Ringraziati i giocatori partenti 2

“Con lo stadio pieno abbiamo sempre vinto”

Meglio di così la stagione casalinga del FC Lugano non poteva finire. La squadra ha ribadito il magic moment che l’ha portata alla conquista della coppa, battendo lo Zurigo neo campione svizzero. E lo ha fatto al termine di una partita spumeggiante, con giocate spettacolari e con le reti che avrebbero potuto essere anche quattro o cinque se la sfortuna (leggi due pali e un gol annullato) e la bravura del portiere Kostadinovic non ci avessero messo lo zampino. Al fischio finale Mattia Croci-Torti appare sereno ma anche decisamente soddisfatto. Prima del match aveva invitato nel suo ufficio l’intero staff zurighese per un brindisi di felicitazioni reciproche.

Nella conferenza stampa finale il tecnico mo-mo ha dichiarato: “quello che avevo preannunciato e auspicato ieri si è avverato. I giocatori hanno onorato l’ultima serata casalinga; ci serviva questo ulteriore fiammifero da bruciare per alimentare ulteriormente l’entusiasmo verso questa squadra. L’abbiamo fatto e penso che i ragazzi che oggi hanno disputato l’ultima partita in questo stadio l’abbiano fatto il massimo e che abbiamo dimostrato di essere una squadra fantastica anche nel gioco. Abbiamo difeso in maniera diversa dal solito, ogni volta questi giocatori mi sorprendono. Una squadra che fa il record di punti in Super League non mi rende solo felice ma orgoglioso.”

-Come hai detto il Lugano, a parte la prima stagione in SL, è sempre arrivato sopra il quinto posto, è andata due volte in Europa e quest’anno oltre a conquistare il primato dei punti ha vinto anche la Coppa. Se è vero che l’appetito vien mangiando cosa vi manca adesso?

La verità è che non arriveremo terzi perché in questa stagione lo Zurigo ha fatto qualcosa di incredibile. Per noi è difficile piazzarci davanti a due super-potenze come Basilea e YB. Siamo giunti vicinissimi quest’anno e accettiamo il quarto posto perché alla fine è quello che ci meritiamo in questo campionato. Siamo consci che abbiamo lasciato per strada qualche punto per concentrarci su quello che era l’altro obiettivo dichiarato della stagione e cioè la coppa che la società il 2 settembre aveva detto di inseguire. Ci possiamo ritenere ampiamente soddisfatti per aver raggiunto gli obiettivi prefissati”.

-Il capitano dello Zurigo Doumbia ha detto che Lugano è una bella città e che manca una partita alla fine del campionato poi si conoscerà il suo futuro…

Che Doumbia sia un giocatore che interessa lo dico sempre e stasera ha dimostrato per l’ennesima volta il suo livello. Se dovesse veramente arrivare a Lugano sarei il primo ad essere contento.”

-A proposito di mercato stasera avete salutato tre giocatori (Lovric, Custodio e Lavanchy) oltre a Maric fondamentali per questa squadra. Quasi metà dell’undici titolare se ne va, sembra paradossale dopo una stagione così positiva ma ci sarà da ricostruire.

E’ anche per questo che il risultato raggiunto ha dell’incredibile. Ricordo quante volte voi giornalisti avete sollevato le questioni dei rinnovi che non arrivavano e dei nervosismi che si potevano creare nella squadra. In passato queste situazioni hanno affossato tante squadre mentre questo gruppo si è raggruppato attorno all’obiettivo che tutti volevano e ha tirato fuori quello per cui sono conosciuti da anni: un gruppo fantastico. “

-Magari può dare fastidio dopo aver costruito così tanto e così bene pensare di dover ripartire. Che sensazioni provi?

Non è che mi faccia strano, questa è la fine di un ciclo e sono cose che nel calcio succedono. Sicuramente questa sera sono triste e prima di dormire rivolgerò un pensiero ai ragazzi che mi hanno dato tantissimo e non mi hanno mai tradito. Di loro conserverò un grande ricordo, penso sia una grande perdita per tutta la squadra e per l’ambiente. Ma si guarda avanti, da lunedì si aprirà un nuovo ciclo: non sarà facile ottenere i risultati degli ultimi anni perché sono stati stratosferici. Bisogna comunque essere sempre positivi e dovremo accettare se dall’inizio determinate cose non dovesse andare bene. Le dinamiche che si erano create erano importanti ma fa parte del nostro lavoro cercare di crearne di nuove il più presto possibile”.

