CROCI-TORTI (SQUALIFICATO): SIAMO ABITUATI A REAGIRE

CROCI-TORTI (SQUALIFICATO): SIAMO ABITUATI A REAGIRE

Un’altra settimana di fuoco attende il Lugano che domenica alle 14.15 riceverà lo Zurigo, giovedì giocherà in Slovenia il match di andata degli ottavi di Conference League mentre domenica 9 marzo sarà impegnato a Sion.

STEFFEN E PAPADOPULOS SQUALIFICATI

In vista della partita con gli zurighesi la squadra, dopo l’allenamento di venerdì mattina, effettuerò la rifinitura sabato. Sarà quella l’occasione per fare il punto sui giocatori che potranno andare almeno in panchina. Di sicuro non saranno della partita gli squalificati Steffen e Papadopulos (oltre al tecnico Croci-Torti). Ignacio Aliseda sarà sottoposto venerdì pomeriggio a una risonanza magnetica di controllo per valutare i tempi di recupero. Quanto a Bislimi, che soffre di una lesione al legamento mediale del ginocchio, sta seguendo una terapia ed é escluso che sia a disposizione per domenica.

LA RICETTA? VINCERE DOMENICA

Nella conferenza stampa della vigilia all’allenatore bianconero è stato chiesto quale sia la ricetta per invertire la tendenza di una sola vittoria nelle ultime quattro partite ( coppa compresa). La risposta è stata lapidaria “Vincere domenica”.

ZH PENALIZZATO DALL’ESPULSIONE

-Avrai seguito ieri sera la sfida tra Zurigo e Young Boys che doveva designare la quarta semifinalista di Coppa. Come ti  sono sembrati i vostri prossimi avversari?
“E’ stata una partita completamente condizionata da quello che è successo al 30′ ma dopo la mia squalifica non parlo più di arbitri sino a fine stagione”.

GUARDERO’ LA PARTITA DA CASA

-Come sarà  vivere il match con lo Zurigo non dalla panchina?
“E’ una situazione che avevamo già vissuto nell’amichevole col Parma. Penso che me ne rimarrò tranquillamente a casa a guardarla sulla “Tattica Cam”. Abbiamo lavorato bene in settimana e i miei assistenti sanno quello che bisogna fare, le idee sono sempre le stesse.”

PRONTI PER LO ZURIGO

-E’ stata assorbita la sconfitta di Bienne?

“Sì, come tutte le altre battute d’arresto. Questa faceva un po’ più male, ma siamo abituati a reagire. Abbiamo altri due obiettivi e dunque non ci lasciamo abbattere dalla tristezza. Sicuramente non abbiamo dormito bene mercoledì notte ma alla ripresa degli allenamenti lo spirito mi è parso quello giusto. Siamo pur sempre primi in classifica a pari merito e ancora in lizza per la Conference.  Spiace essere usciti dalla Coppa svizzera ma abbiamo altri obiettivi. Non possiamo fare un dramma della sconfitta di Bienne, le persone che si lasciano abbattere poi difficilmente riescono a fare il necessario clic mentale quando inizia la partita successiva. Da ieri siamo sul pezzo e ci prepariamo ad affrontare un avversario che anch’esso è uscito dalla Coppa con qualcosa da ridire per il modo. Una clamorosa decisione arbitrale un po’ come è successo a noi con la rete in fuorigioco convalidata”.

NON PARLO DI ARBITRAGGI

-Oltre a quel gol c’è il rosso a Steffen che è parso eccessivo visto che il giocatore del Bienne stava andando verso l’esterno…

“Se domenica non posso andare in panchina è giusto anche che non commenti più le decisioni arbitrali perché direi cose sbagliate.”

IN CASA NESSUNO DEVE PASSARE

-Non sempre il mare è calmo e dopo la tempesta, condizionata anche dalle tante assenze, ti tocca reinventare la formazione…

“Non mi sento nella tempesta. Sono arrabbiato per la partita, non sono contento di essere stato eliminato: a raggiungere la finale ci tenevano i tifosi e noi come gruppo. Abbiamo comunque una squadra abbastanza forte da poter affrontare lo Zurigo. Ho sempre dato fiducia a tutti e continuerò a farlo, abbiamo 18, 19 giocatori a disposizione e quindi alternative ce ne sono. Sarà mio compito trovare le soluzioni giuste per cercare di trovare la vittoria che è ciò che conta. In casa siamo la miglior squadra di Super League e cerchiamo di far rimanere Cornaredo un fortino”.

UN GOL IN FUORI GIOCO MA POCA QUALITA’

-Torniamo sull’eliminazione dalla Coppa, cambia la stagione, a caldo hai parlato di esame di coscienza da parte dei giocatori, c’è stato il tempo di affrontare l’argomento con i ragazzi?

