“Cancellare la brutta prova di Zurigo”
A una settimana di distanza dalla vittoria con il Lucerna e nel weekend decisivo per il suo futuro, il FC Lugano scende in campo a Zurigo dove sabato alle 18 affronterà il Grasshopper. La squadra ha effettuato l’allenamento di rifinitura venerdì alle 14 e in seguito è partita alla volta della città sulla Limmat. Prima di dirigere la seduta, il tecnico Mattia Croci-Torti si è incontrato con i giornalisti e ha comunicato inizialmente che tutti i giocatori della rosa dovrebbero essere a disposizione ad eccezione di Beladj che soffre per un problema agli adduttori. Hajrizi questa settimana non si è allenato ma lo staff conta di poterlo portare al Letzigrund. Quanto a Osigwe avrà un controllo alla spalla martedì e in seguito dovrebbe aggregarsi al resto del gruppo.
-Come è trascorsa questa settimana in modo tranquillo o il terzo posto ha cominciato un po’ a pesare?
“Io sono stato a Macolin per tre giorni per il corso allenatori ma con Carlo Ortelli, Andrea Aletti e il preparatore atletico Townsend i giocatori hanno potuto allenarsi molto bene. Per noi era necessario poter fare una settimana importante sotto l’aspetto fisico perché poi entriamo in un periodo caldo di gare ravvicinate nel quale non c’è più tempo per ricaricare le batterie. Ci aspetta una settimana impegnativa con tre partite e poi rimarranno due impegni che sono un po’ sempre quelli della stanchezza. Quindi era giusto mettere l’accento sulla condizione fisica mentre oggi lavoreremo sulla parte tattica per preparare la sfida di domani. Sotto l’aspetto mentale, che è il più importante, penso che la squadra abbia reagito bene agli ultimi successi.”
-Se ti conosco bene la partita col Grasshopper, che era la tua seconda da allenatore, ti è rimasta sullo stomaco perché quella volta si è visto forse il peggior Lugano della tua gestione. Era stata una partita bruttina, al di là della sfortuna col rigore sbagliato da Custodio nel recupero. Non eravate stati brillanti e propositivi come nelle altre apparizioni. Sei d’accordo e cos’hai imparato da quel match?
“Come vi ho già detto in altre occasioni quella partita mi ha fatto capire che quando le squadre si mettono a specchio noi facciamo fatica se manca Bottani. Quella era stata una partita nella quale non avevo sottovalutato le cavallette perché quando a metà campo hai elementi come Bolla, nazionale ungherese, Herc, nazionale slovacco, Kawabe, centrocampista del Giappone, Abrashi (Albania), Pusic (Svizzera U21), puoi far male a chiunque. Ero a conoscenza della loro forza però la partita si era messa su un binario particolare ed eravamo quasi riusciti a portarla a casa. In quel match, come in tanti altri, siamo stati in grado di soffrire e di tener bene il secondo tempo ma purtroppo non siamo riusciti a incamerare i tre punti. C’è da dire che eravamo stati bravi a reagire dopo il loro gol al 91′. che avrebbe messo ko qualunque squadra, e a trovare un rigore due minuti dopo. Un atteggiamento e un’attitudine che mi avevano dato coraggio per andare a Lucerna la settimana successiva. Tornando al match di domani con Bottani in campo si può giocare con qualsiasi modulo perché lui è un elemento che crea superiorità numerica dappertutto, sa dove stare. Poi nella mia gestione Mattia è mancato metà delle partite ed è lì che ho dovuto darmi una svegliata perché senza di lui non puoi essere -tra virgolette- così avaro di soluzioni”.
-Contro le squadre di Contini negli ultimi anni il Lugano ha sempre trovato difficoltà. Qual è la causa?
“Giorgio è un bravo allenatore che fa giocare molto bene le squadre che dirige. Abbiamo vinto diverse volte a Losanna e qui, ma lui è un tecnico che cerca sempre di far giocare al meglio i suoi ragazzi a costo di dover rinunciare qualcosa sul piano difensivo per mettere qualche giocatore più offensivo, scelte che a volte pagano e altre meno. Ritengo Contini forse l’allenatore al momento più preparato in Svizzera perché conosce perfettamente questo campionato.”
-Cosa soffrite del Grasshopper e dove li potere mettere in difficoltà?
“La verità è che quando giochi contro le squadre di Contini sai che cercano di costruire molto dal basso e che mettono sempre elementi tra le linee. Ha spesso un dieci e predilige i rombi: è molto bravo a valorizzare il giocatore dietro le punte. Tante volte quando hai il coraggio che ha lui qualcosa devi sacrificare dietro ed è lì che domani cercheremo di fargli male.”
-Hai parlato prima del centrocampo delle cavallette: nel reparto centrale si deciderà buona parte della partita di domani. Tu hai centrocampisti che hanno dovuto fare gli straordinari e sovrano chiedere un ulteriore sforzo.
“Fino adesso hanno sempre risposto presente, sono giocatori portati al sacrificio e che sicuramente non mancheranno di dare il massimo anche al Letzigrund. Come ci tengo sempre a sottolineare, per quello che gli chiedo sul piano fisico, è anche normale che a volte ci possa essere qualche appannamento in termini di lucidità. Devo accettarlo come spero che lo accettino anche tutti i tifosi del Lugano visto che dietro c’è un grande lavoro.”
-Amoura in che momento della partita verrà impiegato: dall’inizio o per far danni nella seconda parte?
“So che è un elemento importante a gara in corso ma che anche quando è partito da titolare è riuscito a segnare. Nel calcio conta soprattutto quello ma la cosa che mi piace di lui è che, sia che subentri sia che venga schierato dal primo minuto, ha l’attitudine e l’ atteggiamento di un giocatore che ha voglia di lottare per la squadra ed è la prima cosa che guardo e porto a casa”.
