Abascal: non snatureremo il nostro gioco
Al termine dell’allenamento di venerdì mattina Guillermo Abascal ha incontrato i giornalisti nella tradizionale conferenza-stampa di presentazione del match del fine settimana successivo.
-Come avete lavorato in settimana e quanta fiducia vi ha dato la vittoria di Sion per allenarvi con maggior tranquillità?
“Tutte le vittorie ti danno tranquillità ovviamente. I tre punti fuori casa nella partita di esordio ti danno morale e voglia di allenarti ancora meglio. Come filosofia penso che al di là del risultato domenicale la settimana successiva dobbiamo prepararci ancora meglio, senza pensare ad altro”.
-Nelle affermazioni del dopo gara di solito si sottolinea quanto di buono fatto, vorrei chiederti cosa non ti è piaciuto della prestazione del Tourbillon?
“La vittoria è importante ma non significa che non devi lavorare a livello tattico perché anche quando hai vinto la partita sicuramente hai commesso errori e magari molti. Domenica soprattutto nella parte iniziale del match non siamo riusciti a gestire la situazione visto il loro cambiamento tattico; abbiamo sbagliato l’organizzazione del pressing a metà campo. E’ vero che poi durante la partita parecchi elementi sono riusciti a mettere in pratica quanto era stato preparato. A volte siamo una squadra che se uno sbaglia ci facciamo prendere scoperti e potremmo subire gol. Dobbiamo essere più attenti e concentrati nel lavoro individuale specie in fase di copertura. Il fatto di rimanere concentrati, di parlarsi, di anticipare le intenzioni dell’avversario o le conseguenze di un nostro errore vuol dire tantissimo.”
-Rispetto allo scorso anno avete cambiato poco, i ragazzi si conoscono e il sistema di gioco è lo stesso. Specie nelle prime giornate questo è un indubbio vantaggio, lo può essere anche contro i campioni dell’YB?
“Le squadre che da un anno all’altro mantengono la base immutata sono favorite nel lavoro di preparazione al nuovo campionato. Devi inserire meno elementi nuovi e non devi inculcare concetti inediti. Per le prime tre o quattro partite è importante tenere la base solida per capire la situazione che abbiamo e per fare punti se possibile ogni settimana.”
-Che novità ci sono sul fronte dei giocatori a tua disposizione?
“Sono tuttora infortunati Bottani, Sulmoni e Manicone. Janko ha ripreso a lavorare con noi. Dobbiamo valutare Kiassumbua che ha avuto un dolore l’altro giorno, vedremo domattina”.
-Lo Young Boys è una squadra molto fisica, circostanza che vi ha messo in difficoltà lo scorso anno. Come pensi di affrontarli e di arginare il loro strapotere fisico?
“Se dovessi fare un paragone con la partita persa lo scorso anno nel secondo tempo su due azioni da angolo, direi che abbiamo sofferto il primo tempo. Contro una squadra più potente sul piano fisico o fai una buona gestione della palla o sei morto. Quindi per noi sarà determinante avere un possesso importante sia nella nostra sia nella loro metà campo. Soprattutto dovremo gestire bene le situazioni di transizione. Se riuscissimo ad attaccare e difendere mantenendo il controllo del pallone avremo possibilità di far bene, in caso contrario saremo in difficoltà fisica e tattica”.
-Con l’inserimento di Daprelà al centro della difesa avete guadagnato in fisicità?
“Non è tanto questione di fisicità ma di aggressività. Puoi essere alto 1.95 e non vincere mai un duello aereo né conquistare un pallone su lancio lungo. Dipende dalla cattiveria e dalla mentalità. Fabio è un vincente, non gli piace mai perdere. Si posiziona bene, legge le situazioni ed è bravo nell’uno contro uno. Deve perfezionare la fase offensiva, in quella difensiva sia con lui sia con altri abbiamo migliorato specie a livello di cattiveria agonistica”.
-Sei soddisfatto del portiere Baumann?
“Sì. Anche questa settimana ha lavorato bene. A Sion ovviamente ha pagato in qualche frangente l’emozione dell’esordio e il fatto di aver iniziato la partita sono la turbolenta curva vallesana, oltre naturalmente alla giovane età. Sono situazioni che pian piano gestirà meglio. Ha comunque fatto alcuni interventi che non hanno permesso al Sion di rientrare in partita. Per me è importante anche che in panchina l’ho sentito tante volte dirigere i compagni: se si fa sentire e capire abbiamo un uomo in più che può aiutarci.”
-Tra l’altro si dimentica che Baumann è giovane e gli si può perdonare certamente qualche sbaglio. Anche Curtois sbagliava quando ha iniziato a giocare nel Chelsea.
