
“CON L’EUROPA DI MEZZO NULLA ERA SCONTATO”
Dopo un iniziale periodo di studio, Lugano e San Gallo hanno dato vita a una partita giocata senza troppi calcoli, con il reciproco desiderio di vittoria. I cambiamenti di fronte e le emozioni non sono mancate specialmente nel secondo tempo.Ne è scaturito un pareggio che qualifica matematicamente i bianconeri nel girone per il titolo mentre gli svizzero orientali dovranno affidarsi alla propria capacità di superare in casa il Sion lunedì dell’Angelo sperando nei risultati negativi delle due concorrenti ai primi sei posti (Zurigo e Losanna).
NON UN BEL PRIMO TEMPO
A fine gara il tecnico Mattia Croci-Torti, richiesto di un giudizio sul punto conquistato (“pensavi di ottenerlo con minor sofferenza?”) ha risposto:
“No perché sapevamo chi affrontavano oggi, una squadra con tantissima fame. Sicuramente non si è visto un bel Lugano nel primo tempo, troppe imprecisioni; è stata forse una delle peggiori prestazioni dell’anno se riferita a quei 45 minuti. Invece la prima mezz’ora del secondo tempo è stata veramente forte, abbiamo avuto una grande reazione disputando la ripresa di un gruppo che aveva voglia di vincere la partita. Purtroppo nel nostro miglior momento abbiamo subito un gol dal nulla. Fa male essere qui ancora a commentare l’ennesimo episodio di rete evitabile. Poi alla fine, sapendo quello che avevo chiesto a Zanotti e Marques, ci sta che abbiamo terminato un po’ in sofferenza.”
PENSAVO DI PORTARLA A CASA
“Siamo contenti di poterci giocare anche quest’anno l’Europa sino in fondo. Non è mai scontato. Sognavamo qualcosa di più alto ma bisogna anche essere realisti e saper accettare questi risultati. Era da parecchio tempo che non pareggiavamo una partita, forse tante volte chiudere in parità i match ci avrebbe portato ad avere qualche punto in più. Quando non puoi vincere prendi il punto ma oggi è stato un peccato perché nel secondo tempo avevamo una cattiveria agonistica e un trend positivo. Siamo entrati in campo forte, volevamo vincere e anche dopo il vantaggio non ci siamo tirati indietro. E subire una rete come quella odierna fa veramente male. Ero convinto che dopo il gol di Marques l’avremmo portata a casa”.
ACCETTARE LA REALTA’
-Parli di Europa come obiettivo a tendere ma aggiungi che vi sarebbe piaciuto puntare ancora più in alto. Hai ricalibrato gli obiettivi alla luce del pareggio odierno?
“Assolutamente no. Non ho ridefinito nulla, ma sono una persona abbastanza pragmatica. Abbiamo 9 punti di distacco dalla capolista e dunque oggi dobbiamo dire che siamo stati bravi a entrare nei primi sei perché qualche avversario, con maggior blasone di noi, che mirava al girone per il titolo, non ha ancora raggiunto l’obiettivo e magari non lo raggiungerà. Guardavo ieri le classifiche: molti club che sono avanzati nelle varie coppe europee si sognano di arrivare dove siamo arrivati noi. In passato tante squadre svizzere che giocavano l’Europa hanno fallito in campionato. Noi ce l’abbiamo fatta anche quest’anno però bisogna essere sinceri: diventa difficile parlare di qualcosa di più grande del piazzamento. Il Basilea ha vinto quattro partite di fila e ieri ha fornito una grande prestazione di forza a Zurigo. Va bene sognare e avere delle utopie ma questo è un Lugano che fatica a mettere a segno più di un gol a partita. Dunque dobbiamo accettare la realtà e cercare di migliorarla”.
DOUMBIA HA ANNULLATO WITZIG
-Rifaresti la scelta di Doumbia dall’inizio in mediana al fianco di Grgic?
