CROCI-TORTI: OCCHIO ALLE RIPARTENZE DEL SION

CROCI-TORTI: OCCHIO ALLE RIPARTENZE DEL SION

L’allenamento di rifinitura in vista del match contro il Sion si è svolto venerdì mattina sul nuovo terreno di Cadro. Non convocati perché infortunati per la partita di sabato alle 18 saranno Steffen, Marques e Przybylko.

 ANDARE IN VANTAGGIO

Nella conferenza-stampa della vigilia al tecnico Mattia Croci-Torti è stato chiesto se si sia dato una spiegazione per i due approcci “un po’ blandi” alle sfide con Basilea e Winterthur.

“Gli approcci non sono stati dei migliori ma l’importante è che siano avvenuti all’inizio, abbiamo capito che determinati errori non potevamo più commetterli e siamo riusciti a riparare in fretta alle situazioni, uscendo con quattro punti  dalle due sfide. Il trend è positivo ma se vogliamo giocare per più obiettivi dobbiamo cercare di andare noi in vantaggio una volta. Nelle ultime partite, a cominciare da Legia, Pafos, Losanna, Basilea e Winterthur abbiamo sempre dovuto rincorrere e questa è una cosa da migliorare. Non dobbiamo sempre essere bravi a reagire ma cominciare ad agire.”

SQUADRA DA CONTROPIEDE

-Arriva il Sion che ha alle spalle due sconfitte (l’ultima dopo essere passato in vantaggio a Basilea). Che tipo di incontro ti aspetti, loro saranno arrabbiati e desiderosi di riscatto?
“Il Sion è una squadra che ha avuto fasi altalenanti in questa stagione. Ha iniziato bene, poi c’è stata una flessione e ancora una buona fine d’anno che quasi lo riportavano nelle prime sei. Il 2025 è cominciato con una partita difficile col GC: quando giochi con un uomo in più per 85′  e perdi in casa, determinante dinamiche vengono meno. Venir battuti a Basilea ci sta.  Quella vallesana è una squadra che ha giocatori, penso all’aspetto offensivo (Chouaref, Bouchlarem, lo stesso Berdayes) sempre pronti a ripartire. Dunque dovremo stare più attenti del solito alle marcature preventive, cercare di non farli ripartire. Sono un complesso forte che ha cambiato qualcosa in difesa: il capitano Schmied è andato a Colonia ma sono arrivati elementi importanti come Barba (che ha fatto anche quest’anno sette partite in serie A a Como e non gliele ha regalate nessuno) e Hajrizi che è un difensore che conosciamo molto bene e che sulle palle ferme è molto importante. Sarà un avversario che baderà tanto a difendersi, ma che cercherà di fare anche domani quello che fa molto bene e cioè ripartire con grande velocità”.

I PIU’ VELOCI DELLA SL

-A proposito della difesa vallesana la partita d’andata al Tourbillon era stata famosa per gli zero tiri in porta, cosa unica nella tua gestione. A cosa fu dovuto: all’avversario, alla vostra scarsa vena?

“Se ricordo bene è stato l’incontro nel quale abbiamo avuto il maggior possesso palla dell’intero campionato. Il Sion ci ha permesso dall’inizio alla fine di essere nella sua metà campo a giocare, rinunciando in pratica a crearsi occasioni. Quello che non ci saremmo aspettati era una tattica così rinunciataria in casa, solo due o tre mesi prima in Coppa era successo il contrario: ci avevano aggrediti e non vedevano loro di rubarci palla per ripartire.  Il match di campionato è stato quindi un po’ strano, noi avevamo Vladi e Pryzybylko infortunati e giocammo con Bottani attaccante centrale, non c’era nemmeno Steffen. Abbiamo fatto fatica a dar loro fastidio anche perché venivamo da un impegno infrasettimanale e loro no. Era stato un Sion anomalo, di solito vengono ad aggredirti con forza, hanno giocatori esplosivi che hanno trascinato la squadra nei momenti in cui ha ottenuto risultati. Tutta gente che quando punta l’uomo fa paura. I tre elementi dietro alle punte sono tra i più veloci in Super League.”

