Ancora assenze pesanti a Ginevra

Assenze pesanti anche a Ginevra

Sarà l’ennesima formazione di emergenza quella che lo staff bianconero dovrà schierare sabato alle 18 a Ginevra quando andrà in scena la sfida valida per la giornata numero 28 di Super League. Agli infortunati di lungo corso Mai e Mahou (vicino al recupero) si sono infatti aggiunti Celar (che è già mancato contro il San Gallo) oltre a Hajdari e Valenzuela, questi ultimi due usciti malconci dalla sfida di Pasquetta. Prima della partenza alla volta della città di Calvino, Mattia Croci-Torti ha incontrato come d’abitudine i giornalisti.

Meno emozioni

-Riagganciandomi alle assenze, dieci giorni fa, in occasione della sfida di Coppa, aveva parlato di “impresa” stavolta come vogliamo definirla la partita?

“Questa è una partita di campionato, difficile come tutte le altre. Sappiamo che dopo la sfida di dieci giorni fa nei loro sentimenti c’è sicuramente la rivalsa. Vorranno cercare di riprendersi quello che hanno perso quella sera; ormai il campionato è l’unico obiettivo del Servette e dunque sarà un match difficilissimo come sono tutti quelli disputati a Ginevra.  Ho parlato di impresa perché comunque la semifinale è una partita diversa, ci sono  emozioni in ballo completamente differenti da quella di domani. Il pubblico avrà un’attitudine diversa, ho rivisto dei video della serata di Coppa  e al momento del loro pareggio lo stadio è diventato una vera bolgia. Ciò che non succederà sicuramente domani, sarà la solita sfida di Ginevra contro un’ottima squadra ma con un ambiente che difficilmente rimetterà le emozioni in campo che ci sono state mercoledì 5 aprile.”

Torna Belhadj

-Nell’elenco dei convocati è tornato Belhadj che mancava da febbraio. E’ già pronto: pensi di utilizzarlo dall’inizio e di tenerlo in panchina per eventualmente subentrare?

” Certamente non ha i 90o minuti nelle gambe. Arriva da un lungo stop e ha perso sei partite di campionato. Quando si è infortunato veniva da un momento molto positivo e aveva disputato due ottime partite contro Lucerna e YB. Peccato che si sia dovuto fermare. Questa settimana si è allenato con i compagni, evidentemente gli manca ancora tanto ma preferisco portarlo in panchina. Se ci fosse bisogno nei minuti finali il suo impatto fisico può aiutare la squadra, cosa che a volte è mancata nelle ultime partite con i cambi a centrocampo. Sappiamo la situazione di Doumbia, che sta terminando il digiuno del Ramadan, e quindi abbiamo sempre bisogno di maggiori energie in quella zona del campo per riuscire a tenere alto il ritmo della partita e  garantire il pressing sino alla fine. Da questo punto di vista il ritorno di Belhadj  fa ben sperare perché appunto porta questa energia che è poi la sua qualità forse migliore.”

Bottani in crescita

-Come sta Bottani, riuscirà a giocare per novanta minuti o è ancora in fase di recupero fisico?

“Con Mattia il discorso è stato chiaro. Senza preparazione si è messo a disposizione per giocare degli spezzoni di partita perché ci teneva e perché so che con la sua qualità riesce a mettere in difficoltà tutti gli avversari. Anche contro il San Gallo la palla che ha dato a Facchinetti, sulla grande opportunità capitata in tuffo ad Amoura, è stata un gesto pregevole che Mattia ha nel suo repertorio. E’ un ragazzo che ha quel cuore bianconero che aiuta anche la squadra nei momenti di difficoltà. Lui, assieme a Sabbatini e a Daprelà, sono da tanti anni qua e rappresentano questo club e questa squadra. Quando entrano in campo portano anche questa passione per la maglia e sono molto contento del suo recupero. Novanta minuti non li ha ma dopo un’intera settimana di allenamento ha più minuti nelle gambe rispetto ai pochi spezzoni che ha fatto nelle ultime tre partite”.

Coppia stellare

-A proposito di Bottani, non abbiamo ancora visto formare una combinazione veramente considerevole che è quella tra lui e Aliseda che è l’uomo del momento. Succederà in futuro?