“Doumbia non ha disputato una cattiva partita, ha completamente annullato Witzig. Normalmente è un giocatore che fa la differenza ma oggi è stato letteralmente tolto dal gioco da Ousmane. Non a caso è stato il primo cambio del San Gallo. Significa che Doumbia ha fatto quello che era in campo a fare. Fino al 44′ Saipi non ha mai toccato il pallone con le mani, difensivamente abbiamo disputato una partita forte e solida. Non abbiamo invece fatto quello che sappiamo con la palla e quindi dopo la pausa abbiamo cercato di migliorare, le cose sono andate bene però perdendo un uomo dietro ci è mancata solidità sul pallone che ha permesso loro di pareggiare. Doumbia era un po’ stanco ed è arrivato in affanno, ma lì non possiamo concedere un tiro in porta. Questa è la differenza che c’è attualmente tra noi e molti avversari: alle altre basta una palla lì in mezzo per crearci problemi. Noi non riusciamo a centrare la porta e le partite si vincono con i gol.”
MOLTO MEGLIO DOPA LA PAUSA
-Quanto ha inciso sul cambio di passo della squadra nel secondo tempo il mutamento di modulo difensivo che non so se sia stato voluto o semplicemente dettato dall’infortunio di Hajdari?
“Se non fosse stato voluto avrei inserito El Wafi e non avrei cambiato modulo. Invece volevamo fare qualcosa di più dopo un primo tempo eccessivamente passivo. Abbiamo avuto un’entrata in materia sbagliata con troppi passaggi imprecisi: non ero contento di quello che avevamo fatto e c’era bisogno di una reazione”.
CERTI DI ARRIVARE TRA LE PRIME SEI
-Questo pareggio e la qualificazione tra le prime sei darà una scossa psicologica positiva ai giocatori specie in vista della trasferta di Losanna che sembra non contare invece mette in palio altri punti importanti?
“Secondo me non è che cambi tanto a livello mentale. Devo essere sincero: questo pareggio non ci da tanto sollievo. Io e la squadra eravamo sicuri di arrivare tra le prime sei. Siamo ambiziosi anche se è normale che gli ultimi risultati facessero sì che dovevamo guardare dietro ma nei momenti di difficoltà siamo sempre riusciti a venirne fuori. Dunque non mi tolgo nessun pensiero stasera, sono solo contento che uno degli obiettivi stagionali, che era giocarsi l’Europa arrivando nei primi tre, l’abbiamo centrato con una giornata di anticipo. Adesso siamo lì a cercare di fare quello che desideravamo.”
MAI PIU’ DI UN GOL
“I giocatori sono come l’allenatore e oggi hanno dimostrato sull’1-0 di voler chiudere la partita altrimenti Papadopulos non avrebbe fatto quello sprint sino alla loro area di rigore. E’ l’ambizione che dobbiamo avere e che abbiamo, poi a volte sbattiamo contro la realtà che quest’anno dice -a parte il ritorno contro il Celje dove abbiamo segnato tanto- che non riusciamo a realizzare più di un gol. E’ la grande differenza tra noi e le squadre che vogliono vincere il titolo. Un gol dal San Gallo lo puoi anche subire, puoi faticare nel finale quando affiora la stanchezza ma in precedenza devi segnare più reti”.
PENSARE GIA’ AL LOSANNA
-Inevitabilmente si torna al discorso della mancanza di un attaccante da doppia cifra: stai chiamando in causa il mercato?
“Non sono qui a parlare dei singoli. Oggi nel primo tempo abbiamo schierato due punte e un numero dieci. Volevamo essere più offensivi e dare fastidio agli avversari con maggior presenza nel box. Però abbiamo lo stesso faticato a trovare le nostre giocate, sono riuscite meglio nella ripresa. Continuo ad avere fiducia in tutti gli elementi della rosa, poi a fine stagione tireremo le somme e vedremo se e cosa abbiamo sbagliato. Nel mio spogliatoio e nella nostra società vige l’autocritica e dunque saremo i primi ad alzare la mano e nella conferenza stampa post stagione diremo se abbiamo sbagliato qualcosa. Però in questo momento possiamo giocarci ancora tante cose e non è il caso di fare processi o quant’altro. Cerchiamo di dare fiducia a tutti e di essere positivi andando a disputare lunedì prossimo una partita che sarà tutt’altro che scontata perché il Losanna, visti i cattivi risultati dello Zurigo, ha ancora una possibilità di finire nei primi sei. “
FATTO SPESSO LE COSE GIUSTE
“Ricordo che a dicembre eravamo qua dopo la sconfitta con il Losanna che era primo in classifica mentre adesso deve giocarsi la qualificazione. Stesso discorso per lo Zurigo che quando ci ha battuto sembrava che dovesse volare e invece deve giocarsela fino all’ultimo. Ciò significa che nonostante il nostro disequilibrio abbiamo fatto spesso le cose giuste. Penso ai match che non dovevamo fallire contro Yverdon e Winterthur e al punto odierno.”
