo per uno scampolo di partita?
“Sono due situazioni diverse. Lukas col Basilea aveva ricevuto un grosso colpo e aveva un’ematoma che ora è scomparso, dunque  non rischiamo niente a metterlo in campo. Quanto a Renato ha voluto allenarsi oggi con la squadra per essere disponibile qualche minuto, vuole essere partecipe con i compagni. Non può partire sicuramente dal primo minuto ma il fatto che ci sia e che abbia voluto stringere i denti per aiutare la squadra è un buon segnale che dobbiamo raccogliere. Sarà sicuramente tra i convocati”.

NEL 2022 VIA MOLTI PROTAGONISTI

-Questo Lugano può essere paragonato a quello del 2022 dopo la finale di Coppa col San Gallo e cioè una squadra a fine ciclo o è qualcosa di diverso? Siamo alla vigilia di un nuovo progetto oppure ci sarà continuità?

“Come dico sempre il calcio è uno sport che vive di stagioni. Ci sono anni in cui ci sono più giocatori a fine contratto, sono le leggi e le dinamiche dello sport moderno. Questa è una stagione nella quale tantissimi elementi terminano un percorso con il Lugano. Quello che era successo quattro anni fa era però qualcosa di molto diverso allora c’erano diversi giocatori “protagonisti” che avevano trovato altre strade. L’anno prossimo ci sarà sicuramente un cambiamento con tanta gente nuova ma ne parleremo da partire da lunedì a bocce ferme anche con i media”

ALLA FINE SONO RIMASTI

-Ti preoccupa maggiormente la sostituzione di cinque o sei elementi o il fatto che tra coloro che hanno un contratto in essere qualcuno inconsciamente ha staccato la spina perché vorrebbe partite?
“Penso solo a quello che succede domani e ti posso assicurare che anche chi magari ha delle voci di mercato ci tiene a far bene, perché gli interessi concreti sono un’altra cosa e poter disputare lo spareggio di Europa League è un’ulteriore vetrina per tutti. Per la sfida con l’YB non ci sono scuse né alibi, la testa deve essere presente. Sono qui da troppi anni e ho visto molti giocatori convinti di andar via e che alla fine sono sempre rimasti. I ragazzi sono i primi a sapere che domani ci giochiamo qualcosa di importante. Poi se qualcuno proprio non vorrà continuare a far parte del nostro progetto lo si vedrà nelle prossime settimane”.

QUESTIONE DI DETTAGLI

-Faccio una domanda a proposito dell’Yverdon che  fin quando era allenato da Mangiarratti era salvo mentre ieri sera è retrocesso.  Cosa ne pensi?

“Devo riuscire a fare un discorso distaccato dall’amicizia che mi lega ad Alessandro. Quello che lui ha vissuto sono stati sei mesi complicati anche a livelli di infortuni con i due migliori giocatori, che per me sono Baradji e Legowski non erano a disposizione, così come Marchesano che è arrivato a gennaio. A lui è dispiaciuto tanto non poter allenare la squadra che c’era ad inizio 2025 e che ha fatto molto bene con Tramezzani. Era una squadra viva che è andata dopo di noi a fare risultato a Berna contro l’YB e non mi sarei mai aspettato vedere l’Yverdon giocarsi la salvezza all’ultima giornata. Ma contano i dettagli e loro hanno subito un rigore a Winterthur al 94′ come noi siamo qui a parlare di una stagione deludente quando, per un rigore al 94′, non ci siamo qualificati per i quarti di finale di Conference League che sarebbe stato qualcosa di incredibile. Il calcio è fatto di questi dettagli che a volte ti portano a vivere momenti estremamente positivi e altre volte ti gettano nello sconforto. Dobbiamo avere la forza di trovare sempre dentro di noi un equilibrio.”

MIRACOLO DEL WINTERTHUR

“Mi spiace  per il club vodese ma se è finito lì è anche perché qualcun altro ha fatto qualcosa di speciale, bisogna fare i complimenti al Winterthur che ci ha creduto sino alla fine.  Si è conquistato una salvezza che ha del miracoloso. Anche loro a inizio anno non avevano a disposizione elementi importantissimi come Burkhart e Jankevic che una volta recuperati hanno permesso alla squadra di incamerare punti su punti. Bravissimo Ueli Forte, per tornare alla domanda:  con Mangiarratti la squadra era salva e con Tramezzani ha fatto molto bene all’inizio”.

L’YB VUOL SALVARE LA STAGIONE

-Visto la posta in palio per YB e Lugano chi rischia domani sera di avere più da perdere?

“Secondo me siamo allo stesso livello. L’YB a un certo punto della stagione e penso alla vittoria a Basilea, non si aspettava certo di doversi giocare il secondo posto col Servette. Anzi a Berna erano convinti di riuscire a vincere il campionato. Poi i passi falsi a Lucerna e Yverdon hanno completamente stravolto le ambizioni. Ma è una squadra che, comunque vada, se potesse disputare lo spareggio di Champions League potrebbe dire di aver fatto il proprio lavoro da gennaio in poi. Piazzarsi al terzo posto spiacerebbe a tutti quanti come a noi rincrescerebbe non arrivare quarti. Dunque è difficile fare paragoni: i gialloneri hanno fatto cose importanti ma quelle due sconfitte cruciali rimarranno certamente nella loro testa”.