-Tu in fondo sei un uomo che ama le sfide?

Più che amante delle sfide sono un ambizioso per qualsiasi cosa che faccio. Non è tanto la sfida in sé ma l’ambire sempre a cercare di fare qualcosa di meglio il che va di pari passo con la filosofia della società. Non voglio stare qua a nascondermi dicendo che i risultati ottenuti quest’anno non saranno facili da ripetere. Anzi noi vogliamo fare meglio ma dobbiamo essere consapevoli di quello che facciamo. La società ha le idee chiare, abbiamo raggiunto un obiettivo clamoroso della coppa che ci porta in Conference League il che fa sì che la rosa debba essere all’altezza. Quello che è successo al Lucerna quest’anno è l’ultima cosa che vogliamo ci accada”.

-Il pubblico ha risposto alla grande con cinquemila spettatori presenti stasera e oltre tremila mercoledì pomeriggio a chiedere autografi e a fare selfie con la Coppa. Il tuo messaggio è passato. Che ne pensi?

E’ stata una bomba.  Quando sono entrato in campo e ho visto tutte queste persone volere dire un grazie alla squadra e ad omaggiare Mijat Maric è stato bellissimo. Devo ringraziare i tifosi del Lugano perché non solo hanno portato grande entusiasmo ma ci hanno spinto. Quest’anno ogni volta che abbiamo riempito lo stadio abbiamo vinto. Potete andare a controllarlo ma ne sono sicuro. Quando ci furono le due partite con ingresso gratuito prima della votazione sul Polo ci siamo imposti, con l’YB in coppa pure e così con il Lucerna in semifinale. E stasera avete visto come sia andata. Senza dimenticare quello che è successo domenica:  il popolo luganese e ticinese ha risposto presente alla finale di Coppa e noi l’abbiamo conquista. Credetemi non  sono coincidenze.”

-Maric lo devi più su una panchina ad allenare i giovani o da dirigente?

Faccio già fatica a sapere cosa passa per la mia testa che non mi permetto di entrare in quella di Mijat. So solo che è una persona di grande valore e competenze e per me è difficile capire quali sia il suo ruolo. Anch’io ho iniziato subito da vice allenatore con Zambrotta, poi ho svolto per un po’ il ruolo di club manager, in seguito ho allenato il Balerna. Per trovare la propria strada bisogna magari sbattere la testa e capire quale sia la cosa che si vuole veramente fare. Bisogna dare a tutti il tempo ma penso che quando una persona ha dei valori come Mijat ha dimostrato in questi anni non penso che sussistano grossi problemi per trovare il suo percorso”.

-Quanto sei orgoglioso pensare che hai finalmente interrotto la striscia di sei partite contro lo Zurigo senza  segnare nemmeno una rete?

Nel powerpoint che come di consueto ho proposto alla squadra prima della partita ho mostrato l’immagine dello Zurigo campione svizzero ma ho aggiunto: quest’anno siamo stufi di farci battere. Bisogna rispettarli però la prima partita di campionato qui in casa  avevamo meritato ma siamo usciti sconfitti e da lì hanno avviato la loro clamorosa galoppata. Il secondo match a Zurigo ci ha visti giocare alla pari sino al 72′ quando abbiamo subito un gol evitabile. La terza eravamo rinati e siamo morti: quindi ho detto ai ragazzi che era arrivato il momento di smetterla di vedere gli zurighesi esultare contro di noi. E stasera la nostra motivazione si è vista. Reagire come abbiamo fatto dopo aver subito un gol dopo 180 secondi non era evidente”.

-Possiamo tranquillizzare i tifosi dicendo ok stasera abbiamo festeggiato però siamo già proiettati sul futuro. Ci aspetta una stagione interessantissima con la Conference League e bisognerà difendere il titolo. Con il massimo rispetto per chi se ne andrà, chi resta, lo staff e la società guardano già avanti?.

Hai usato il termine giusto: rispetto. Oggi abbiamo onorato e rispettato questi giocatori ma la nostra testa è già proiettata verso il futuro. Anche nel mercato fatto a gennaio avevamo le idee chiare, con Valenzuela che nelle ultime partite ha dimostrato il suo grande valore. Volevamo Rüegg ed è arrivato. A un certo punto della stagione come rosa ci è mancato qualcosina per gli infortuni di Amoura e Guidotti, però finora le cose sono state fatte con testa e non a caso. E questa circostanza  mi fa pensare in positivo.”

 

 

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