Fotografie di Lugano-San Gallo 41

Abascal: non siamo ancora salvi

Mancano quattro giornate alla fine del campionato di Raiffeisen Super League.  Sabato 5 maggio alle 19 il Lugano sarà impegnato a Lucerna contro una delle squadre che nel girone di ritorno hanno fatto meglio con 8 vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Alla vigilia della trasferta il tecnico bianconero Guillermo Abascal ha incontrato i giornalisti.

-Da quando sei arrivato sulla panchina bianconera il Lugano ha incamerato 7 punti con qualche buona prestazione vedi l’ultima. Hai notato nel gruppo un pizzico di rilassamento ora che la posizione di classifica sembra discreta?

“L’unico errore che potremmo fare è quello che abbiamo fatto a Zurigo contro il Grasshoper. Questa squadra deve sempre rimanere attenta e concentrata perché la minima distrazione le fa malissimo: il nostro peggior nemico in questo momento della stagione siamo noi stessi. La partita di Lucerna la dobbiamo preparare come tutte le altre sapendo che due settime or sono abbiamo sbagliato noi un match che era alla nostra portata”.

-Succede anche ad altissimi livelli di soffrire negli ultimi minuti quando si difende un vantaggio: l’allenatore cosa può fare in questi casi?

“Tante squadre sono capaci di gestire questi frangenti quindi significa che è possibile. Come ho detto ai ragazzi la mia opinione personale è che per chiudere una partita non bisogna necessariamente fare 5 gol. Basterebbe gestire il timing della partita con possesso più lungo, in caso contrario hai più incertezze e più velocemente devi andare a difendere la tua porta. E’ anche una questione di affaticamento mentale, ci vogliono in quel momento più spazio per giocare, più tranquillità e appoggi corti, non palle lunghe.”

-Hai pensato che a quota 38 potreste essere già salvi?

“No. Ho pensato che l’approccio deve essere come quello contro il San Gallo e che dobbiamo concentrarci sui tre punti, o almeno uno e proseguire con la crescita sul piano di gioco e di idee.”

-Mancherà Daprelà che è un elemento importante per voi, abbiamo rivisto la scena in televisione e immagino che sarete anche voi arrabbiati?

“Certo che siamo rimasti sorpresi dai tre turni di squalifica. Però sono situazioni che uno può anche controllare, se lui ti ha spinto devi fermarti visto che il fallo l’ha commesso l’altro. Daprelà è un elemento importante, quando l’avevo visto da terzino non mi aveva convinto ma da centrale può fare cose importanti”.

-Mancheranno Daprelà e Sabbatini?

“Anche Steve Rouiller si è fermato ieri e non ci sarà, mentre Amuzie è tornato a disposizione. E’ un elemento che deve crescere tanto a livello tattico ma può fare molto bene, ha un buon piede e può essere schierato sia come terzino esterno sia nella difesa a tre”.

-Sei a Lugano da alcune settimane, se dovessi trovare il principale difetto della rosa quale sarebbe?

“Nella mia analisi devo ovviamente vedere le cose che non vanno, ma non le chiamerei difetti. Situazioni che si possono lavorare, semmai abitudini di lavoro e della piazza. Ma non dimentichiamo che questa squadra negli ultimi tre anni ha fatto un grandissimo lavoro: dalla promozione all’Europa League. Dall’esperienza che avevo in Spagna le squadre non abituate a giocare in Europa corrono il grosso rischio di retrocede: è successo in sei casi da noi. Senza una buona gestione della rosa si soffre tantissimo”.

-Dopo tanto tempo il portiere ha vissuto una settimana tranquilla, ü una buona notizia?

“L’avevo detto prima della partita. Non avevo dubbi: sbagliare possiamo sbagliare tutti e va sempre data una seconda possibilità specie se uno si allena bene, è convinto, mi trasmette fiducia, poi nel calcio può succedere di tutto. Sono ovviamente contento per la risposta che Joel ha dato sul campo e con il pubblico che dopo la prima parata l’ha incoraggiato”.

-Junior sta facendo benissimo: è l’arma più pericolosa e gli avversari lo studieranno e cercheranno di bloccarlo. Avete preparato soluzioni alternative?

“C’era un allenatore a Siviglia che diceva che troppo zucchero ti fa diventare diabetico. Junior deve saper gestire il momento, è un elemento importantissimo ma molte occasioni ce le siamo create anche con i giocatori di inserimento. Abbiamo preparato tutte le soluzioni per far male al Lucerna: il contributo dei difensori e dei centrocampisti è essenziale per chi fa gol”.

-Lui ha detto che gli hai concesso maggiore libertà

“E’ brasiliano, con la corda corta dove vuoi che vada? A me piace il grande ordine difensivo mentre offensivamente  spesso sono i giocatori meno ordinati che decidono i match. Ovviamente il calcio è cambiato tantissimo, ho studiato il passato e si gioca in pochissimi metri con un livello di tensione alta. Difendere in poco spazio è più difficile, lui è un elemento che se riesce a muoversi tra le linee può cambiare la dinamica di una partita: la sua forza e quella di altri nostri centrocampisti e attaccanti è quella di creare spazi per loro e per gli altri”.

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