Lugano-Losanna (0-0) 1

Croci-Torti: coraggioso grazie ai giocatori

In casa il Lugano aveva finora disputato quattro partite ottenendo una sola vittoria, contro il San Gallo alla terza giornata. Da quel match sono trascorsi più di cinquanta giorni e la squadra desiderava assolutamente tornare a conquistare i tre punti a Cornaredo, sfuggiti due settimane or sono nel finale con il GZ. Logica la soddisfazione del clan bianconero al fischio finale di Sandro Schärer. Se ne fa portavoce il tecnico Mattia Croci-Torti davanti ai giornalisti.

-Stasera avete mostrato pazienza e siete stati premiati grazie anche all’inserimento dello sgusciante Amoura che si è rivelato decisivo.

“Avevamo studiato molto bene il Losanna e sapevamo che hanno un blocco squadra molto basso, erano reduci da un’ottima prestazione contro il Servette concedendo veramente pochi spazi. Dovevamo dimostrare di avere pazienza, i nostri avversari occupano una posizione delicata di classifica ed ero cosciente che non sarebbero venuti a Cornaredo a giocare all’attacco. Ho chiesto alla squadra già da ieri di non avere pressioni, né stress e di cercare di restare in partita il più possibile perché sono conscio che al momento abbiamo qualità sia in campo dall’inizio sia in panchina da far subentrare.”

-C’è  stato al 66′ un minuto folle con la rete sbagliata da Abubakar davanti al portiere e sul rovesciamento di fronte con Zeki che si è mangiato anche lui un gol. Cosa hai pensato in quei momenti?

“Oggi abbiamo fatto 22 tiri in porta, cosa che in questi anni è successa poche volte. E’ il sintomo che abbiamo voluto rischiare. Sicuramente qualche pensiero nella mia testa ce l’ho avuto prima di togliere un difensore (Hajrizi che stava facendo una partita solida e con Lavanchy aveva creato un bel binario), ma ho detto proviamo a vincere la partita e alla fine è andata bene. Quando Abu ha fallito la rete e loro sono ripartiti non ho pensato nulla, è normale che quando ti sbilanci puoi concedere qualche occasione in più dietro.”

-Oggi hai dimostrato tanto coraggio hai preso un numero di rischi come a Cornaredo non si vedeva da tempo?

“Come ho detto prima ho avuto qualche tentennamento perché la squadra appariva solida e loro avevano in Suzuki sulla fascia un elemento che qualche problemino ce lo causava. Ma avevo veramente voglia di vincere in casa. Quel cruccio del gol subito al 91′ con il Grasshopper ce l’avevo dentro. Il segnale non l’ha dato il mio cambio ma l’atteggiamento che ha avuto la squadra sin dal  primo minuto. E più facile cambiare un difensore con un attaccante e prendere coraggio quando vedi che i ragazzi non avevano paura ad andare a prendere il Losanna un po’ più alti del solito. Se avessi visto qualche segnale non così coraggioso ci avrei pensato ma loro ci credevano quasi più di me.”

-Oggi avevi in campo troppi rigoristi, il penalty volevano tirarlo tutti.

“Il rigorista designato era Maric. Non ho chiesto perché non abbia calciato lui. Ziegler era comunque il secondo rigorista e ha preso la responsabilità. Scherzavo ieri sera al telefono con Gerndt che ha messo a segno due rigori per il Thun nel match vinto a Vaduz. Mi diceva ‘se volete torno io, dì a Custodio che gli insegno’. Oliver aveva sempre segnato dal dischetto e se l’è sentita di calciare contro il GZ dimostrando coraggio, io onestamente non ce l’ho mai avuto.”

-Un discorso a parte merita Amoura che ha fatto veramente una partita eccellente. Ha un modo di saltare l’uomo che non è facile da vedere sui campi europei. Poi quando ha perso una palla ha rincorso l’avversario per ottanta metri e non è da tutte le punte.

“La società ha investito tanto sul ragazzo. Onestamente ho difficoltà a comunicare con lui, parla solo arabo e si sta integrando pian piano nel gruppo.  Negli allenamenti dimostra la voglia che avete visto stasera e che aveva già messo nei minuti finali a Lucerna. E’ normale che a lui e a Belhadj che arrivano da un altro continente non possiamo chiedere subito una grande disciplina o rigore tattici. Cerchiamo di sfruttare le loro caratteristiche, anche a Lucerna Amoura poteva  chiudere il match come ha fatto oggi: ha qualità veramente importanti. Sta a noi adesso capire come e dove inserirlo nel gruppo. Non so ancora bene ad esempio quale sia la posizione che predilige, ci vuole ancora tempo e pazienza, oltre al lavoro. In queste settimane ci siamo potuti allenare poco visti gli impegni frequenti. Comunque il ragazzo ha qualcosa e merita di giocare.”

