Celestini: il Basilea è la squadra più in forma del momento

Celestini: il Basilea è la squadra più in forma del momento

Allenamento per reparti venerdì mattina a Cornaredo. In attesa di affrontare domenica il Basilea i giocatori bianconeri hanno lavorato in tre gruppi separati: difensori con Mirko Conte, attaccanti con Mattia Croci-Torti e centrocampisti con Fabio Celestini. Lo stesso mister bianconero, al termine della seduta, ha incontrato i giornalisti spiegando innanzitutto la situazione.

“Per la partita di domenica non avremo a disposizione Kecskes, Mihajlovic, Maric e Covilo squalificati, dovrebbe invece tornare a disposizione Lavanchy.”

-Arrivate da una vittoria importante, avete fatto uno step in più stavolta, finalmente non avete subito gol  nei minuti finali. Quanto vi ha caricato questa circostanza?

“Nelle tre ultime partite di campionato abbiamo subito una sola rete, quella segnata dall’YB al 94′ con tutta una serie di eventi sfavorevoli. Sono contento di come si sono messe le cose: nelle ultime quattro gare abbiamo incamerato 7 punti, cercando di lavorare per essere una squadra vera, competitiva, che scende in campo ogni domenica per cercare di lottare, morire e vincere tutti insieme. Togliendo il match interno con il Thun i ragazzi hanno fatto bene non solo a livello di spirito ma anche di risultati”.

-Nelle due sfide precedenti con il Basilea ci sono stati parecchi gol, però nelle ultime vostre prestazioni avete concesso poco agli avversari: sarà questa la chiave?

“Non lo so, vogliamo continuare il nostro percorso. Non è perché abbiamo fatto tre partite in modo  positivo a livello mentale che dobbiamo accontentarci: è solo un punto di partenza. Domenica spero di non prendere gol, chiaramente a livello di possesso palla si deve fare di più  anche per subire e difendere un po’ meno. A Zurigo nel primo tempo lo abbiamo fatto, ci sono state azioni interessanti e abbiamo segnato una belle rete. Poi in dieci contro undici  la fisionomia del match è mutata. Mi aspetto di difendere bene, sacrificio, lavoro, umiltà, squadra competitiva e miglior gestione della palla.”

-E’ un caso che i setti punti in questo girone di ritorno siano arrivati tutti da partite in trasferta?

“Abbiamo fatto più partite fuori che in casa, comunque prendo i punti dove vengono. E’ chiaro che ci teniamo assolutamente a dare soddisfazioni ai tifosi che accorrono a Cornaredo. La cosa più importante era fare punti, capire che tipo di cammino dobbiamo fare e trovare la linea giusta. La strada è ancora lunga ma corretta. Sarebbe importante domenica dare una gioia ai nostri fans, contro l’YB ci abbiamo provato. E’ forse la prima volta che ho sentito il pubblico negli ultimi venti minuti darci la carica  e spingerci all’attacco per vincere la partita. E che succeda contro uno squadrone come l’YB non è scontato, vuol dire che abbiamo trasmesso qualcosa dal campo. Speriamo di fare la stessa cosa contro il Basilea ma stavolta con un risultato a nostro favore”.

-Quanto sarebbe importante fare risultato viste le numerose assenze?

“La domanda mi sorprende perché a Zurigo abbiamo schierato una squadra inedita. Con me finora nel girone di ritorno sono partiti titolari tutti i giocatori della rosa salvo Janko e Fazliu. Indipendentemente che ci siano assenti o no le decisioni le prendo per il bene della squadra, guardando quello che ha bisogno. Al Letzigrund abbiamo vinto con una formazione molto diversa da quella che aveva battuto il Lucerna. E vale anche per i sistemi tattici, ho sempre detto che erano solo alibi, se hai lo spirito giusto, se lotti assieme i risultati arrivano. In caso contrario ci si attacca ad aspetti che non hanno cosi tanta importanza. Lo spirito è fondamentale: Yao, che due settimane fa non era più nemmeno in rosa, contro lo Zurigo ha fatto una grande partita. Vale anche per i cambi: raramente sbagliamo in modo incredibile, è il giocatore che subentra a fare la differenza, se entra a tremila giri il tecnico avrà fatto una grande mossa, se colui che entra non è contento perché non  era partito titolare o per il ruolo in cui deve giocare la squadra ne risentirà e non perché la decisione fosse sbagliata.”