“Quando perdi da una squadra di due categorie inferiori devi pensare e capire quello che è successo. Non lo devi fare per 65 ore consecutive, basta avere pensieri lucidi ed è quello che abbiamo fatto in questi giorni. C’è rammarico ma -come avevo detto subito dopo il fischio finale- l’attitudine della mia squadra era perfetta. Contro il Brühl (stessa categoria) avevamo subito gol dopo 2′, col Rapperswil dopo mezzora. A Bienne per contro eravamo concentrati e non abbiamo concesso nulla, l’unica cosa è stato un gol in fuorigioco. Abbiamo concesso una palla a un elemento che due anni fa era capocannoniere della Challenge League e ha fatto gol un giocatore che ha disputato tanti campionati col Thun. Possiamo prendere un gol contro di loro? Sì, ma dovevamo farne di più. La nostra qualità è tale che ci deve permettere di segnare almeno due o tre reti. Non puoi calciare 13 corner senza essere pericoloso e lo stesso vale per le numerose  punizioni laterali. Lo Zurigo ieri ha battuto due calci d’angolo e ha realizzato altrettanti gol. Sono arrabbiato perché giocatori con la qualità dei miei , quando hanno la palla devono sempre mettere in difficoltà gli avversari. Ma non per l’attitudine e l’atteggiamento. I ragazzi erano consci di cosa dovevamo affrontare, quest’anno ci era già successo due volte. Sapevano anche che l’anno corso il San Gallo era uscito a Delèmont mentre il Basilea, due anni or sono, quando arrivò in semifinale di Conference, venne eliminato in Coppa dal Carouge che era in Prima promotion. Eravamo pronti ma non siamo stati all’altezza della situazione. Ho schierato nove elementi che quest’anno hanno disputato almeno una partita di Conference League o di spareggio per l’Europa League. L’unico che non ha mai giocato in Europa era Osigwe. Non ci sono scuse con i giocatori che avevamo dovevamo sicuramente fare di più”.

REAGIRE ALLA SCONFITTA DI COPPA

-Questa sconfitta potrebbe rafforzarvi un futuro, potrebbe togliervi un po’ di pressione nelle altre due competizioni nelle quali siete ancora in corsa?
“Dobbiamo giocare anche con un po’ di pressione, bisogna conviverci. Come detto prima questa sconfitta non fa bene ma fa male. Poi da batoste simili si impara sempre qualcosa. Io e la squadra abbiamo imparato e adesso bisogna reagire, non è il momento di abbattersi. Staff e giocatori hanno portato questa squadra tre volte di fila in finale, sapevamo come poter arrivarci anche stavolta ma non ci siamo riusciti. Non devo sempre usare solo il bastone ma anche la carota, i ragazzi hanno dato tante soddisfazioni ai nostri tifosi e non è perché una volta non ci sono riusciti che devo diventare un allenatore cattivo o arrabbiato e parlare sempre di attitudine nello spogliatoio. Sono cose banali che fanno tutti; noi dobbiamo capire perché non siamo stati pericolosi. Poi i discorsi sul Lugano che non era pronto li lascio fare a voi. Ho visto cosa ha fatto la squadra, era sul pezzo ed era pronta, poi visto che la davanti loro ci aspettavano in dieci uomini più il portiere avremmo dovuto essere più bravi.  Abbiamo le qualità per vincere questo tipo di sfide e anche facilmente. Siamo più forti di loro ma non lo siamo stati lì davanti. Abbiamo concesso niente a loro, a Bienne ti puoi permettere di prendere tre tiri in porta, il gol è in fuori gioco e dunque non posso chiedere ad Arigoni di non provare a mettere l’avversario in off-side. Ho sentito commenti osceni che Allan ha sbagliato l’uscita: no, ha messo l’attaccante del Bienne in fuori gioco. Ma nessuno ha pianto dopo la partita, nessuno ha cercato scuse. Dobbiamo andare avanti a lavorare pur con l’amaro in bocca perché avremmo dovuto arrivare in semifinale e non ciò siamo riusciti. teniamoci un po’ di questa rabbia per domenica”.

ZUBER ISPIRA UN ATTACCO PERICOLOSO

-A proposito dello Zurigo, come li hai visti nel nuovo anno alla luce anche degli innesti del mercato invernale?
“Mendy per il momento non può fare la differenza perché non è ancora nella condizione ottimale, però con la sua personalità potrà più in là fare male a qualsiasi avversario. Penso poi a Gbamin che è un giocatore fondamentale, da equilibri alla squadra. Quanto a Zuber è uno dei giocatori più forti arrivati (o tornati) in Svizzera negli ultimi anni. Il suo impatto è al minimo come quello di Steffen, ha giocato in nazionale tantissime partite e lo stesso dicasi per le Coppe europee. E’ un giocatore che ha un impatto importante sul campionato grazie alle qualità (ha già segnato tre gol con lo Zurigo) e ai tempi aveva quasi fatto vincere il campionato da solo al GC. In Bundesliga ha fatto bene: è un elemento positivo e di temperamento che migliora il gruppo. Con lui, Perea e Chouiar davanti lo Zurigo è assai pericoloso e dovremo fare molta attenzione”.

 

 

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