CIMIGNANI IN CAMPO

-A proposito dei tuoi interpreti c’è curiosità per la scelte di formazione specie a riguardo della difesa centrale, della prima punta e del sostituto di Steffen.

“Conoscendo abbastanza bene la mia gestione sapete che una delle cose alle quali tengo maggiormente è la fiducia che bisogna dare ai ragazzi. Possono anche commettere errori ma devo essere bravi a reagire. Nelle mie scelte è stato molto importante il lavoro di questa settimana. Chi magari nelle prime due partite non ha espresso il proprio valore al meglio non è bocciato anzi è ancora un giocatore importante per il Lugano. Siamo la squadra che è partita così da inizio stagione e che ha fatto quasi meno mercato delle altre, abbiamo solo preso giocatori dai cugini di Chicago. Dunque abbiamo cercato di cambiare il meno possibile e anche nella sfida di domani vogliamo dare continuità e fiducia ai ragazzi. A volte ovviamente come allenatore devo sapere prendere il flow positivo di determinati giocatori e oggi posso dirmi che Cimignani sarà in campo al cento per cento dal primo minuto, anche se non posso dirvi da che parte giocherà.”

MAI E LA CONCORRENZA

-Quanto è importante aver recuperato soprattutto mentalmente un giocatore dalle caratteristiche di Mai che con l’arrivo di Papadopulos si è ritrovato seconda scelta e a Winterthur ti ha dato una risposta importante?
“Non dimentichiamo che Lukas aveva iniziato l’anno da titolare contro il GC. Se Papadoipulos ha giocato di più è perché si è sempre fatto trovare pronto e ho ritenuto che potesse darci una mano. Le partite che Mai ha disputato non sono state di bassa qualità ma evidentemente non è facile essere un titolarissimo per due anni e poi ritrovarsi in panchina. Però ha sempre dato ottime risposte e anche a Winterthur abbiamo confermato di avere un’ottima rosa e Mai è quel giocatore che oltre all’impatto fisico è in grado di valorizzare l’azione della propria squadra, partendo dal basso con giocate di ottima qualità.  Se domani, visto che andiamo incontro a una settimana con tre partite, fosse ancora il suo turno, mi aspetto un giocatore che sotto l’aspetto mentale abbia voglia di riguadagnarsi il posto. La concorrenza è necessaria e in questi due anni ci sta trascinando.”

TRE PARTITE IN SETTE GIORNI

-Tornando alla formazione e ai tuoi propositi di non bocciare nessuno, domani potresti anche assumerti i rischi di mantenere la squadra che non ha convinto all’inizio delle scorse partite?
“Se giocassero gli stessi non sarebbe un rischio ma darei continuità e fiducia ai ragazzi. In questo momento penso però che bisogna anche premiare chi subentra e lo fa con lo spirito giusto e dimostrare che chi siede in panchina non è lì solo per aiutare la squadra nei minuti finali ma anche per avere la possibilità di giocare maggiormente. Ci saranno quindi rotazioni dovute anche al fatto che giocheremo tre partite in sette giorni. Devo approfittare dei  giocatori che ho e farò valutazioni anche a dipendenza dell’avversario e del match successivo. Nella mia testa ci sono già le sfide con Sion, San Gallo e GC e non solo una”.

MENO ERRORI PER PRIMEGGIARE

-Come ti spieghi i rigori che avete recentemente concesso agli avversari (cinque in tre partite), ne hai parlato con i ragazzi?

“E’ un tema che avevamo già toccato settimana scorsa. Non ero stato contento dei quattro penalty subiti contro Losanna e Basilea, tutti dovuti a errori individuali e a mancanza di concentrazione. Situazioni nate da una cattiva gestione della palla, dobbiamo migliorare anche perché sappiamo che le regole sono cambiate ed è più facile essere sanzionati per interventi in area. Alzare il livello di concentrazione è importante, quest’anno il campionato sta facendo una selezione: chi commette meno errori rimane in alto. Se vogliamo puntare alle prime posizioni dobbiamo evitare di concedere conclusioni come quella col Winterthur poi finita sul braccio di Zanotti ma l’errore era stato fatto in precedenza”.