“Sono un allenatore che solitamente cerca di avere i giocatori migliori sempre in campo. Dunque sicuramente speriamo di poter vedere Mattia e Gnacio insieme ma per prima cosa devo sempre pensare al bene della squadra e schierare gli elementi che sono al cento per cento della condizione. Poi sono anche convinto che nel calcio di adesso, con le cinque sostituzioni, non bisogna stare a guardare chi comincia o no. L’importante è che i minuti giocati siano di qualità. Spesso metà della squadra esce prima della fine e di conseguenza non bisogna concentrarsi sull’aver giocato novanta minuti ma sulla qualità messa in campo quando si è entrati per aiutare la squadra.”

Scelte obbligate 

-Mi hai un po’ anticipato. Contro il Servette schiererai la formazione migliore o quella più in forma? Ci sono tante partite da disputare, c’è una finale che resta l’obiettivo principale, c’è un’attenzione particolare in questo momento sulle gestione fisica del gruppo o partita dopo partita schierarsi sempre i migliori?
“Più che la migliore giocherà la squadra che nella mia testa è in grado di mettere maggiormente in difficoltà il Servette. Ci sono scelte obbligate per via di qualche infortunio: con l’assenza di Valenzuela  e Hajdari perdiamo qualcosa sull’out sinistro della difesa dunque cercheremo di trovare altre soluzioni. Una volta che facciamo la conta degli uomini a disposizione cerchiamo di schierare quelli più adatti a fronteggiare i ginevrini. L’ho già detto la settimana scorsa, quest’anno non abbiamo la finale di Coppa svizzera da preparare in tre settimane. Quindi non dobbiamo cercare da subito di portare gli uomini  nella miglior condizione possibile. Adesso dobbiamo solo pensare a vincere a fare punti e per farlo bisogna puntare sugli uomini che stanno meglio. A volte bisogna saperli anche gestire ed è quello che abbiamo sempre cercato di fare. Ma la finale è veramente troppo in là, adesso dobbiamo concentrarci e fare punti in campionato. So benissimo che non era facile vincere le due partite di Coppa fuori casa a Sion e a Ginevra ed evidentemente la testa dei giocatori e la mia erano anche focalizzate a far arrivare gli uomini migliori a quelle due sfide. Sappiamo però che è un campionato difficile, che abbiamo meno punti dello scorso anno (stagione nella quale avevamo fatto tanti punti) però abbiamo grandi ambizioni e dunque ci concentriamo sul match di domani. E’ una partita difficile: loro sono i secondi della classe e vogliamo avvicinarli. Sappiamo anche che non possiamo avere la presunzione di pensare di poter andare a dominare tutta la partita perché il Servette è una squadra che sta bene, cui mancano pochi giocatori e che ha dimostrato di avere elementi importanti. Settimana scorsa è andata sotto a Sion ma ha saputo ancora una volta recuperare il risultato.  Se vogliamo portare a casa punti dallo Stade de Genève dovrà veramente essere un  gran Lugano quello di domani.”

Peccato per Celar

-Si è parlato forse troppo degli infortuni di questa stagione. Discutendo con il preparatore atletico abbiamo appreso che sono poi statisticamente gli infortuni che hanno anche le altre squadre. Allora ti chiedo: visto che l’ultima partita avevi solo sei cambi in panchina, hai la coperta un po’ corta, avresti preferito avere due o tre elementi in più?