UN GIRONE DA GENTE DI CARATTERE
-Se dovessi dare un voto alla stagione cosa faresti?
“Le pagelle e le note si danno alla fine. Non sono venuto qui a dire che eravamo una squadra da dieci quando un mese e mezzo fa abbiamo battuto il Lucerna e non vengo certo oggi a dirti che siamo da quattro perché siamo arrivati nei primi sei. Bisogna mantenere equilibrio, sono fatto così. Abbiamo davanti ancora partite nelle quali tirar fuori il carattere, sarà un altro step importante per vedere se siamo in grado di andare ad affrontare Servette e Lucerna o a ricevere Basilea e YB che presumo verranno a Cornaredo.”
GIOCATE 14 PARTITE PIU’ DEGLI ALTRI
-Se il Lugano fosse finito settimo non sarebbe stata una buona stagione?
“Sai benissimo che, come avevo detto all’inizio dell’anno, sapendo di giocare in Europa, nulla era scontato. Poi era giusto sognare in grande però le esperienze passate delle squadre svizzere impegnate nelle Coppe lo dimostrano. Chi ha disputato il group stage non si è mai qualificato facilmente nelle prime sei in campionato. Mi ricordo lo Zurigo, l’anno successivo alla vittoria del titolo, cambiò due o tre allenatori, stesso discorso per l’YB quando fa strada in Europa e pure il Basilea in passato pagò dazio. E’ chiaro che oggi l’allenatore del Lugano non può dirsi felice perché avrebbe voluto vincere la partita e giocarsi qualcosa di più. Però sono anche abbastanza realista per sapere che se disputi 14 partite più degli altri, qualche infortunio lo devi mettere in conto. Non vengo a cercare scuse se oggi qualche giocatore era più stanco. Domenica Celestini mi ha ricordato che abbiamo disputato 12 match più del Basilea, non sono poche quando devi parlare di momenti di forma, di brillantezza o di cali di tensione. Poi che sia arrabbiato perché abbiamo perso a Bienne è sicuro e la stessa cosa dicasi per la grande partita disputata a Thun contro il Celje che però non ci ha fatto andare avanti in Conference”.
KOUTSIAS E ZANO NON RIPOSANO MAI
-Da osservatore la sensazione è stata che il Lugano ha stretto i denti in autunno quando giocava ogni tre giorni restando vicino ai primi, poi quando è arrivata la primavera non c’è stata la fuga che molti auspicavano. Un auspicio che non si è concretizzato?
“A parte che le vere settimane libere per allenarsi sono state in tutto quattro da gennaio. Avremmo potuto raccogliere qualcosa in più ad inizio stagione ad esempio quando vincevamo col Basilea e abbiamo preso un rigore al 94′ o in casa col GC quando pur dominando non abbiamo conquistato i tre punti. Adesso squadre come il San Gallo o il Basilea arrivano a essere più fresche di noi e questo onestamente si vede. Ci farà bene la vera sosta tra due settimane quando anche i nazionali potranno finalmente riposare, non dimentichiamo che i vari Zanotti e Koutsias anche quando ci sono le pause del campionato non riposano mai”.
GINOCCHIO DI HAJDARI GIA INFIAMMATO
-Anche oggi c’è stato un infortunio, quello di Hajdari. Sei preoccupato?
“Non è stato un infortunio vero e proprio. Albian aveva un’infiammazione a un ginocchio ma ha voluto provare a giocare. Durante la settimana mi aveva convinto di potercela fare ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Nei minuti finali ti accorgi di non avere il cambio che avevi perso prima, oggi non abbiamo visto nel finale gente nuova che avrebbe potuto dare una ventata di freschezza, cosa che nel San Gallo è successa”.
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