Lugano-Thun: le fotografie 44

Abascal: non pressione ma convinzione

Settimana impegnativa per il Lugano che dopo, aver affrontato sabato in casa il Thun, è atteso da due trasferte: mercoledì a Sion e sabato a Zurigo contro il Grasshopper. I bianconeri partiranno martedì pomeriggio alla volta del Vallese e dopo la partita del Tourbillon pernotteranno e si alleneranno oltre San Gottardo in attesa del match con le cavallette. Dopo l’allenamento di martedì mattina, il tecnico Guillermo Abascal ha incontrato i giornalisti.

“Il grosso del gruppo partirà nel pomeriggio, mentre un paio di elementi si alleneranno a parte oggi pomeriggio e ci raggiungeranno domani. Junior e Gerndt partono con noi adesso, poi vedremo a Sion di valutare le loro condizioni e di decidere su un eventuale impiego”.

-Il Lugano è in una posizione nella quale si salva se fa tutto bene, in altre parole non può sbagliare?

“Non possiamo sbagliare è vero. Secondo me sabato abbiamo fatto quasi tutto bene subendo pochissimo in una partita dalle diverse sensazioni, 80′ in vantaggio e poi dopo il loro pareggio il tentativo difficile di cercare un altro gol. Come avete scritto anche voi nei commenti l’uscita di Junior per infortunio, ci ha danneggiato specie nella fase offensiva. Però la squadra sta facendo buone  cose, a livello mentale stanno bene, conoscono le loro qualità e possibilità, sanno che ogni gara sarà diversa per noi e per gli avversari. Non possiamo essere noi a regalare punti e perdere le partite. Ogni match si inizia con un punto all’attivo, per perderlo devi sbagliare qualcosa.”

-Lei studia molto gli avversari: che idea si è fatto del Sion?

“A livello offensivo è una delle migliori squadre del campionato. Hanno elementi con qualità, cambio di ritmo e tiro. Nelle ultime partite hanno effettuato molte conclusioni a rete, in ripartenza sono veloci e attaccano bene l’area. Non dobbiamo lasciarli arrivare alla tre quarti perché se si girano e  ricevono palla di fronte alla porta sono pericolosissimi. Vanno evitate le situazioni di “uno contro uno” dove sono bravi, per il resto dobbiamo fare la nostra partita perché loro sul piano difensivo qualche difficoltà ce l’hanno.”

-Dicevi che contro il Thun aveva fatto quasi tutto bene, ma siete usciti con un solo punto. Come l’hanno presa i ragazzi?

“L’hanno presa bene. Erano sei settimane che pur giocando un buon calcio non trovavano la via del gol e non riuscivano a fare punti, pur avendo disputato due partite in superiorità numerica. I ragazzi sanno benissimo che bisogna fare punti tutte le settimane, ne mancano sette e sono tutte importanti. Come hanno scritto i tifosi “undici leoni per otto finali”. Non siamo solo in undici ma tutti sulla stessa barca e volendo fare la medesima strada. A livello mentale siamo pronti per queste sfide.”

-Torniamo al discorso portiere: come ha vissuto Kiassumbua quello che tutti hanno definito come un errore e voi come l’avete valutato?

“Per voi è diverso che per me. Durante tutto l’anno avete visto e sottolineato gli errori fatti dei nostri portieri, io sono qui da una sola partita e lavoro con il preparatore dei portieri per migliorare le cose: parto da zero con i portieri e con tutti gli altri. Dobbiamo pensare che abbiamo appena cominciato il campionato e dobbiamo cercare di vincere il più possibile. Sono responsabile di valutare le prestazioni anche dei portieri e di prendere le decisioni e ho già deciso chi giocherà a Sion.”

-A proposito di singoli, Mihajlovic è stato tra i migliori nel girone di andata, poi nelle ultime settimane ha perso il posto di titolare con Tami e anche lei non l’ha schierato sabato. Come sta Dragan?

“Sta bene. Gli elementi della rosa sono quasi tutti disponibili, per fortuna. Ogni tecnico ha il suo modo di vedere le cose, avevo già visto Dragan in passato ed è un elemento molto importante per sia in fase offensiva sia difensiva.”

-Sei arrivato da poco e tutto è proceduto in modo frenetico. Sei riuscito a gustarti qualche emozione, quale?

“E’ vero è stato tutto molto frenetico soprattutto con la partita di sabato.  Entrare in una realtà diversa è sempre difficile, prima del match non ero riuscito ancora a sentirmi dentro fino a fondo, dopo sì. Adesso è che come se fossi arrivato da sei mesi”.

-Che gruppo hai trovato a livello caratteriale?

“Un buon gruppo. Abbiamo per fortuna anche qualche sudamericano che sono elementi importanti proprio a quel livello. Più in generale già in Challenge League ho trovato giocatori più freddi di quelli che ero abituato a dirigere e incontrare. Forse perché da dove vengo io, a quaranta gradi, bisogna essere più caldi. Ma qui ci sono quattro o cinque elementi importanti nello spogliatoio, c’è gente che si fa sentire e che aiuta anche i giovani perché non dimentichiamo che abbiamo elementi che devono essere guidati dentro e fuori del campo. E’ un gruppo sano, che ha voglia e ambizioni ed è sicuro che farà un passo avanti.”

-La sente la differenza rispetto a dov’era prima, è arrivato in una società e in un campionato più importanti, si sente sotto pressione?

“La pressione la sento sempre come positiva, nel modo giusto. Ovviamente la sana paura per il compito che ti attende è quella che ti dà la motivazione giusta, a me la pressione va benissimo, ci sono abituato. Non mi piace lavorare senza, ma se la posso mettere a favore mio. Per me Lugano ha dimostrato per un lungo periodo di poterci stare in SL, ha battuto quasi tutte le altre squadre. Non deve esserci pressione ma convinzione. “

-Dopo ‘infortunio di Junior si è capito che manca un po’ di inventiva e fantasia in questa squadra?

“Non abbiamo attualmente in rosa un altro elemento  con le sue caratteristiche. Devo fare io un lavoro per trovare il modo di arrivare in area e fare gol. Junior è un giocatore molto importante per qualsiasi squadra e per ogni modulo, la sua eventuale assenza dovrà trasformarsi in un’arma per sorprendere gli avversari con un diverso tipo di gioco.”

 

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