-A Zurigo per la prima volta dall’inizio hai schierato quattro attaccanti contemporaneamente: è stata una scelta coraggiosa, un rischio calcolato o cos’altro?

“Volevamo impostare la partita in modo diverso avendo deciso di non far partire Covilo, si doveva quindi avere maggiormente la palla e la squadra andava disposta per avere una partecipazione collettiva più importante. Ma questo 4-2-3-1 è sempre stato un modulo che ho pensato anche se non ho potuto utilizzarlo perché con Sadiku dobbiamo andarci piano visto che è reduce da un lungo sto per infortunio. E’ un’opzione valida anche per il futuro perché ho a disposizione attaccanti che sanno anche ripiegare e lo fanno bene. Posso quindi essere più offensivo e questo, lo sapete, mi piace tantissimo. Contro il Basilea non so se sarà possibile ripetere la tattica perché dovremo ricostruire interamente la difesa viste le numerose assenze per squalifica.”

-In queste settimane hai percepito troppa negatività intorno a voi?

“No. Io sento le percezioni e le reazioni della società, non leggo giornali né guardo le trasmissioni televisive sia in caso di sconfitta sia di vittoria. Mi piace però avere anche le sensazioni che percepisco una volta le settimane in questa conferenza stampa. Il clima a Cornaredo è sempre stato sereno, poi quando i risultati non vengono è ovvio che mi chiedano perché e come. Fa parte del mio lavoro, ciò che mi importa è la relazione con la società e finora è stata di serenità e fiducia, ciò mi aiuta tantissimo. Sapere cosa pensano il presidente, il direttore sportivo e i giocatori per me è più importante di conoscere l’opinione della gente. Dopo otto o nove partite senza ottenere vittorie è comprensibile che vi possa essere negatività.  Nelle scorse settimane  ho sempre sentito fiducia ma anche preoccupazione ed io per primo ero deluso perché i risultati non erano quelli desiderati. Ora ci stiamo incamminando a recuperare il tempo perso, speriamo di non perderne altro.”

-Senti che le attese crescono, hai parlato del pubblico che vi ha spinto contro lo Young Boys?.

“La gente che viene a Cornaredo è simile a quelle che assiste alle partite interne del Losanna. E’ un pubblico che se la squadra trasmette cose positive ti viene dietro subito e risponde benissimo, ma dipende dal nostro lavoro. Se avvertono che non c’è lo spirito giusto anche dopo 10 minuti ti fanno sentire che quello che stanno vedendo non gli piace. Il nostro termometro è il pubblico, quando ci applaude è perché ci sente squadra vera, orgoglioso di vedere  questo Lugano. Anche se il risultato è negativo ci sono applausi quando la squadra ha lo spirito giusto. Cerchiamo di fare in modo che la gente ci applauda e ci spinga sempre”.

-Affrontate il Basilea che è forse la squadra più in forma del momento?

“E’ vero. L’YB  nel 2019 vince al 94′ ma tutte le avversarie gli tengono testa e in Coppa è addirittura stato eliminato. Al contrario il Basilea ha trovato identità e solidità, stanno credendo in quello che fanno e sono in grande forma. Sarà una partita difficilissima contro una grande squadra. Se non facciamo veramente bene non potremo portare nulla a casa. Se avremo l’attitudine giusta la partita la facciamo, poi il risultato sarà deciso come sempre da dettagli.”

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