RICONOSCENTI AD HAJRIZI

-Domani quando incontrerai Hajrizi lo saluterai?
“Penso che quando è stato ingaggiato dal Sion sono stato uni dei primi a chiamarlo per fargli gli auguri di buona stagione. Non è sicuramente una sua dichiarazione a caldo che può togliere tre anni di grande fiducia mia nei suoi confronti. Ci stava l’arrabbiatura per non essere stato convocato per la finale di Coppa, Kreshnik sa benissimo che arrivava da tre mesi di infortunio ma capisco che ci sia rimasto male. Non posso dimenticare quello che ha fatto per questa squadra nei tre anni di appartenenza, ha dato e mi ha dato tanto. Il calcio fa sì che ci siano momenti di nervosismo ma non fa dimenticare e Hajrizi è uno che mi ha dato tanto”.

I RITORNI DI NSAME E BEDIA

-Come hai accolto la notizia del passaggio di Nsame al San Gallo?

“Non positivamente, rafforza una squadra già forte davanti e alla quale forse serviva di meno una punta. Hanno sicuramente potenziato ulteriormente il loro attacco con un elemento non vecchio di 31 anni al quale bisognerà prestare attenzione”.

-E l’eventuale passaggio dell’ex servettiano Bedia allo Young Boys?

“Se vuoi vincere il campionato devi sapere che in inverno c’è un mercato attraverso il quale le squadre si possono rafforzare. Avete visto l’Yverdon ingaggiare un elemento come Marchesano che per me può fargli fare un passo decisivo verso la salvezza. Nessuno vuole retrocedere e tutti desiderano vincere il campionato e anche noi abbiamo vinto una partita al 93′ grazie a un acquisto ed è giusto che anche gli altri facciano altrettanto”.

DA CHICACO BUONI ARRIVI

-La speranziella di prendere l’uno o l’altro di questi attaccanti non l’hai mai avuta?

“Non sono stati i nostri obiettivi, nei radar avevamo altri elementi. Ma al momento abbiamo mantenuto la rosa attuale e andiamo avanti con gli aiuti dei cugini di Chicago che non si sono rilevati sicuramente dei cattivi aiuti”.

KOUTSIAS LAVORA SODO

-Koutsias si è guadagnato il posto da titolare?
“Giorgos è un giocatore sul quale Chicago due anni fa ha investito molto. Può sembrare che sia arrivata qui una scommessa ma Koutsias è il numero 10 della nazionale greca U21 e non stiamo parlando di una nazione calcisticamente alla deriva. E’ giunto in Ticino per darci una mano da subito e l’abbiamo sempre detto. Dobbiamo stare attenti di non bruciare il ragazzo (è un classe 2004): non parla ancora l’italiano e comincia pian piano a capire le dinamiche. Sta comunque facendo la cosa fondamentale e cioè lavorare sodo. Siamo contenti e avrà sicuramente una possibilità già dall’inizio nelle prossime tre partite”.

TUTTI VOGLIONO RIMANERE

-A proposito di mercato anche 25 anni fa il Lugano ha iniziato il ritorno giocandosi il titolo e nella pausa invernale ha ingaggiato Türkilmaz, poi è andata come è andata. Nel club attuale prevale maggiormente la volontà di non cambiare e di non intaccare l’equilibrio di un gruppo che ha raggiunto risultati importanti o ci sono condizionamenti finanziari dovuto anche ai rapporti con Chicago?

“Mentre esponevi le due prospettive mi è venuta in mente una terza spiegazione: a parte Aboubacar e Lungoyi qualche anno fa, nessuno a metà stagione ha mai voluto lasciare il FC Lugano. Di solito nella squadre chi gioca poco o non è contento se ne vuole andare e devi essere bravo a sostituirlo. Avevo chiesto alla società un uomo in più davanti, non è partito nessuno ed è arrivato Koutsias. Nessun altro ha chiesto di essere ceduto e dunque non siamo andati a esplorare altre situazioni che erano disponibili. Tutti vogliono rimanere e ciò è dovuto alla forza della società e alla possibilità che abbiamo avuto negli ultimi due anni di schierare tanti elementi. Tutti si sentono un po’ protagonisti grazie anche ai numerosi impegni. Inoltre molti nostri giocatori piacciono ma non è arrivata nessuna offerta concerta per cui ci teniamo stretti tutti i migliori per giocarcela sino in fondo”.