“Non mi lamento mai della rosa che ho a disposizione perché anche contro il San Gallo avevo degli ottimi cambi. Ogni allenatore spera di avere venti giocatori a disposizione ogni domenica per avere più soluzioni e  più energia in panchina perché tante volte è quello che ci è mancato. In queste settimane a  metà campo abbiamo sofferto un attivino perché, dovendo spostare tante volte Doumbia al centro della difesa, avevamophochi ricambi a centrocampo. Non è che si sia parlato né troppo né troppo poco di infortuni, sono cose che nel corso di un  anno ci stanno. Purtroppo abbiamo avuto qualche defezione importante di elementi chiave ed è normale che se ne sia parlato. Io senza problemi ho sempre fatto un mea culpa qua e non ho mai scaricato le responsabilità a qualcuno. Ho sempre detto che le analisi cecheremo di farle a fine stagione; non siamo contenti di aver perso così tanti giocatori e penso che, dopo aver fatto analisi e capito le cose, cercheremo di migliorare. Le critiche devono sempre essere costruttive e dunque cerchiamo di guardare al miglioramento anche sotto a questo aspetto, cercando di non perdere più nessuno per strada. Alla fine quando ti vengono a mancare giocatori come Celar ti spiace sempre, è il nostro capocannoniere e quando alle squadre togli elementi di quel peso c’è sempre qualcosa che manca. Detto questo: zero alibi e guardiamo avanti. Domani saremo nella stessa condizione di lunedì contro il San Gallo. I cambi saranno quelli e spero che arrivino con la giusta mentalità come sempre stato il caso finora. Poi ci sta a volte che, come di recente,  quando prendi un gol all’ultimo minuto sembra che chi è subentrato abbia fatto più fatica. A volte vedo voti dei  giornalisti un po’ più negativi. Ma bisogna sapere che entrare nel finale di queste partite non é mai facile. Tante volte. dopo che noi abbiamo disputato dei bei primi tempi com’è spesso successo quest’anno, le avversarie cambiano qualcosa. Basti vedere la statistica su quante squadre contro di noi hanno deciso di effettuare delle sostituzioni già durante la pausa questo specie nelle ultime cinque partite. Questo vuol dire che  eravamo riusciti a metterli in difficoltà ma anche che nel secondo tempo hanno cambiato atteggiamento e magari modulo. Quindi non è sempre facile entrare in campo quando l’avversario sta spingendo maggiormente e c’è tanto lavoro difensivo da fare e tanto sacrificio da mettere in campo. Io devo guardare anche a quello e non solo alla lucidità e alla qualità, bisogna essere lineari ed esaminare con equilibrio le due fasi di gioco.”

Occhio ai minuti finali

-Hai accennato o alla partita contro il San Gallo, stai ancora pensando a quel pareggio in extremis, cosa hai detto ai ragazzi in proposito?
“Sicuramente essere stati raggiunti al 95′ non ha fatto piacere a nessuno. Era una partita che secondo me dovevamo portare a casa. Una squadra che desidera arrivare il più in alto possibile in classifica deve riuscire a gestire meglio i minuti finali. Sono convinto che i tiri in porta che abbiamo ricevuto nel finale col Servette e con il San Gallo non dobbiamo riceverli e dobbiamo lavorare su quello. Nei minuti finali le partite devono andare in una certa maniera e non possiamo dare agli avversari l’occasione di riprenderci. E’ quello che ho detto alla squadra ed è quello su cui cercheremo di lavorare perché la mia squadra in quei minuti tante volte ha troppa voglia di chiuderla e si lascia trasportare in avanti, cercando soluzioni difficili. Invece dobbiamo essere più c concreti e non concedere quello che abbiamo concesso nelle ultime due partite”.

Basilea europeo

-Che effetto di fa vedere il Basilea giocare a testa alta i quarti di Conference League mentre in classifica è lì vicino a voi?

“Quando ti chiami Basilea sei obbligato ad arrivare fino ai quarti in Europa, a giocarti il campionato sino alla fine e conquistare la finale di Coppa. Vedere i renani assieme a noi è una logica conseguenza di quanto la squadra sta facendo a livello europeo. Quando il giovedì giochi partite così importanti com’è successo a loro -perché sono la squadra che ha avuto più impegni visto che l’YB non si è qualificato e che noi siamo usciti subito-  ci sta che poi in campionato non hai quelle energie che fanno sì che riescano a chiudere le partite. Tante volte nei minuti finali si sono fatti riprendere però speriamo che vadano avanti in Conference League per loro, per il calcio svizzero ma anche per noi perché questi impegni infrasettimanali tolgono energie in questa fase finale che ci vede tutti protagonisti.”

Altri articoli

Prima Squadra
Si torna sul luogo della semifinale-thriller 1