-La punta centrale Celar sta diventando un giocatore fondamentale, difende la palla, crea spazi…
“Zan è un giocatore che una volta arrivato a Lugano, come ho sempre detto, ha lavorato, lavorato e ancora lavorato. E questo ha pagato: le qualità ci sono sempre state. Il bello di lui in questo periodo è che rende la squadra un po’ migliore da determinati punti di vista. E’ un attaccante molto intelligente che con i suoi appoggi e inserimenti aiuta i compagni. Speriamo che resti con questa voglia di lavorare per poterci dare ancora una grossa mano.”
-Come ti trovi a gestire tre portieri di alto livello a disposizione?
“Per la squadra è importantissimo sapere che se succede qualcosa al primo portiere, il secondo è più che all’altezza. I problemi al momento li ho solo io, non è facile scegliere, tutti e due meritano di giocare e poi arriverà anche Osigwe. Domani partirà ancora Saipi che si è guadagnato il posto in queste partite ma la mia considerazione per Baumann rimane altissima.”
-L’agente di Nikolal Muci ha detto che se il ragazzo dovesse andare via sarebbe colpo di Croci-Torti. Che ne pensi?
“Ho letto quell’intervista, fa parte del gioco. Nel calcio moderno gli agenti tante volte, attraverso i mass media, hanno cercato di mettere pressioni sull’allenatore e la società. Se dovessi ascoltare e farmi consigliare da tutti i procuratori probabilmente domani sera dovrei schierare 24 giocatori. Evidentemente faccio fatica a capire come un mese fa dovevo sempre far giocare Guidotti e domenica scorsa, quando ho inserito Stefano e non Muci, allora sarei colpevole. Devo stare attento a non perdere energie su queste cose e a concentrarmi unicamente sul bene della squadra e a prendere le decisioni giuste. La cosa che posso dire in tutta tranquillità a Nicolas è che se giocherà domani non sarà perché qualcuno mi ha messo pressione e se non verrà schierato non sarà perché ce l’abbia col suo procuratore, anzi. Se Muci giocherà è perché se l’è meritato e perché avrà lavorato sodo come i suoi compagni. E’ un ragazzo di 18 anni al quale bisogna dare tempo e pazienza. Un termine che nel calcio moderno non è più di qualche mese, per capire dove si è, ma viene ridotto a due o tre giornate di campionato. Per me è difficile accettare che pazienza sia ristretto a termini brevissimi. Sono contento di quanto Nikolas sta dando, vedo progressi enormi. Nell’unica partita in cui il Lugano ultimamente era sotto nel risultato, cioè a Basilea, non ho avuto paura a schierarlo a 18′ dalla fine al posto di Bottani e con un po’ di fortuna avrebbe anche segnato. Fin quando sarà a Lugano e a nostra disposizione ci potrà dare una grossa mano.”.
-Una curiosità: quale il tuo punto di vista sulla novità dei cinque cambi che diventerà una regola. Tu ragioni molto su questa possibilità, tanto che non esiti a tenere in panchina all’inizio gente come Lavanchy e Custodio per poi gettarli nella mischia. Cosa ne pensi?
“Con questa decisione le dinamiche sono completamente cambiate. Ci sono più giocatori protagonisti, prima dovevi convocarne 18 e il primo cambio lo facevi al 60′, il secondo al 77′ e il terzo lo tenevi per spezzare il ritmo e tempo all’88’. Adesso è cambiato tutto. Prendete il match con GC all’andata, secondo me il cambio di Contini che ha tolto Abrashi per inserire Pusic ha completamente stravolto le dinamiche del centrocampo. E’ compito di un allenatore riuscire a far sentire importanti più giocatori possibili e cercare di renderli tutti partecipi. Alla fine se hai coraggio riesci a cambiare molte dinamiche durante le partite. Ben venga dunque la decisione della FIFA che aiuta nelle situazioni offensive e difensive e dà una grossa mano. Finora ho utilizzato i cinque cambi perché mi sentivo di farlo.”
-Per quanto riguarda la formazione di domani nella gestione degli uomini ti farai condizionare dal programma intenso della prossima settimana (mercoledì YB-Lugano e domenica Lugano-Sion).?
“Per questo impegno sicuramente no. Andiamo là cercando di fare la miglior partita possibile con i migliori giocatori possibili. Al Letzigrund contro lo Zurigo la squadra non mi era piaciuta non tanto a livello di atteggiamento e aggressività ma sul piano tecnico, ne abbiamo parlato più volte. Domani mi aspetto di vedere una squadra che cerca di fare e non solo di subire”.
-Come sta andando il tuo corso di allenatore, a che punto sei?
“Si concluderà in maggio anche se gli impegni non saranno più così grandi. Come ben sapete ho la fortuna di avere un vice-allenatore di grande esperienza come “Cao” Ortelli che sa gestire al meglio queste situazioni. Penso che a volte sappia gestire meglio di me il gruppo e sono ben felice di dare la squadra nelle sue mani così i giocatori non sentono sempre e solo la mia voce che è abbastanza insistente. Per tornare al corso avete visto che molti miei compagni, da Sandro Chieffo che domani siederà sulla panchina del Lucerna, a Brunello Iacopetta che allena il Wil, a Michel Rengli che ha allenato il Kriens, sono stati responsabilizzati; mi fa piacere che si dia a giovani allenatori la possibilità di mettersi in mostra. Poi bisogna sempre cercare di portare a casa i risultati che è l’unica cosa che conta.”