-Hai detto che vuoi lavorare con la squadra nel corso della pausa, però ti partirà un giocatore,  Lovric, che stasera ha fatto una prestazione eccezionale.

“Sandi è un ragazzo che in queste ultime partite ha messo quel qualcosa che prima non vedevo. Non molla di un centimetro. Devo solo continuare a spronarlo perché questo Lovric, che gioca così per la squadra, è un piacere per gli occhi. Parlavo di lavorare perché per me adesso arriva “il bello e difficile” con tutti i giocatori che desiderano scendere in campo. Oggi avevo veramente una panchina di grande qualità con per il centrocampo elementi come Custodio e Guidotti. Prima non li avevamo. Siamo anche coscienti che abbiamo ancora un recupero di campionato, una partita di Coppa e impegni infrasettimanali. Dunque abbiamo bisogno di tutti e continuiamo a lavorare”.

-Forse adesso Lovric è tranquillo perché non più disturbato dalle voci di mercato, la nuova società non ha più bisogno di venderlo per forza?

“Queste erano dinamiche che succedevano prima perché era giusto così. Per far quadrare i bilanci bisognava cercare di vendere gli elementi migliori, vale anche per Baumann che ho sentito criticare anche fin troppo ma che era sempre in situazioni psicologiche di non grande serenità. Al momento i giocatori sono tranquilli sul fronte mercato, da quello che posso vedere.”

-Bisogna parlare anche di Osigwe che ci ha messo un paio di pezze importanti stasera.

“Onestamente su Osigwe non ho mai avuto dubbi. La verità è che anche lui quest’estate aveva avuto un grosso problema fisico e non è subito facile riabituarti a difendere la porta in Super League con tutte le pressioni del caso. La gente e i critici volevano rivedere il portiere visto lo scorso anno quando aveva sostituito Baumann facendo bene. A Lucerna ha chiuso la partita in maniera positiva e stasera ha fatto due parate importantissime.”

-E di Lungoyi, che non era nemmeno in panchina, cosa puoi dirci?

“A parte che si potrà parlare di “caso” quando il giocatore non verrà convocato due o tre volte, non adesso.  Ma scherzi a parte con il ragazzo ho avuto ieri una proficua discussione e ho trovato per me per la squadra che non fosse il caso di farlo venire stasera. E’ partito per Ginevra e tornerà martedì spero con la testa giusta e di problemi non ce ne saranno. A un giocatore non fa mai piacere rimanere fuori ma le dinamiche che seguono non sono sempre facili da gestire. Non bisogna creare casi, è un ragazzo che ha sbagliato, l’ha capito e da martedì se arriva come voglio io e la squadra non ci saranno problemi”.

-A Fabio Daprelà, presente anche lui alla conferenza stampa, viene chiesto come si trovi nel giocare a quattro in difesa, visto che era da tanto tempo che giocate a tre?

“Per noi non è che cambi tanto. Io e Maric sappiamo giocare sia a tre sia a quattro. Con questo secondo modulo, come si è visto oggi, siamo più offensivi e abbiamo creato tanto.”

-Com’è il nuovo allenatore, bravo?

“I risultati e cioè tre vittorie e due pareggi parlano da soli.”

-Si è discusso tanto del cambiamento di Croci-Torti da assistente ad allenatore e delle relative difficoltà, come come la vedete?

“Penso che voi abbiate discusso molto non noi giocatori. Sappiamo cosa il Crus ci può dare e noi lo ripaghiamo in campo. Penso che si veda ed è questa la cosa importante. Non abbiamo mai fatto discussioni: Mattia è ora il nostro mister, ci conosce tutti benissimo, vuole da noi sempre il cento per cento e noi lo diamo e si vede in campo”.

-Siete terzi in classifica ve ne rendete conto?

CROCI-TORTI: “me l’hanno detto prima, mi fa un po’ sorridere questa cosa ma penso che i ragazzi se lo siano veramente meritati. C’è poco da discutere terzo, quarto o quinto: quando ci mettono questa “garra” si meritano tutto.

FABIO DAPRELA’: “adesso comincerete a parlare d’Europa, poi quando siamo lì sotto tirate in ballo la retrocessione. Noi teniamo i piedi ben piantati per terra e prepariamo partita dopo partita, vediamo alla fine dove siamo. Vogliamo vincere le partite e poi vediamo come finiscono i 90 minuti ma non è che stiamo a guardare la classifica.”

 

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