“E’ vero. Prima dell’allenamento odierno ho visto le immagini di Manchester City-Liverpool di ieri: c’erano in campo giocatori del 2000 e del 1999. Non possiamo ovviamente fare un paragone della qualità e del livello che hanno però anche da noi è giusto dare spazio ai giovani. Penso ad Abedini, classe ’98, che è entrato in campo a Sion in un momento molto delicato, con loro che spingevano come matti e con il pubblico che li sosteneva. Devi entrare subito in partita, difendere ed essere concentrato al massimo. Se non impieghiamo questi elementi in frangenti anche complicati non sapremo mai se sono pronti o no al calcio di Super League. Una volta superati questi “esami” possiamo dire se abbiamo bisogno di loro, se possono essere utili alla squadra, se potranno diventare titolari.”
-Sei soddisfatto di questi primi tre punti, conquistati tra lo scetticismo generale?
“Per noi è meglio che gli altri ci sottovalutino e che nei pronostici ci diano per spacciati. Significa che non c’è fiducia nella nostra squadra e questo deve essere uno stimolo ulteriore a smentire tutti, a prendere le critiche e a trasformarle col lavoro in spinte positive. L’altro giorno ho sentito Monchi (grande esperto e direttore sportivo della Roma n.d.r.) che alla domanda cos’era il calcio per lui ha risposto: un campo, una palla e undici contro undici. E’ questo che conta, tutto il resto sono opinioni e chiacchiere. Tutti possono dire la loro ma alla fine è il campo e sono i giocatori ad avere l’ultima e la vera parola”.
-Masciangelo senza conoscere il campionato svizzero si è buttato bene dentro questa realtà?
“Mi riallaccio alla risposta precedente. Alla fine si gioca anche qui 11 contro 11. Lui ha giocato a calcio in serie C anche in piazze importanti e davanti a tifosi molto caldi. E’ un ragazzo intelligente con tanta ambizione, l’avevo già detto il primo giorno, lo si nota dal suo sguardo. Ha voglia di arrivare, non deve pensare di essere già arrivato, ha cominciato bene ma non si deve rilassare. Nel suo ruolo c’è grande concorrenza, comunque è un giocatore che se continui così migliorerà ancora”.
-Apporterai qualche cambiamento alla formazione per adattarti al gioco dell’YB che è diverso da quello del Sion o manterrai la tua filosofia?
“Non è questione di squadra che vince non si cambia ma di squadra che vince può e deve migliorare. Pensare che perché hai vinto un match hai già tutto per aggiudicarti anche il prossimo sarebbe un errore grosso specie per noi che dobbiamo rimanere umili e uniti. Evidentemente tutti gli avversari ti costringono ad adattarti, però se ti dovessero far cambiare significa che non hai personalità né identità. Non possiamo perderla, ci dobbiamo confrontare ogni settimana con una squadra con caratteristiche diverse ma non snaturando il nostro gioco. Adattarsi non significa cambiare.”
-L’ultima partita dell’YB che ho visto è stata la finale di Coppa svizzera nella quale lo Zurigo si è imposto grazie ai duelli individuali vinti. A Sion siete apparsi molto decisi nei contrasti, pensate di poter duellare ad armi pari anche contro i campioni svizzeri?
“Se dai all’avversario l’opportunità di andare al duello uno contro uno hai il 50 per cento di possibilità di non farcela. Se invece riesci a portare la palla nel momento giusto e sfrutti la situazione di gioco per evitare il contrasto sei un passo avanti. Se per contro accetti o ti viene imposto il duello devi andarci deciso com’è stato il caso la settimana scorsa. Il fatto di mantenere il possesso del pallone ed evitare gli uno contro uno è l’arma sulla quale lavoriamo in settimana.”
-Domenica una parte di tifosi ha annunciato che diserterà il match. Vi sentirete soli un po’ come contro l’Inter quando la prevalenza del pubblico era nerazzurra?
“Questa settimana ho dormito poco perché pensavo alla partita e non ho seguito granché quello che veniva detto e scritto. Sarà una gara importante da iniziare bene vista la serenità che ti possono dare i tre punti della scorsa settimana. Sul resto non posso esprimermi, se non invitare tutti a venire allo stadio e a sostenere la squadra e i giocatori che danno il massimo sul campo. Lavoriamo dal lunedì alla domenica per fare una buona prestazione e per rendere orgogliosi tifosi, società e Città. Ci teniamo a questa maglia e vogliamo ovviamente il maggior numero di fans possibili a sostenerci. Saremo anche pochi ma dobbiamo farci sentire. Sono andato una volta a vedere l’hockey e mi è piaciuto tanto l’ambiente. Se riusciamo ad arrivarci significa che stiamo facendo bene e cheaccontentiamo i supporter. Vincere ti porta a vincere e porta anche tifosi allo stadio”.