PREPARATI AI DUELLI INIZIALI

-Dopo Basilea avevi detto che avreste dovuto rimanere umili per evitare figuracce. A Winterthur è mancata umiltà?
“Nei primi 60 minuti della partita abbiamo avuto quattro o cinque occasioni che se sfruttate avrebbero potuto indirizzare il match in un’altra maniera. Non è stata mancanza di umiltà ma semmai la voglia di entrare in campo meglio e agire subito invece di reagire. E’ su questo che abbiamo battuto il chiodo in settimana. Stamane ho cambiato allenamento pre-partita, significa che anche da parte mia c’è la volontà di fare qualcosa, essere più forti nei duelli sin dal primo minuto. Sapete che non sono uno di quelli che a fine partita dice “oggi abbiamo o non abbiamo lottato”. Penso che ci sia molto di più da tenere in considerazione, però i duelli sono stati importanti a Winterthur, nei primi 15 minuti Baroan ha avuto la meglio praticamente su tutti e dunque c’è stato qualcosa che è andato.”

16 TOCCHI PRIMA DEL GOL

-Tornando a Winterthur è chiaro che Grgic ha commesso un errore evidente, ma tu vuoi giocare in questo modo e di conseguenza metti in conto che prima o poi qualcosa del genere possa succedere e possa costare un gol. O prevedi di rivedere il modo di giocare?

“No, non sono arrabbiato col giocatore. Lui sa che quel pallone l’avrebbe dovuto giocare al massimo a due tocchi, Ci alleniamo per quello, non è riuscito a darla ed è andato in difficoltà. Saipi aveva poi corretto bene la situazione ma in area è successo quello che non doveva accadere, c’era un giocatore del Winterthur libero. Con Maric in settimana abbiamo lavorato questo aspetto e sul miglioramento della concentrazione in questi frangenti. Stiamo giustamente parlando delle due o tre situazioni negative che possono costare reti ma ci sono state anche tante cose positive. A Winterthur è difficile reagire e segnare tre gol e noi l’abbiamo fatto nel secondo tempo. Ho mostrate alla squadra la nostra terza rete:é frutto di 16 passaggi consecutivi al 93′ con Lukas Mai che va tre volte nella loro metà campo e con Aliseda che in due occasioni difende il pallone. Quindi il coraggio di giocarcela sino alla fine ed è giusto che io sottolinei anche le molte cose che stanno funzionando. Dopo il primo gol del Basilea avremmo potuto entrare in una spirale difficile e invece abbiamo reagito alla grande”.

ALISEDA STA TORNANDO

-Aliseda è completamente recuperato ed è pronto a tornare titolare?

“Ha bisogno di ritmo e minuti. Difficile vederlo titolare da domani ma è molto probabile che diventi a poco a poco più importante anche col minutaggio. Non viene da un infortunio di due settimane ma è stato fermo quasi tre mesi, un quarto di stagione. Dunque dobbiamo essere bravi anche noi a farlo tornare l’Aliseda che vogliamo: questa settimana si è allenato già forte con il desiderio di giocare maggiormente e questo è molto positivo per la squadra e per me e anche per i tifosi perché quando Aliseda sta bene e gioca come sa è un bel vedere per tutti”.

IL NUOVO STADIO COME MOTIVAZIONE

-Abbiamo visto le porte aperta alla  nuova AIL Arena. Ci sei già entrato e hai fatto qualche pensiero?

“Roberto Mazza mi ha chiesto più volte di andare a visitare il cantiere ma non ho voglia di farlo. Mi piacerebbe arrivarci quando tutto è pronto per godermi appieno il nuovo stadio, sperando veramente -perchè il calcio è fatto di risultati- di potermelo guadagnare. Guardando il cantiere penso sempre “devo riuscire ad arrivare fino a là” è una sorta di motivazione interiore”.

 

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